Da Bologna parte la nostra strategia quadro per l’uguaglianza — #IlFirmamento

In questi anni abbiamo fatto una scelta di campo che ogni giorno portiamo avanti certi che quella su questi temi sia non una battaglia ma LA battaglia, una parte essenziale ed irrinunciabile della nostra identità e della nostra rivoluzione politica e culturale.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

[ADERISCI A “IL FIRMAMENTO” — CLICCA QUI]

Quan­do abbia­mo lan­cia­to Fir­ma­men­to non abbia­mo deci­so solo di met­te­re nero su bian­co dei pun­ti pro­gram­ma­ti­ci da discu­te­re a sini­stra ma abbia­mo lan­cia­to una chia­ra sfi­da di futu­ro; un futu­ro che deve esse­re inclu­si­vo e sicu­ro per tut­te e tut­ti e che pas­sa dal rico­no­sci­men­to dei dirit­ti e del­la digni­tà di tut­te le sog­get­tua­li­tà, dall’abrogazione di nor­me ingiu­ste, dall’affermazione dell’autodeterminazione del­le per­so­ne trans* e di tut­ti i gene­ri, anche quel­li non bina­ri, da poli­ti­che fem­mi­ni­ste. 

In que­sti anni abbia­mo fat­to una scel­ta di cam­po che ogni gior­no por­tia­mo avan­ti cer­ti che quel­la su que­sti temi sia non una bat­ta­glia ma LA bat­ta­glia, una par­te essen­zia­le ed irri­nun­cia­bi­le del­la nostra iden­ti­tà e del­la nostra rivo­lu­zio­ne poli­ti­ca e cul­tu­ra­le. 

Vivia­mo un perio­do dove l’odio divam­pa, fomen­ta­to anche da una cer­ta clas­se poli­ti­ca che di fron­te ad una sini­stra assen­te, silen­zio­sa, ha sapu­to caval­ca­re le pra­te­rie lascia­te libere

Non è più il tem­po del silen­zio e dell’indecisione. Oggi è il momen­to del corag­gio: quel­lo di urla­re che non sia­mo più dispo­sti a tol­le­ra­re il patriar­ca­to, la can­cel­la­zio­ne dei dirit­ti civi­li e socia­li (o chi con­ti­nua a dire che biso­gna pen­sar­li gerar­chi­ca­men­te o peg­gio con­trap­por­li), l’austerity, i mes­sag­gi retro­gra­di del­la destra rea­zio­na­ria. 

Qual­che gior­no fa Ber­nie San­ders insie­me ad Ale­xan­dria Oca­sio-Cor­tez a New York ha chie­sto ai suoi sup­por­ter: “sie­te pron­ti a bat­ter­vi per quel­la per­so­na, che nean­che cono­sce­te, come vi bat­te­re­ste per voi stes­si?” In que­sti anni ci sia­mo chie­sti la stes­sa cosa e la nostra rispo­sta è sem­pre sta­ta sì. Sì, tut­to que­sto è Possibile.

Per tut­ti que­sti moti­vi agli Sta­ti Gene­ra­li di Bolo­gna, saba­to scor­so, abbia­mo lan­cia­to una nuo­va gran­de mobi­li­ta­zio­ne per una stra­te­gia qua­dro con­tro l’odio e le discri­mi­na­zio­ni che non guar­di solo agli aspet­ti puni­ti­vi ma apra anche a poli­ti­che chia­re e con­cre­te per l’uguaglianza di tut­te e tut­ti, a par­ti­re da lavo­ro, scuo­la e ser­vi­zi socia­li. Un vero e pro­prio EQUALITY ACT ita­lia­no pren­den­do spun­to dal­la legi­sla­zio­ne ingle­se. 

Un per­cor­so demo­cra­ti­co, dif­fi­ci­le, aper­to a tut­ti colo­ro che con noi con­di­vi­do­no valo­ri e pro­get­ti. Met­te­re­mo insie­me le pro­po­ste che in que­sti anni abbia­mo lan­cia­to e quel­le che abbia­mo soste­nu­to dal livel­lo comu­na­le fino al livel­lo nazio­na­le pas­san­do dal nostro Manifesto.

Lavo­re­re­mo per aggiun­ge­re altri temi per­ché il nostro pia­no per l’uguaglianza guar­da a tut­te e tut­ti: alle nuo­ve gene­ra­zio­ni in cer­ca di futu­ro, come alla gene­ra­zio­ne senior che meri­ta tute­le e ser­vi­zi essen­zia­li, alla costru­zio­ne di una socie­tà dav­ve­ro inclu­si­va per le per­so­ne disa­bi­li che ogni gior­no affron­ta­no bar­rie­re di tut­ti i tipi, da quel­le archi­tet­to­ni­che a quel­le socia­li, del pre­giu­di­zio e del­la nega­ti­vi­tà. 

Lo fare­mo per le don­ne, ita­lia­ne e migran­ti, e per quel­le ita­lia­ne e migran­ti insie­me, quel­le don­ne che per veder rico­no­sciu­to il dirit­to all’interruzione volon­ta­ria di gra­vi­dan­za devo­no spo­star­si di cen­ti­na­ia di KM. Sono migran­ti nel loro stes­so Pae­se. Con­ti­nue­re­mo a chie­de­re pari sala­rio a pari­tà di lavo­ro, anche nel rico­no­sci­men­to spor­ti­vo, equa rap­pre­sen­tan­za e rea­li poli­ti­che di con­ci­lia­zio­ne dei tempi.

Lo fare­mo per la liber­tà di tut­te e tut­ti di auto­de­ter­mi­nar­si, per le per­so­ne trans ed inter­sex che meri­ta­no di esse­re libe­ra­te da un siste­ma che non per­met­te loro di esi­ste­re sen­za l’autorizzazione di per­so­ne ter­ze, che sia­no medi­ci o giu­di­ci. Affin­ché si sen­ta­no non solo tute­la­te e rico­no­sciu­te ma anche par­te inte­gran­te del­la nostra società.

Per le fami­glie, tut­te le fami­glie e per un siste­ma di ado­zio­ni e respon­sa­bi­li­tà geni­to­ria­le che sia final­men­te moder­no ed europeo.

Per le per­so­ne LGBTI tut­te che meri­ta­no di esse­re libe­re di ama­re sen­za vive­re sof­fo­ca­ti dall’odio, dal­le vio­len­ze, dal­le discri­mi­na­zio­ni. Per chi è sta­to pic­chia­to e discri­mi­na­to, per chi ha pen­sa­to al sui­ci­dio per­ché LGBT, per chi è sta­to mas­sa­cra­to di bot­te. Per loro non abbia­mo fat­to abba­stan­za e que­sto non dovrà più accadere.

Met­te­re­mo in pie­di una mobi­li­ta­zio­ne capil­la­re, rac­co­glie­re­mo i con­tri­bu­ti e li pub­bli­che­re­mo e chie­de­re­mo a tut­ti, a par­ti­re dai con­si­glie­ri comu­na­li di esse­re al nostro fian­co. Non ci saran­no ali­bi o scu­se, sare­mo radi­ca­li e chie­de­re­mo a chi deci­de­rà di accom­pa­gnar­ci nei pros­si­mi viag­gi di sce­glie­re con chia­rez­za da che par­te sta­re. 

Vi chie­do di par­te­ci­pa­re a que­sta bat­ta­glia per­ché avre­mo biso­gno di tut­te e tut­ti. Scri­ve­te­ci ad lgbt@possibile.com e sui social. 

Il nostro momen­to è ora per­ché non c’è nul­la che pos­sia­mo per­de­re, anzi pos­sia­mo solo recu­pe­ra­re la fidu­cia di chi si è sen­ti­to abban­do­na­to da una sini­stra che ha pre­fe­ri­to ricon­cor­re­re la destra piut­to­sto che pro­por­re la pro­pria visio­ne di futu­ro. 

Gian­mar­co Capogna
Pro­ta­vo­ce Nazio­na­le Pos­si­bi­le LGBTI+
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Caro Marco, ci vorrebbe un colpo da maestro

Caro Mar­co, ci vor­reb­be un col­po da mae­stro, alla Tibe­ri, l’abbiamo sem­pre chia­ma­to così: un’i­dea per scri­ve­re una sto­ria com­ple­ta­men­te diver­sa. Per­ché, Mar­co, non amavi

Nature Restoration Law: stavolta ha vinto la Terra!

È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi.