Poiché in questi giorni rimbalzano le metafore belliche, l’economia di guerra è proprio questa, è quella situazione in cui una fabbrica di pentole si mette a realizzare elmetti, il paragone con la nostra situazione quindi ci sta tutto.
corona virus
Sono decenni che ci muoviamo in quella che ci sembrava un’emergenza, ma che in realtà era solo una campagna elettorale permanente. E adesso che è arrivata l’emergenza, quella vera, sono tante le categorie più a rischio, più in difficoltà.
In questi giorni drammatici per il Paese ci sono alcune categorie di lavoratori che vivono una situazione allarmante e che nonostante i decreti governativi vivono ancora situazioni con un rischio decisamente troppo elevato.
Il mondo è alle prese con la lotta contro il diffondersi del coronavirus, e con l’emergenza sanitaria che il contagio…
Siamo in una circostanza in cui veniamo invitati da virologi, infettivologi e anestesisti a non uscire di casa, ma allo stesso tempo in molti sono costretti a recarsi in ufficio perché il datore di lavoro ha deciso così, non si sa se per incoscienza o per compiacere Confindustria.
Misure straordinarie, dicono. Serve intervenire per frenare l’altro virus, quello della paralisi economica. Direttamente correlato al virus, quello vero, il Sars-Cov2 che sta generando i presupposti di un collasso del sistema sanitario pubblico, il virus economico si sovrappone alle debolezze strutturali del paese, amplificandole.