Al fianco dei lavoratori di Dynamicall Cagliari

La politica tutta e la Regione devono farsi carico di questa situazione e convocare l’azienda e le parti sociali per un intervento che si concluda con la salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Possibile Sar­de­gna espri­me soli­da­rie­tà per i lavo­ra­to­ri di Dyna­mi­call Caglia­ri che oggi sono sta­ti in pre­si­dio davan­ti alla sede in via Meuc­ci a Caglia­ri e che rischia­no di per­de­re il posto nono­stan­te pro­se­gua l’attività per cui ope­ra­no da die­ci anni, ovve­ro la com­mes­sa Enel Ener­gia aggiu­di­ca­ta dal con­sor­zio Call2net.

Que­sto è l’ennesimo epi­so­dio che riguar­da il set­to­re dei call cen­ter che nel ter­ri­to­rio occu­pa­no ormai qua­si 10.000 per­so­ne costi­tuen­do uno dei prin­ci­pa­li baci­ni occu­pa­zio­na­li in un ter­ri­to­rio in cui il tas­so di pre­oc­cu­pa­zio­ne rima­ne allar­man­te. Con­dan­nia­mo fer­ma­men­te il meto­do con cui Dyna­mi­call, attra­ver­so due let­te­re arri­va­te in sera­ta, una al sin­da­ca­to e l’altra ai lavo­ra­to­ri, ha comun­cia­to al pri­mo l’avvio del­la pro­ce­du­ra di licen­zia­men­to col­let­ti­vo e ai secon­di un ordi­ne di ser­vi­zio con cui si comu­ni­ca ai tren­ta lavo­ra­to­ri che, “per ces­sa­zio­ne dell’attività” saba­to sono eso­ne­ra­ti dal pre­sen­tar­si al lavo­ro.

Dyna­mi­call ave­va cedu­to da tem­po, in distac­co, gli stes­si lavo­ra­to­ri a un altro call cen­ter, Zero­quat­tro­no­ve, per gesti­re la stes­sa com­mes­sa Enel Ener­gia per con­to del con­sor­zio Call2net. Usa­re l’alibi del­la ces­sa­zio­ne dell’attività per poi lascia­re cam­po libe­ro alla Zero­quat­tro­no­ve per assu­mer­ne nuo­vi lavo­ra­to­ri ci pare una meto­do­lo­gia discu­ti­bi­le e con­tra­ria alle nor­me. Le nor­me sugli appal­ti pre­ve­do­no infat­ti che i lavo­ra­to­ri deb­ba­no segui­re la com­mes­sa, ovve­ro esse­re assun­ti dal­la Zero­quat­tro­no­ve, per cui effet­ti­va­men­te lavorano.

Cre­dia­mo che la poli­ti­ca tut­ta e la Regio­ne deb­ba­no far­si cari­co di que­sta situa­zio­ne e con­vo­ca­re l’azienda e le par­ti socia­li per un inter­ven­to che si con­clu­da con la sal­va­guar­dia dei posti di lavo­ro e dei dirit­ti dei lavo­ra­to­ri.

Pos­si­bi­le Sardegna[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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