Crede che le cose cambino cambiandole: Paolo Cosseddu

99-cartolina-civoti-cosseddu-vertNon abbia­mo nes­su­na stra­te­gia occul­ta — spie­ga Cos­sed­du — solo i nostri influen­cer, cir­ca qua­ran­ta, che lavo­ra­no alla luce del sole, in posi­ti­vo, e han­no nomi e cogno­mi, non sono mica ovet­ti” Chi si nascon­de die­tro la divi­sa da Super­man dedi­ca­ta al blog più taglien­te del­la rete? Ani­ma nera di Civa­ti, fra­tel­lo cat­ti­vo, distur­ba­to­re, spin doc­tor, colui che dice le cose che Civa­ti non può dire. Ne abbia­mo sen­ti­te di ogni, fino a quan­do non ha deci­so di comin­cia­re la sua per­so­na­lis­si­ma “fase Zen”: fine del­le discus­sio­ni su Face­book e su Twit­ter, basta con il fumo. Al via la cam­pa­gna con­gres­sua­le, con un bud­get limi­ta­to, è vero, ma con un sac­co di entu­sia­smo a dispo­si­zio­ne, da met­te­re a siste­ma, da regi­stra­re e organizzare.

Ecco l’at­tac­co per­fet­to per que­sta inter­vi­sta imma­gi­na­ria. Imma­gi­na­ria sì per­ché non ave­va­mo voglia di fare un’in­ter­vi­sta come tut­te le altre 39 che abbia­mo sco­del­la­to in que­sti mesi di #civo­ti: in fin dei con­ti si trat­ta pur sem­pre del nostro capi­ta­no. E allo­ra mi sono fat­to aiu­ta­re da Ste­fa­no Cato­ne per fare qual­co­sa di diver­so: rac­con­ta­re qual­che sug­ge­stio­ne, qual­che imma­gi­ne. La pri­ma che mi vie­ne in men­te è quel­la qua sotto.

Pao­lo par­la a “Pros­si­ma Fer­ma­ta Brian­za” e tira fuo­ri una bel­la meta­fo­ra, quel­la del cam­bia­re sche­ma di gio­co per otte­ne­re l’ef­fet­to sor­pre­sa e diso­rien­ta­re gli avver­sa­ri. In fon­do è una del­le diret­tri­ci del­la cam­pa­gna ma anche di tut­to il lavo­ro con Pip­po: cer­ca­re di anda­re Oltre, cer­ca­re di usa­re mez­zi non con­ven­zio­na­li, per­ché quel­li con­ven­zio­na­li ci sono pre­clu­si o sem­pli­ce­men­te per mar­ca­re lo sti­le diverso.

Già per­ché chi cono­sce Pao­lo sui cana­li socia­li si sareb­be appun­to aspet­ta­to una cam­pa­gna aggres­si­va, come a vol­te gli è suc­ces­so di esse­re sul­la sua bache­ca. E inve­ce no: la cam­pa­gna è sta­ta pen­sa­ta sul­la linea del­la mas­si­ma cor­ret­tez­za, del fair-play: La cifra volu­ta è una cam­pa­gna pro e non una cam­pa­gna contro.

L’ha­stag #vin­ce­Ci­va­ti l’ho lan­cia­to per­so­nal­men­te io, ieri pome­rig­gio: sic­co­me ho solo tre­mi­la fol­lo­wer e non ave­vo mai susci­ta­to nes­su­na ten­den­za, vuol dire che era desti­no… Va aggiun­to che la guer­ra del­le pri­ma­rie si lot­ta ormai metro per metro e uccel­li­no per uccel­li­no: i ren­zia­ni nel­lo stes­so pome­rig­gio, han­no pro­va­to a rispon­de­re con un altro tor­men­to­ne #lavol­ta­buo­na, che però miste­rio­sa­men­te non ha attec­chi­to nem­me­no un po’.

Gli hash­tag sono un sim­bo­lo. Il sim­bo­lo di qual­co­sa che avreb­be dovu­to ser­vi­re a tra­sci­na­re il resto, per­ché di not­te, nel­le chat di Face­book, che è sta­ta la nostra prin­ci­pa­le piat­ta­for­ma di col­la­bo­ra­zio­ne, Pao­lo ti chie­de­va “il pac­chet­to com­ple­to”, ovve­ro la mobi­li­ta­zio­ne dei refe­ren­ti in piaz­za o agli even­ti insie­me alla mobi­li­ta­zio­ne sul web e sul­le reti socia­li: un modo per ampli­fi­ca­re l’ef­fet­to del­le cam­pa­gne, del­le azioni.

Lo sti­le appun­to. Sia­mo tut­ti un po’ mala­ti di poli­ti­ca ma Pao­lo lo è di più: il suo sti­le è quel­lo di chi vuo­le rac­con­ta­re una sto­ria, con pre­ci­sio­ne, entran­do nei det­ta­gli, sen­za tra­la­scia­re nien­te, costruen­do pez­zet­ti­no dopo pez­zet­ti­no. E allo­ra si affi­da al col­let­ti­vo, alla rete che abbia­mo crea­to, alle per­so­ne incre­di­bi­li che si sono mes­se a dispo­si­zio­ne, per rac­con­ta­re la ‘nostra’ storia.

99-cartolina-civoti-cosseddduEcco per­ché alla fine di que­sta avven­tu­ra, tra lun­ghe chiac­chie­ra­te in han­gout per deci­de­re stra­te­gie e le tele­fo­na­te infi­ni­te con Pip­po, tra qual­che caz­zia­to­ne e parec­chie esul­tan­ze, gli rima­ne solo un rim­pian­to: “Non potrei mai fare l’inviato di guer­ra. Per scri­ve­re ho biso­gno di tran­quil­li­tà, di guar­da­re per due ore la tele­vi­sio­ne e sca­ri­car­mi un po’. Ste­phen King ha det­to più vol­te che scri­ve mol­te ore al gior­no. Ecco, non ce la farei mai e poi mai, eppu­re, ora, non aver potu­to scri­ve­re duran­te que­sta cam­pa­gna elet­to­ra­le è la cosa che mi man­ca di più”.

#civo­ti 99: Pao­lo Cosseddu

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