La deforestazione in Amazzonia e lo sterminio degli Indigeni passa attraverso la nostra spesa

In Brasile la creazione di nuovi pascoli è responsabile per circa l’80% di tutta la deforestazione. Nel 2019 gli incendi e la pessima gestione del Ministero dell’Ambiente del governo Bolsonaro hanno attirato l’attenzione di tutto il mondo e c'è bisogno di mantenere alta l'allerta, perché sta iniziando una nuova stagione di roghi persino peggiore della scorsa. 

In Bra­si­le la crea­zio­ne di nuo­vi pasco­li è respon­sa­bi­le per cir­ca l’80% di tut­ta la defo­re­sta­zio­ne. Nel 2019 gli incen­di e la pes­si­ma gestio­ne del Mini­ste­ro dell’Ambiente del gover­no Bol­so­na­ro han­no atti­ra­to l’attenzione di tut­to il mon­do e c’è biso­gno di man­te­ne­re alta l’al­ler­ta, per­ché sta ini­zian­do una nuo­va sta­gio­ne di roghi per­si­no peg­gio­re del­la scorsa. 

Ii rap­por­ti degli ulti­mi mesi di Green­pea­ce e Amne­sty inter­na­tio­nal indi­ca­no che negli ulti­mi anni JBS, una tra le più gran­di azien­de di lavo­ra­zio­ne del­la car­ne del mon­do, a brac­cet­to col gover­no Bol­so­na­ro, è sta­ta coin­vol­ta nel­la vio­la­zio­ne dei dirit­ti del­le popo­la­zio­ni indi­ge­ne del­l’A­maz­zo­nia e nel­la distru­zio­ne del­la Fore­sta, acqui­stan­do bovi­ni pro­ve­nien­ti da ter­re ille­gal­men­te defo­re­sta­te (cir­ca il 75% di tut­ti i pasco­li in Amaz­zo­nia appar­ten­go­no o for­ni­sco­no que­sta azienda).

Negli ulti­mi due anni, in Bra­si­le, c’è sta­ta un’esplosione di vio­la­zio­ni in riser­ve di con­ser­va­zio­ne ambien­ta­le e ter­re indi­ge­ne, e le orga­niz­za­zio­ni come la Comis­sᾶo Pasto­ral da Ter­ra (Com­mis­sio­ne Pasto­ra­le del­la Ter­ra), che ten­ta­no di pro­teg­ge­re gli Indios dal­le appro­pria­zio­ni ille­ga­li dei ter­ri­to­ri, sono spes­so sot­to attac­co a col­pi di minac­ce, vio­len­ze e, tan­te vol­te, di omi­ci­di. 

In pie­na pan­de­mia COVID-19, l’au­men­to costan­te di inva­sio­ni per costrui­re alle­va­men­ti in ter­re indi­ge­ne, cer­ti­fi­ca­ti irre­go­lar­men­te dai decre­ti del gover­no Bol­so­na­ro, ha sti­mo­la­to la dif­fu­sio­ne del virus tra que­sti popo­li: duran­te la sola set­ti­ma­na scor­sa sono sta­ti con­fer­ma­ti 23400 casi di con­ta­gio, com­pro­met­ten­do così le comu­ni­tà in fat­to di ripro­du­zio­ne fisi­ca e culturale. 

La JBS, inol­tre, non ha mai crea­to un siste­ma di trac­cia­bi­li­tà per moni­to­ra­re i for­ni­to­ri indi­ret­ti, moni­to­ra solo gli alle­va­men­ti di ingras­so e giu­sti­fi­ca il tut­to affer­man­do che la trac­cia­bi­li­tà dei capi dal­la nasci­ta al macel­lo sareb­be pos­si­bi­le solo attra­ver­so dati sui tra­spor­ti in pos­ses­so esclu­si­vo del Mini­ste­ro dell’Agricoltura bra­si­lia­no. E non è l’unica respon­sa­bi­le dei roghi, anche Miner­va e Mar­frig Glo­bal Foods sono coin­vol­te pro­fon­da­men­te nel­la deforestazione.

Ma per­chè un’a­zien­da bra­si­lia­na ci dovreb­be inte­res­sa­re così tan­to? Per­ché JBS è sul mer­ca­to Ita­lia­no: i prin­ci­pa­li impor­ta­to­ri sono Pri­mo Ber­vi­ni, Sil­ca, Agro Co. Di Giu­sep­pe Com­pa­ro­ni & co. e Bol­ton Food (“Sim­men­thal”).

Il Bra­si­le ogni anno pro­du­ce cir­ca 10 milio­ni di ton­nel­la­te di car­ne e l’I­ta­lia impor­ta qua­si un quar­to di tut­ta quel­la desti­na­ta al mer­ca­to euro­peo, la cui metà va alla filie­ra del­la bre­sao­la (soprat­tut­to con il mar­chio Riga­mon­ti, acqui­sta­to dai pro­prie­ta­ri di JBS), che ogni anno met­te sul mer­ca­to 18.000 ton­nel­la­te di salu­me fat­to con car­ne lavo­ra­ta e sta­gio­na­ta in Val­tel­li­na, di cui, però, meno del 3% è italiana. 

Chi vuo­le lot­ta­re con­tro il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co ora sa di dover comin­cia­re da quel salu­me magro aro­ma­tiz­za­to al gusto di Fore­sta Amaz­zo­ni­ca bru­cia­ta per fare spa­zio a pasco­li per alle­va­men­ti inten­si­vi e col­tu­re OGM.

Thais Boni­ni
Nadia Mon­ti

Pos­si­bi­le Reg­gio Emi­lia — Comi­ta­to Mariel­le Franco

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Se Trasnova è il mittente delle lettere di licenziamento a Pomigliano, il mandante è Stellantis

Se Tra­sno­va è il mit­ten­te del­le let­te­re di licen­zia­men­to alle lavo­ra­tri­ci e ai lavo­ra­to­ri di Pomi­glia­no D’Ar­co, il man­dan­te è Stel­lan­tis con le scel­te e le poli­ti­che attua­te negli ulti­mi anni. Anche per­ché non c’è scu­sa (che sia la neces­sa­ria tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca o il calo del­le ven­di­te) che ten­ga di fron­te a deci­ne di miliar­di di uti­li dal­la fon­da­zio­ne di Stel­lan­tis, di cui alme­no tre per il grup­po Exor, cioè la fami­glia Elkann-Agnelli.

L’indipendenza delle persone con disabilità passa (anche) dall’indipendenza economica

È la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le del­le Per­so­ne con Disa­bi­li­tà, e anco­ra una vol­ta riba­dia­mo quan­to sia urgen­te e neces­sa­rio un cam­bia­men­to socia­le e cul­tu­ra­le per la pie­na indi­pen­den­za di tut­te e tut­ti. C’è tan­to da fare, dal­la revi­sio­ne del­le pen­sio­ni di inva­li­di­tà a un pia­no per l’eliminazione del­le bar­rie­re archi­tet­to­ni­che, pas­san­do per il tabù — da abbat­te­re al più pre­sto — sull’assistenza ses­sua­le. Una for­ma fon­da­men­ta­le di auto­no­mia è quel­la economica.