Previsioni del tempo

Lotta globale al cambiamento climatico: la “carbon border tax”

Il Par­la­men­to euro­peo ha adot­ta­to il 10 mar­zo una riso­lu­zio­ne che pre­ve­de l’introduzione di un mec­ca­ni­smo di aggiu­sta­men­to del car­bo­nio alla fron­tie­ra (Car­bon Bor­der Adjust­ment Mecha­ni­sm — CBAM). Attra­ver­so que­sta “car­bon bor­der tax”, si appli­che­reb­be un prez­zo sul­le emis­sio­ni di CO2 di alcu­ni beni impor­ta­ti nell’UE, pro­ve­nien­ti da pae­si con stan­dard cli­ma­ti­ci meno ambi­zio­si di …

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Le trivellazioni nel geoparco del Beigua. Un approfondimento

Dopo il post di denun­cia dei gior­ni scor­si a pro­po­si­to dell’autorizzazione alla ricer­ca del tita­nio nel Geo­par­co Une­sco del Bei­gua (lo tro­va­te qui), abbia­mo volu­to appro­fon­di­re ulte­rior­men­te la que­stio­ne per capi­re meglio cosa stia dav­ve­ro suc­ce­den­do, soprat­tut­to alla luce del­la for­te con­tra­rie­tà espres­sa anche da com­po­nen­ti dell’attuale mag­gio­ran­za in Regio­ne Ligu­ria. Abbia­mo così sco­per­to che …

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La transizione energetica si fa con l’eolico, non con lo stoccaggio di CO2

Pos­si­bi­le con­cor­da e fa sue le pun­tua­li osser­va­zio­ni cri­ti­che del Prof. Bal­za­ni, rite­nen­do che ben dif­fi­cil­men­te si arri­ve­rà, come da pro­gram­ma regio­na­le, all’azzeramento del­le emis­sio­ni cli­mal­te­ran­ti entro il 2050, e al pas­sag­gio al 100% di ener­gie rin­no­va­bi­li entro il 2035, con un pro­get­to che va in sen­so dia­me­tral­men­te oppo­sto, e vie­ne giu­sti­fi­ca­to, al soli­to, con i pre­sun­ti posti di lavo­ro (che sareb­be­ro ugual­men­te rica­va­bi­li da pro­get­ti sul­le rin­no­va­bi­li, come, appun­to, l’eolico).

Non semplifichiamo a scapito delle questioni ambientali, non ce lo possiamo permettere

È del tut­to evi­den­te che sia­mo di fron­te alla man­can­za di una cul­tu­ra ambien­ta­le seria su que­sti stru­men­ti. La Valu­ta­zio­ne di impat­to ambien­ta­le e la Valu­ta­zio­ne ambien­ta­le stra­te­gi­ca rap­pre­sen­ta­no, negli altri pae­si euro­pei, gli stru­men­ti per rag­giun­ge­re uno svi­lup­po eco­no­mi­co “sano” men­tre da noi sono visti come un limi­te allo svi­lup­po economico.

Cosa ci insegna il disastro di Norilsk nella Giornata Mondiale dell’Ambiente

Inte­res­si eco­no­mi­ci, inte­res­si socia­li e inte­res­si ambien­ta­li sono i tre pila­stri su cui costrui­re una socie­tà soste­ni­bi­le. La soste­ni­bi­li­tà si rea­liz­ze­rà solo se que­sti tre para­me­tri avran­no ugua­le digni­tà e impor­tan­za in tut­te le deci­sio­ni. Nell’esatto momen­to in cui uno dei tre para­me­tri acqui­ste­rà mag­gio­re impor­tan­za rispet­to agli altri il siste­ma pre­ci­pi­te­rà nuo­va­men­te. Dare ugua­le digni­tà agli inte­res­si eco­no­mi­ci, socia­li e ambien­ta­li, tene­re insie­me la giu­sti­zia socia­le e quel­la cli­ma­ti­ca, è la rivo­lu­zio­ne che dob­bia­mo fare, sen­za nes­sun ten­ten­na­men­to. La rivo­lu­zio­ne dell’uguaglianza non può aspettare.

Se continuiamo a bruciare i rifiuti quando investiamo nell’economia circolare?

Se con­ti­nuia­mo ad inve­sti­re sul­l’in­ce­ne­ri­men­to di rifiu­ti rin­vie­re­mo a data futu­ra gli inve­sti­men­ti neces­sa­ri sul­l’e­co­no­mia cir­co­la­re, sul­la rimo­du­la­zio­ne del­le filie­re pro­dut­ti­ve dove i pro­dot­ti ven­go­no pen­sa­ti nel loro inte­ro ciclo (non solo fino al con­su­ma­to­re), fino a tor­na­re come mate­ria pri­ma secon­da­ria. Non sono poche le cri­ti­ci­ta nor­ma­ti­ve anco­ra da risol­ve­re sul­l’End of Waste, fon­da­men­ta­li per tut­te le azien­de del set­to­re che pos­so­no inter­rom­pe­re la linea­ri­tà del model­lo pro­dut­ti­vo (ormai inso­ste­ni­bi­le per il Pianeta).