A Siracusa la Prefettura vuole vietare il diritto di sciopero

Susci­ta moti­va­to scon­cer­to che la Pre­fet­tu­ra di Sira­cu­sa, appli­can­do una cir­co­la­re del Capo di Gabi­net­to del Mini­stro del­l’In­ter­no del 14 feb­bra­io scor­so, abbia emes­so un’or­di­nan­za con la qua­le vie­ta “assem­bra­men­ti di per­so­ne e/o auto­mez­zi” in alcu­ni luo­ghi rica­den­ti nei Comu­ni di Sira­cu­sa e Prio­lo Gar­gal­lo fino al 30 set­tem­bre.

Con un’or­di­nan­za si pre­ten­de di vie­ta­re il dirit­to di scio­pe­ro, il dirit­to di riu­nio­ne e limi­ta­re la liber­tà per­so­na­le e la liber­tà di cir­co­la­zio­ne dei lavo­ra­to­ri impe­gna­ti in ver­ten­ze sin­da­ca­li, pic­chet­ti e manifestazioni.

Si trat­ta di dirit­ti fon­da­men­ta­li san­ci­ti dal­la Costi­tu­zio­ne (artt. 13, 16, 17, 40) il cui eser­ci­zio non può esse­re impe­di­to o for­te­men­te limi­ta­to con prov­ve­di­men­ti di natu­ra ammi­ni­stra­ti­va: un con­to, infat­ti, è assi­cu­ra­re che il dirit­to di scio­pe­ro e quel­lo di mani­fe­sta­re davan­ti alle fab­bri­che sia eser­ci­ta­to con moda­li­tà rispet­to­se del­le leg­gi e com­pa­ti­bi­li con l’e­ser­ci­zio di altri dirit­ti even­tual­men­te in con­flit­to di pari ran­go costi­tu­zio­na­le, altro con­to è vie­ta­re tout court in deter­mi­na­ti luo­ghi e per un lun­go perio­do di tem­po l’ef­fet­ti­vo eser­ci­zio di quei diritti.

Chie­dia­mo alla Pre­fet­tu­ra di riti­ra­re in auto­tu­te­la ammi­ni­stra­ti­va que­sta ordi­nan­za liber­ti­ci­da e inco­sti­tu­zio­na­le ed offria­mo il nostro soste­gno, poli­ti­co e anche lega­le, ai lavo­ra­to­ri che inten­da­no impu­gna­re il prov­ve­di­men­to per tute­la­re i pro­pri dirit­ti fondamentali.

 

Bea­tri­ce Brignone
Andrea Maestri

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