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Trieste, Brignone-Foti: Vicesindaco si dimetta subito, la povertà non si cancella così

“Il limi­te del­la decen­za è sta­to supe­ra­to. Il gesto del vice­sin­da­co di Trie­ste Poli­do­ri non può esse­re tol­le­ra­to: get­ta­re via le coper­te di un sen­za­tet­to stra­nie­ro, per poi van­tar­se­ne, è un atto gra­vis­si­mo. Per que­sto Poli­do­ri deve dimet­ter­si subi­to. La pover­tà non si can­cel­la così, qual­cu­no avvi­si i par­ti­ti di gover­no”. Lo dichia­ra­no la segre­ta­ria di Pos­si­bi­le, Beatrice …

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Il 3 novembre a Trieste per dire no al fascismo e al razzismo

Saba­to 3 novem­bre sare­mo a Trie­ste per dire no al fasci­smo e al raz­zi­smo. Pro­prio quel gior­no, Casa­pound, par­ti­to neo­fa­sci­sta di cui abbia­mo più vol­te chie­sto lo scio­gli­men­to, ha scel­to di tene­re nel capo­luo­go giu­lia­no una mani­fe­sta­zio­ne nazio­na­le per cele­bra­re la “vit­to­ria” nel­la Pri­ma Guer­ra Mon­dia­le. Da sem­pre Pos­si­bi­le è in pri­ma linea nel contrasto …

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Legge Basaglia, Civati: riforma su modello Trieste è atto di civiltà

“Soste­nia­mo con gran­de for­za la pro­po­sta di rifor­ma del­la leg­ge Basa­glia sul ‘model­lo Trie­ste’. Le misu­re pre­vi­ste van­no nel­la giu­sta dire­zio­ne: si pun­ta sul dirit­to del­la per­so­na. Ed è quin­di dove­ro­so pre­ve­de­re un aumen­to del­la spe­sa e una mag­gio­re tute­la in caso di trat­ta­men­to sani­ta­rio obbli­ga­to­rio”. Lo dichia­ra il depu­ta­to e segre­ta­rio di Pos­si­bi­le, Pippo …

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Diritti e lavoro: tutti per uno

Nel pro­ces­so di mar­gi­na­liz­za­zio­ne del lavo­ro, una respon­sa­bi­li­tà cre­scen­te la stan­no assu­men­do le Pub­bli­che Ammi­ni­stra­zio­ni che, oltre ad ave­re mol­tis­si­mi pre­ca­ri nei loro orga­ni­ci, sem­pre più spes­so appal­ta­no ser­vi­zi sen­za pre­sta­re la dovu­ta atten­zio­ne alle con­di­zio­ni dei lavo­ra­to­ri. Da un lato, infat­ti, la PA assu­me come cri­te­rio pre­va­len­te – se non uni­co – l’abbat­ti­men­to dei …

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Decreto Minniti e “decoro urbano”: il lessico ipocrita di una politica di destra

Con il decre­to Min­ni­ti, il PD ha dichia­ra­to guer­ra alla mar­gi­na­li­tà nascon­den­do­la sot­to il tap­pe­to: per risol­ve­re i pro­ble­mi del­le aree metro­po­li­ta­ne, inve­ce di imple­men­ta­re poli­ti­che socia­li più inci­si­ve, si segue la stra­da del­la san­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va per chiun­que ven­ga rite­nu­to dan­no­so per il deco­ro urba­no. L’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di destra di Trie­ste dovrà rin­gra­zia­re Min­ni­ti: con gli stru­men­ti giu­ri­di­ci mes­si in cam­po con il suo decre­to potran­no, in tran­quil­li­tà, con­ti­nua­re a pro­dur­re ordi­nan­ze discri­mi­na­to­rie in nome del decoro.

Tutti senza wifi: una metafora politica

Il 12 gen­na­io, il Pic­co­lo, il gior­na­le di Trie­ste, usci­va con que­sto tito­lo: “Lega con­tro la wifi gra­tis sui bus: «Atti­ra gli immi­gra­ti»”, annun­cian­do la discus­sio­ne, avve­nu­ta nel­la stes­sa gior­na­ta, di una mozio­ne, fir­ma­ta da tut­ti i con­si­glie­ri leghi­sti, con cui si chie­de al Comu­ne e all’a­zien­da del tra­spor­to pub­bli­co di sospen­de­re l’at­ti­va­zio­ne del­la rete wifi nei bus cit­ta­di­ni. Lo sco­po dichia­ra­to del­la mozio­ne è impe­di­re ai richie­den­ti asi­lo e alle per­so­ne migran­ti di poter usu­frui­re di un ser­vi­zio pub­bli­co, col­pen­do impli­ci­ta­men­te tut­ta la comunità.