Rocco Olita

Classe 1977, emigrante lucano con laurea in filosofia e diploma di perfezionamento in processi comunicativi e interazioni sociali al seguito, iscritto all'ordine dei giornalisti e fortunatamente impiegato, ancorché precario. Vive e lavora a Cuneo dal 2009.

Se pure Barca va

Il gover­no ha chiu­so all’ipotesi di con­sen­ti­re nuo­ve ricer­che e “col­ti­va­zio­ni” di idro­car­bu­ri entro le dodi­ci miglia nau­ti­che dal­la costa. L’esecutivo ritie­ne quin­di che quel­le per­fo­ra­zio­ni non sia­no in linea con il model­lo di approv­vi­gio­na­men­to che ha in men­te o, addi­rit­tu­ra, ritie­ne che esse sia­no dan­no­se per l’ecosistema mari­no. Ad ogni buon con­to, non ne vuo­le più. Sal­vo, però, rin­no­va­re a vita (nel sen­so di quel­la del gia­ci­men­to) le con­ces­sio­ni esistenti.

E se avesse avuto ragione Zanda?

Fiu­ta­ta la pre­da, al Nuo­vo cen­tro destra non deve esser par­so vero poter­la affer­ra­re, azzan­nar­la e strin­ger­la così facil­men­te, qua­si affon­dan­do, pic­co­la lama con­tor­ta, nel bur­ro cal­do del cor­pac­cio­ne del Par­ti­to democratico.

Colpire il dissenso urlando “infami” e “traditori”; dove l’ho già sentita?

Che la liber­tà di coscien­za con­ces­sa dal lea­der del M5S ai suoi sul­la ste­p­child adop­tion per le cop­pie omo­ses­sua­li non fos­se un’apertura ver­so il dis­sen­so inter­no un po’ lo sospet­ta­va­mo. Il docu­men­to che pub­bli­ca­no ora alcu­ni gior­na­li, rela­ti­va­men­te alle pros­si­me Ammi­ni­stra­ti­ve capi­to­li­ne, con­fer­ma tale idea. Pur­trop­po, sia­mo costret­ti ad aggiungere.

Siamo qui per imparare

L’autorevole Gotor ades­so spie­ga che «la scis­sio­ne sarà una deci­sio­ne col­let­ti­va, e non una som­ma sgan­ghe­ra­ta di nar­ci­si­smi alla Civa­ti». Boh, di nuo­vo non com­pren­do il sen­so del­le paro­le, a par­te l’ossessione ritor­nan­te al per­so­na­li­smo. Vuol dire che ci sarà una scis­sio­ne? E quan­do, e per­ché? Va bene sta­re nel par­ti­to del Jobs Act e del­la Buo­na Scuo­la, dell’Italicum con la fidu­cia e pure del­la rifor­ma costi­tu­zio­na­le che, com­bi­nan­do­si con quel­la elet­to­ra­le, «rom­pe l’equilibrio demo­cra­ti­co», ma se si fan­no la tes­se­ra quel­li con cui, in un modo o nell’altro, dall’inizio di que­sta legi­sla­tu­ra sono allea­ti, allo­ra fan­no sal­ta­re tutto?

“Di qua”, “no, di là”. E capita che le strade si dividano

Stia­mo par­lan­do del­la secon­da cit­tà ita­lia­na per abi­tan­ti, la capi­ta­le eco­no­mi­ca del­la nazio­ne, il cen­tro idea­le del­la par­te pro­dut­ti­va­men­te più signi­fi­ca­ti­va del Pae­se: si può dav­ve­ro soste­ne­re che quel acca­de fra San Siro e For­la­ni­ni sia solo una que­stio­ne loca­le, qua­si si trat­tas­se di una qual­sia­si altra real­tà di provincia?

Schengen, l’euro, le persone

L’altra not­te sono mor­ti anco­ra deci­ne di bam­bi­ni in quel trat­to di mare che fa da con­fi­ne all’Europa. All’Europa, oddio, nel brac­cio d’acqua che divi­de la Gre­cia dal­la Tur­chia, visto che qui ormai ognu­no pen­sa solo per sé. Tra gli stes­si flut­ti, appe­na qual­che mese fa, anne­gò il pic­co­lo Aylan Kur­di, e le imma­gi­ni del suo cor­pi­ci­no qua­si addor­men­ta­to sul­la spiag­gia sem­bra­va­no aver sve­glia­to le coscien­ze dell’Unione. Sem­bra­va­no, appunto.

Nichi, dove stai andando?

“È sag­gio non com­men­tare il chiac­chie­ric­cio ma quel­lo che c’è. E quel­lo che c’è è il com­bi­nato dispo­sto fra Ita­li­cum e rifor­ma costi­tu­zio­na­le, un pesan­te dise­gno di muta­mento regres­sivo del­la for­ma demo­cra­tica nel nostro pae­se secon­do le indi­ca­zioni pro­fe­ti­che o pro­gram­ma­ti­che che veni­vano da JP Mor­gan”. Nell’attacco dell’inter­vi­sta fat­ta­gli da Danie­la Pre­zio­si per Il Mani­fe­sto, Ven­do­la non le ha …

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Purché i numeri ci siano, no?

“Dice­va­no ‘Le rifor­me si fer­me­ran­no, il Gover­no non ha i nume­ri’. Visto com’è anda­ta?”, e poi i soli­ti e ormai noio­si “Que­sta è la #vol­ta­buo­na”, “#ita­lia­ri­par­te”, ecce­te­ra, ecce­te­ra, ecce­te­ra. Così Mat­teo Ren­zi, con l’usuale tweet, meto­do ido­neo e suf­fi­cien­te a con­te­ne­re tan­ta abbon­dan­za di opi­nio­ni e con­cet­ti. In fon­do, il mes­sag­gio è chia­ro: chi ha …

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Bravo Landini: è quello che stiamo facendo

Il Jobs act “è una leg­ge sba­glia­ta che deve esse­re can­cel­la­ta e con­tra­sta­ta”. A dir­lo è il lea­der del­la Fiom Mau­ri­zio Lan­di­ni, a mar­gi­ne del Comi­ta­to cen­tra­le del sin­da­ca­to, aggiun­gen­do che per pro­va­re a cam­biar­la “è impor­tan­te che la Cgil con­clu­da l’im­pe­gno che si era pre­sa a feb­bra­io di coin­vol­ge­re tut­ti gli iscrit­ti anche per …

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