Giuseppe Civati

Il vero cambiamento che vogliamo

Voglia­mo cit­ta­di­ni, non clien­ti. Voglia­mo sovra­ni, non frit­tu­re. Voglia­mo elet­ti, non nomi­na­ti. Voglia­mo una Costi­tu­zio­ne che uni­sce, non una ‘rifor­ma’ che divi­de. Voglia­mo comu­ni­tà, non ter­ri­to­ri a cui impor­re deci­sio­ni pre­se altro­ve. Voglia­mo con­di­vi­sio­ne, non arro­gan­za. Voglia­mo serie­tà, non striz­za­ti­ne d’occhio. Voglia­mo il bene o il meglio, per­ché il “non mi pia­ce ma la voto”, …

Il vero cam­bia­men­to che voglia­mo Leg­gi altro »

La posizione peggiore

Se si vota sì a una rifor­ma che non si con­di­vi­de o che addi­rit­tu­ra è defi­ni­ta brut­ta, scrit­ta male, man­che­vo­le di equi­li­brio e di misu­ra, si fa un gra­ve erro­re. Non si risol­vo­no “gli altri moti­vi” e si crea­no sol­tan­to altri problemi.

Né osso né bastone

Pro­di dichia­ra di vota­re sì per­ché sostie­ne che non biso­gna vole­re trop­po, che “nel­la vita è meglio suc­chia­re un osso che un basto­ne”. Noi non suc­chia­mo l’os­so né il basto­ne. Noi ragio­nia­mo su come resti­tui­re lo scet­tro ai cit­ta­di­ni, que­sta rifor­ma lo sot­trae. Que­sto è il punto.

Castituzione

La cam­pa­gna per il Sì gio­ca su impro­ba­bi­li col­la­ge con impro­ba­bi­li per­so­nag­gi. Ma dov’è Ber­lu­sco­ni? E per­ché non c’è Ber­sa­ni? Dove è fini­to Wal­ter Toc­ci? E’ più faci­le pren­der­se­la con Dini e le sue legioni.

Il 4 dicembre e oltre

L’Italia ha biso­gno di rispo­ste diver­se. Qua­lun­que sia l’e­si­to del refe­ren­dum del 4 dicem­bre que­sto nostro viag­gio RiCo­sti­tuen­te attra­ver­so l’I­ta­lia non terminerà.

Se investire in efficienza energetica e rinnovabili diventa un incubo

Se una pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne si met­tes­se in testa la sov­ver­si­va idea di smet­te­re di paga­re bol­let­te ener­ge­ti­che sala­tis­si­me e di inve­sti­re quel­le stes­se risor­se in effi­cien­za ener­ge­ti­ca e fon­ti rin­no­va­bi­li, inve­ce di una stra­da spia­na­ta si tro­ve­reb­be di fron­te un cam­po minato.

Vi pare così difficile da capire? No

Secon­do i soste­ni­to­ri del «sì» fan­no ride­re i soste­ni­to­ri del «no». Che ovvia­men­te pia­ce­reb­be­ro tan­tis­si­mo ai soste­ni­to­ri del «sì» se solo votas­se­ro «sì». Stes­sa cosa var­reb­be alla rove­scia per alcu­ni soste­ni­to­ri del «sì» che sareb­be­ro ogget­to di dileg­gio se votas­se­ro «no».