Scuola: le prove equipollenti sono un enorme salto indietro nel tempo

Settantamila studenti diversamente abili che frequentano le nostre Scuole Secondarie di Primo Grado rischiano di uscire dalla scuola senza il diploma di "licenza media", questo perché il decreto approvato dal governo dice che "agli alunni con disabilità per i quali sono predisposte dalla sottocommissione prove non equipollenti a quelle ordinarie, viene rilasciato un attestato di credito formativo”.

Sal­ve, sono Libe­ro, il Diri­gen­te Sco­la­sti­co arrab­bia­to. Oggi lo sono anco­ra di più e vi spie­go perché.

Fino a una ven­ti­na di anni fa la Scuo­la Ita­lia­na ave­va due eccel­len­ze, rico­no­sciu­te anche a livel­lo inter­na­zio­na­le: la Scuo­la Pri­ma­ria e l’inclu­sio­ne degli alun­ni diver­sa­men­te abi­li.

Dal­la Morat­ti alla Gel­mi­ni, nel giro di pochi anni sia­mo riu­sci­ti a distrug­ge­re la pri­ma. La Mini­stra Fede­li ten­ta ora l’assalto alla seconda.

Il Decre­to Dele­ga­to, pro­po­sto dal Gover­no e attual­men­te all’esame del Par­la­men­to, che reca “Nor­me in mate­ria di valu­ta­zio­ne e cer­ti­fi­ca­zio­ne del­le com­pe­ten­ze del pri­mo ciclo ed esa­me di Sta­to” (atto del Gover­no n. 384), ope­ra un vero e pro­prio scip­po ai dan­ni dei più debo­li, que­gli alun­ni diver­sa­men­te abi­li che già non rie­sco­no ad ave­re, spes­so, quan­to la leg­ge pre­ve­de per essi.

Fino ad oggi (DPR n. 199/2009, arti­co­lo 9 com­ma 2) la nor­ma pre­ve­de che, duran­te l’esame comu­ne­men­te cono­sciu­to come “di licen­za media”, “le pro­ve dif­fe­ren­zia­te han­no valo­re equi­va­len­te a quel­le ordi­na­rie ai fini del supe­ra­men­to dell’esame e del con­se­gui­men­to del diplo­ma di licenza”.

Il Decre­to appro­va­to dal Gover­no, inve­ce, dice: “Le pro­ve dif­fe­ren­zia­te, se equi­pol­len­ti a quel­le ordi­na­rie, han­no valo­re ai fini del supe­ra­men­to dell’esame e del con­se­gui­men­to del diplo­ma finale”.

Que­sto vuol dire che i 70.000 stu­den­ti diver­sa­men­te abi­li che fre­quen­ta­no le nostre Scuo­le Secon­da­rie di Pri­mo Gra­do rischia­no di usci­re dal­la scuo­la sen­za il diplo­ma, per­ché lo stes­so decre­to dice che: “Agli alun­ni con disa­bi­li­tà per i qua­li sono pre­di­spo­ste dal­la sot­to­com­mis­sio­ne pro­ve non equi­pol­len­ti a quel­le ordi­na­rie, vie­ne rila­scia­to un atte­sta­to di cre­di­to for­ma­ti­vo”.

Con­fes­so di non voler anco­ra crederci!

Agli alun­ni con sin­dro­me di Down, ai non veden­ti, e ai por­ta­to­ri di altri distur­bi inva­li­dan­ti, al ter­mi­ne di un per­cor­so di stu­dio che spes­so è carat­te­riz­za­to da sacri­fi­ci, da sfor­zi imma­ni, da lacri­me ed incom­pren­sio­ni, ma anche da ritar­di e man­can­ze dell’Amministrazione, lo Sta­to ita­lia­no vuo­le assi­cu­ra­re un “atte­sta­to di fre­quen­za”, nono­stan­te il fat­to che le scuo­le del pri­mo ciclo sia­no quel­le “dell’obbligo”.

Que­sto scem­pio non può pas­sa­re. E se pas­sas­se, io annun­cio la mia obie­zio­ne di coscien­za sin da ora: le pro­ve d’esame del­le mie com­mis­sio­ni saran­no tut­te “equi­pol­len­ti”, a pre­scin­de­re dal loro con­te­nu­to e dal­la loro difficoltà.

Voglio per­ciò appel­lar­mi al buon­sen­so dei com­po­nen­ti le Com­mis­sio­ni Par­la­men­ta­ri che esa­mi­ne­ran­no il decre­to per­ché pon­ga­no ripa­ro a que­sta che spe­ro sia solo una svista.

Voglio inol­tre pro­por­re la rac­col­ta di fir­me per una leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re, che pre­ve­da anch’essa “pro­ve equi­pol­len­ti”, ma per chi mate­rial­men­te ha pen­sa­to e scrit­to que­sto orro­re.

L’abolizione del­le clas­si dif­fe­ren­zia­li risa­le al 1977. Qual­cu­no vuo­le avver­ti­re gli inqui­li­ni del Ministero?

Libe­ro

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