Né osso né bastone

Prodi dichiara di votare sì perché sostiene che non bisogna volere troppo, che "nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone". Noi non succhiamo l'osso né il bastone. Noi ragioniamo su come restituire lo scettro ai cittadini, questa riforma lo sottrae. Questo è il punto.

Pro­di dichia­ra di vota­re sì per­ché sostie­ne che non biso­gna vole­re trop­po, che “nel­la vita è meglio suc­chia­re un osso che un basto­ne”. Noi non suc­chia­mo l’os­so né il basto­ne. Noi ragio­nia­mo su come resti­tui­re lo scet­tro ai cit­ta­di­ni, que­sta rifor­ma lo sot­trae. Que­sto è il punto.
Pro­di non è entu­sia­sta del­la rifor­ma, che defi­ni­sce mode­sta, che difet­ta in chia­rez­za e in pro­fon­di­tà, e vota sì. Noi per le stes­se ragio­ni votia­mo no.
Nono­stan­te una cer­ta stru­men­ta­liz­za­zio­ne da par­te di una depu­ta­ta del Pd, ave­vo det­to che era sag­gio da par­te sua non espri­mer­si. Lo fa tar­di­va­men­te e con un’im­ma­gi­ne con­trad­dit­to­ria. Il meno peg­gio. Come Cac­cia­ri. Come altri, a cui la rifor­ma non pia­ce, ma vota­no sì per altre ragioni.

A Bolo­gna, due set­ti­ma­ne fa, a chi mi chie­de­va se pen­sa­vo che Pro­di fos­se per il No, ave­vo det­to: “Non lo so. Tut­ti dico­no che è la rifor­ma del­l’U­li­vo, sap­pia­mo che non è vero. Il fat­to che Pro­di non si espri­ma con­fer­ma che for­se lo slo­gan di ‘Basta un sì’ è un pochi­no pro­vo­ca­to­rio su que­sto. Que­sto vuol dire che non è mol­to entu­sia­sta del­la rifor­ma, altri­men­ti l’a­vreb­be det­to. Tener­si fuo­ri da que­sta con­trap­po­si­zio­ne è per lui sag­gio. Dopo­di­ché, è chia­ro che noi gra­di­rem­mo che lui dices­se di no. Gra­di­rem­mo che lo faces­se­ro anche altri che sono un po’ acquat­ta­ti che sono meno impor­tan­ti di Pro­di e che pen­sa­no for­se alla pro­pria car­rie­ra e han­no pau­ra di met­ter­si con­tro il gover­no”. Anche dopo que­sta sua dichia­ra­zio­ne di voto, con­fer­mo ogni parola.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Nature Restoration Law: stavolta ha vinto la Terra!

È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi.

Firenze, una cosa è certa: non si è trattato di un errore umano

Nel­l’at­te­sa di rice­ve­re noti­zie chia­re e cir­co­stan­zia­te sul­la dina­mi­ca di quan­to avve­nu­to in via Mari­ti a Firen­ze, una cosa si deve dire: non si è trat­ta­to di un erro­re umano.

E que­sto, nono­stan­te le insi­nua­zio­ni dei tito­li dei gior­na­li, arri­va­te appe­na pas­sa­to lo shock ini­zia­le, è neces­sa­rio dir­lo con chiarezza.