Matteo Renzi è tornato a parlare di immigrazione, purtroppo

«Migliora il clima sulla questione migratoria», dice Renzi. E l'abbiamo visto come è migliorato con gli sgomberi in piazza Indipendenza a Roma.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1504099052968{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]E’ sta­ta dira­ma­ta ed è pun­tual­men­te arri­va­ta la miti­ca “Enews” di Mat­teo Ren­zi.

Mat­teo Ren­zi è il segre­ta­rio del Par­ti­to Demo­cra­ti­co, il par­ti­to che ha sal­da­men­te in mano le redi­ni del gover­no. E’ oppor­tu­no ricor­dar­lo, dato che, abi­tua­ti alle sue dichia­ra­zio­ni sen­za solu­zio­ne di con­ti­nui­tà, sem­bra­va esser­si eclis­sa­to duran­te l’e­sta­te, un’e­sta­te cal­dis­si­ma per quan­to riguar­da la que­stio­ne dei migran­ti e dei dirit­ti di tut­ti noi. Ren­zi muto.

Dopo aver­ci infor­ma­to di aver tra­scor­so splen­di­da­men­te le vacan­ze, Ren­zi arri­va al sodo, trat­tan­do le due que­stio­ni che ritie­ne fondamentali.

La pri­ma è che «tut­ti i segna­li del­l’e­co­no­mia sono otti­mi. […] Le leg­gi di bilan­cio degli scor­si anni, il Job­sAct, la scom­mes­sa sul siste­ma Pae­se stan­no funzionando».

La secon­da è la que­stio­ne migratoria:

Tut­to qui. Car­ce­ri libi­che, Min­ni­ti, ONG, Guar­dia costie­ra, traf­fi­can­ti, “ex” boss mafio­si, mili­zie, codi­ci di con­dot­ta, Giu­lio Rege­ni, Libia, Egit­to, Defend Euro­pe. Tut­to liqui­da­to in otto righe: ago­sto si va al mare.

Otto righe però pos­so­no esse­re suf­fi­cien­ti per rias­su­me­re effi­ca­ce­men­te gli argo­men­ti del­la Lega Nord, nell’ordine:

  • Dimi­nui­sco­no gli sbar­chi, dice: wow! Che bel­lo ripor­ta­re i migran­ti nei luo­ghi in cui scap­pa­no. Che bel­lo far­li soc­cor­re­re dai loro aguz­zi­ni.
  • I guai (esat­to: «i guai»!) sul­l’im­mi­gra­zio­ne sono comin­cia­ti per col­pa del rego­la­men­to di Dubli­no, dice. Col­pa del­l’Eu­ro­pa, insom­ma. E di chi c’e­ra al gover­no nel 2003. Il rego­la­men­to di Dubli­no II (2003) tro­va però suo fon­da­men­to nel­la Con­ven­zio­ne di Dubli­no (1990, entra­ta in vigo­re nel 1997) che già san­ci­va come prin­ci­pio fon­da­men­ta­le quel­lo del pri­mo pae­se d’ac­ces­so, pur essen­do più fles­si­bi­le per la tute­la del­l’u­ni­tà fami­glia­re. Il rego­la­men­to è sta­to modi­fi­ca­to anche nel 2013, quan­do Ren­zi non era un per­fet­to sco­no­sciu­to del­la poli­ti­ca ita­lia­na e quan­do il PD era al gover­no del pae­se. Inol­tre, da ini­zio 2014 a fine 2016 lo stes­so Mat­teo Ren­zi (non è un caso di omo­ni­mia, per quan­to pos­sa appa­ri­re vero­si­mi­le) è sta­to pre­si­den­te del Con­si­glio ita­lia­no. Che risul­ta­ti ha con­se­gui­to nel­la gestio­ne dei flus­si migra­to­ri, oltre a non modi­fi­ca­re la Bos­si-Fini, a non abro­ga­re il rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na nono­stan­te la dele­ga par­la­men­ta­re, ad assi­ste­re immo­bi­le all’e­splo­sio­ne dei cen­tri straor­di­na­ri di acco­glien­za, a disim­pe­gna­re l’I­ta­lia dai sal­va­tag­gi in mare con la chiu­su­ra del­la mis­sio­ne Mare Nostrum?
  • I guai sono comin­cia­ti con la guer­ra in Libia del 2011, dice. Che poi sareb­be il prin­ci­pa­le argo­men­to uti­liz­za­to da Sal­vi­ni, per far rica­de­re le col­pe del­le migra­zio­ni su Fran­cia, Gran Bre­ta­gna e Sta­ti Uni­ti oltre che su Gior­gio Napo­li­ta­no. Bei tem­pi quel­li di Ghed­da­fi, eh, in cui i migran­ti se ne sta­va­no nel­le patrie gale­re. Tal­men­te bel­li che ora li rim­pian­gia­mo un po’, dato che per bloc­ca­re i migran­ti in Libia biso­gna fare que­sto sfor­zo enor­me di dia­lo­ga­re con più gover­ni, con sin­da­ci e tri­bù e (pare) anche con cri­mi­na­li.
  • «Aiu­tar­li dav­ve­ro a casa loro», ri-dice. Se aggiun­gi “dav­ve­ro” e lo met­ti anche in cor­si­vo allo­ra ci cre­dia­mo, eh, Mat­teo. Ti cre­dia­mo come quan­do ti abbia­mo cre­du­to quan­do il tuo gover­no li aiu­ta­va auto­riz­zan­do l’e­spor­ta­zio­ne di bom­be made in Ita­ly in Ara­bia Sau­di­ta per bom­bar­da­re i civi­li yeme­ni­ti, nono­stan­te sia vie­ta­to dal­la leg­ge ita­lia­na (e dal più basi­la­re prin­ci­pio di umanità).

Però «miglio­ra il cli­ma sul­la que­stio­ne migra­to­ria», dice. E l’ab­bia­mo visto come è miglio­ra­to con gli sgom­be­ri in piaz­za Indi­pen­den­za a Roma.

Ma se lo dici tu ci fidiamo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.