A Verona, e in tutta Italia, a difesa della libertà e dell’autodeterminazione

A Verona si prepara un nuovo attacco all’autodeterminazione e alla libertà delle donne: il consiglio Comunale è infatti chiamato a discutere due mozioni anacronistiche e antistoriche che di fatto svuotano la legge 194 e istituiscono il “cimitero dei bambini non nati”

[vc_row][vc_column][vc_column_text]A Vero­na si pre­pa­ra un nuo­vo attac­co all’autodeterminazione e alla liber­tà del­le don­ne: il con­si­glio Comu­na­le è infat­ti chia­ma­to a discu­te­re due mozio­ni ana­cro­ni­sti­che e anti­sto­ri­che che di fat­to svuo­ta­no la leg­ge 194 e isti­tui­sco­no il “cimi­te­ro dei bam­bi­ni non nati” (anche sen­za con­sen­so espres­so con una pra­ti­ca svol­ta d’ufficio dal­la ASL).

A qua­ran­t’an­ni dal­l’ap­pro­va­zio­ne del­la leg­ge 194, quel­la riguar­dan­te l’in­ter­ru­zio­ne volon­ta­ria di gra­vi­dan­za que­sto non è anco­ra un pie­no dirit­to, e così tut­to ciò che riguar­da l’au­to­de­ter­mi­na­zio­ne del­le don­ne, la loro salu­te, la liber­tà di scel­ta, l’ac­ces­so in pie­na sicu­rez­za e digni­tà a ogni stru­men­to per eser­ci­tar­la. Una situa­zio­ne inaccettabile.

In tut­ta Ita­lia dob­bia­mo anco­ra lot­ta­re per chie­de­re l’ap­pli­ca­zio­ne e il rispet­to del­la leg­ge, visti i dati allar­man­ti sull’obiezione di coscien­za, e sia­mo chia­ma­te e chia­ma­ti a con­tra­sta­re con for­za le deri­ve rea­zio­na­rie del­la destra radi­ca­le che in ogni cir­co­stan­za, dal loca­le al nazio­na­le, pun­ta a met­te­re in discus­sio­ne i (pochi) pas­si avan­ti fat­ti, con fati­ca, in que­sti anni sui dirit­ti civi­li e sull’autodeterminazione.

È allar­man­te osser­va­re il dila­ga­re di scel­te poli­ti­che medioe­va­li e oscu­ran­ti­ste. Vero­na rap­pre­sen­ta un labo­ra­to­rio del­la destra, di ispi­ra­zio­ne anche per il Gover­no nazio­na­le. È pro­prio da que­sti luo­ghi che deve comin­cia­re la nostra mobi­li­ta­zio­ne, per evi­ta­re che scel­te loca­li, pas­sa­te sot­to silen­zio o con l’op­po­si­zio­ne dei pochi e del­le poche che fan­no sen­ti­re la pro­pria voce diven­ti­no model­lo e dila­ghi­no in tut­to il Paese.

Con orgo­glio ed estre­ma con­vin­zio­ne ci schie­ria­mo al fian­co di Non Una Di Meno, del­le asso­cia­zio­ni fem­mi­ni­ste e del movi­men­to LGBTQI. Lan­cia­mo insie­me a loro un atto d’accusa a chi vuo­le tra­sfor­ma­re la poli­ti­ca da spe­ran­za a fab­bri­ca di odio e discri­mi­na­zio­ni. Ade­ria­mo alle cam­pa­gne lan­cia­te da Non Una Di Meno per difen­de­re l’autodeterminazione: l’utilizzo sui social dell’hashtag #194nonunpassoindietro nel­la gior­na­ta di gio­ve­dì 26, tra le 16:00 e le 18:00, quan­do si svol­ge­rà il Con­si­glio Comu­na­le di Vero­na, ed il mail­bom­bing a tut­ta l’amministrazione comu­na­le (tut­ti i det­ta­gli sul­la pagi­na NUDM).

Ci impe­gnia­mo ad esse­re al fian­co del­le don­ne per una bat­ta­glia di riven­di­ca­zio­ne insie­me poli­ti­ca e cul­tu­ra­le, per por­ta­re avan­ti i valo­ri del­la liber­tà, dell’autodeterminazione e dell’uguaglianza con­tro chi pen­sa di poter cal­pe­sta­re l’identità e i dirit­ti invio­la­bi­li del­le per­so­ne. Il rispet­to di que­sti dirit­ti e del­le mino­ran­ze in gene­ra­le rap­pre­sen­ta­no l’essenza stes­sa del­la democrazia.

Gian­mar­co Capo­gna[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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