Suarez-Juve, ancora prima i ricchi col Decreto Crescita

Finchè si tratta di rimpatriare 'cervelli' ed eccellenze nei vari campi del sapere ha senso, ma senza alcun limite al tipo di lavoratore che va agevolato perchè contribuisca allo sviluppo economico e sociale del Paese. Si rischia di alimentare l'ingiustizia degli sconti fiscali per garantire ingaggi milionari a vecchi calciatori che fino all'anno scorso firmavano il loro ultimo ricco contratto nel Vicino o nell'Estremo Oriente. Facciamo insieme il tifo perchè si cambi questa norma iniqua?

Oggi l’at­tac­can­te blau­gra­na Luis Sua­rez affron­te­rà il test di lin­gua ita­lia­na livel­lo B1, neces­sa­rio per la pra­ti­ca di cit­ta­di­nan­za. Un pas­so deci­si­vo ai fini del tes­se­ra­men­to e del­l’ac­cor­do eco­no­mi­co col club tori­ne­se. Un affa­re di cal­cio­mer­ca­to che ha mol­to a che fare con una nor­ma del Decre­to Cre­sci­ta: la tas­sa­zio­ne age­vo­la­ta che per­met­te­reb­be alla Juve un cospi­cuo rispar­mio sul farao­ni­co ingag­gio per­ce­pi­to da Sua­rez (15 milio­ni l’an­no, anche se l’at­tac­can­te  potreb­be abbas­sa­re le pro­prie pre­te­se) ren­den­do­lo para­go­na­bi­le all’e­sbor­so per Dze­ko che chie­de la metà. Per usu­frui­re del­le novi­tà intro­dot­te dal DL n.34/19 sul ‘rien­tro dei cer­vel­li’ dal­l’e­ste­ro Sua­rez deve esse­re comu­ni­ta­rio, di qui l’im­por­tan­za del­l’e­sa­me di ita­lia­no e la con­cre­ta pos­si­bi­li­tà che l’af­fa­re sfu­mi in caso di un risul­ta­to nega­ti­vo. 

II D.Lgs. 147/2015 (c.d. ”Decre­to Cre­sci­ta”) pre­ve­de un regi­me fisca­le par­ti­co­lar­men­te age­vo­la­to per spe­ci­fi­che cate­go­rie di lavo­ra­to­ri che dall’estero spo­sta­no la resi­den­za fisca­le nel nostro pae­se, diven­tan­do così “impa­tria­ti”. Già in vigo­re dal 2019, ma è solo dal 1 gen­na­io 2020 che gli spor­ti­vi pro­fes­sio­ni­sti e i club che li assu­mo­no pos­so­no bene­fi­ciar­ne. Ai sen­si del decre­to, i red­di­ti di lavo­ro per­ce­pi­ti dagli spor­ti­vi “impa­tria­ti” sono tas­sa­ti limi­ta­ta­men­te al 50% del loro ammon­ta­re. Ne par­la­va­mo qui lo scor­so anno, rimar­can­do come non riguar­di solo i cit­ta­di­ni ita­lia­ni ma tut­ti i comu­ni­ta­ri che tra­fe­ri­sco­no la resi­den­za in Italia.

L’e­sen­zio­ne fisca­le ha una dura­ta mas­si­ma di 5 anni ed è riser­va­ta a chi  ha lavo­ra­to all’estero nei due anni pre­ce­den­ti al tra­sfe­ri­men­to in Ita­lia e a chi si impe­gna a risie­de­re e lavo­ra­re in Ita­lia per alme­no 2 anni. Se l’af­fa­re Sua­rez si con­cre­tiz­ze­rà gran par­te del meri­to sarà attri­bui­bi­le alla mag­gio­re capa­ci­tà di spe­sa dei club ita­lia­ni gra­zie a que­sto ‘scon­to’ pre­vi­sto dal decre­to. Da vede­re quan­ti e qua­li saran­no i pros­si­mi gran­di nomi che i nostri club ingag­ge­ran­no dai cam­pio­na­ti este­ri, dal­l’i­ni­zio del­l’an­no sono arri­va­ti già Ibra­hi­mo­vic ed Erik­sen, ora si rin­cor­ro­no i rumors cir­ca l’ar­ri­vo di Vidal, sem­pre via Bar­cel­lo­na, all’In­ter.

Anda­re alla guer­ra degli scon­ti fisca­li non ci sem­bra la mos­sa giu­sta, per affron­ta­re il pro­ble­ma dei para­di­si fisca­li in Euro­pa, adot­ta­re que­sta poli­ti­ca esa­spe­re­rà anco­ra di più la bat­ta­glia a chi offre mag­gio­ri van­tag­gi a facol­to­si stra­nie­ri, lo riba­dia­mo da tem­pi non sospetti.

Fin­chè si trat­ta di rim­pa­tria­re ‘cer­vel­li’ ed eccel­len­ze nei vari cam­pi del sape­re ha sen­so, ma sen­za alcun limi­te al tipo di lavo­ra­to­re che va age­vo­la­to per­chè con­tri­bui­sca allo svi­lup­po eco­no­mi­co e socia­le del Pae­se. Si rischia di ali­men­ta­re l’in­giu­sti­zia degli scon­ti fisca­li per garan­ti­re ingag­gi milio­na­ri a vec­chi cal­cia­to­ri che fino all’an­no scor­so fir­ma­va­no il loro ulti­mo ric­co con­trat­to nel Vici­no o nel­l’E­stre­mo Orien­te. Fac­cia­mo insie­me il tifo per­chè si cam­bi que­sta nor­ma iniqua?

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