TTIP — Civati: «la Francia chiede trasparenza mentre l’Italia tace»

Anche la Francia ha dichiarato che in questa fase dei negoziati e alla luce delle rivelazioni fatte da Greenpeace Olanda non firmerà il trattato transatlantico di libero scambio. Serve una posizione chiara sul trattato anche nel nostro Paese e da parte del nostro Governo.

Anche la Fran­cia ha dichia­ra­to che in que­sta fase dei nego­zia­ti e alla luce del­le rive­la­zio­ni fat­te da Green­pea­ce Olan­da non fir­me­rà il trat­ta­to tran­sa­tlan­ti­co di libe­ro scam­bio. Una scel­ta ragio­ne­vo­le quel­la di Hol­lan­de che richia­ma giu­sta­men­te al prin­ci­pio di tra­spa­ren­za e soprat­tut­to ai valo­ri fon­dan­ti del­la Unio­ne Euro­pea, che non pos­so­no esse­re ogget­to di discus­sio­ne e pre­va­ri­ca­zio­ne in nome del mer­ca­to. In tut­to que­sto ci pare assai curio­so che il Gover­no non abbia anco­ra fat­to sape­re qual è la posi­zio­ne che pren­de­rà l’I­ta­lia nei con­fron­ti di que­sta vicenda.

Il 7 mag­gio sare­mo al fian­co di colo­ro che mani­fe­sta­no per chie­de­re pri­ma di tut­to mag­gio­re tra­spa­ren­za. Se l’Eu­ro­pa si vuo­le sal­va­re, deve mobi­li­ta­re i cit­ta­di­ni, non tener­li all’o­scu­ro di cose fon­da­men­ta­li che riguar­da­no le loro vite. Quel­la di saba­to sarà una mat­ti­na­ta all’in­se­gna del­la dife­sa del­la cul­tu­ra e suc­ces­si­va­men­te di una Euro­pa che si ado­pe­ri per il pro­gres­so civi­le ed eco­no­mi­co con­di­vi­so soprat­tut­to nel­le scel­te. Ser­ve una posi­zio­ne chia­ra sul trat­ta­to anche nel nostro Pae­se e da par­te del nostro Gover­no. Paro­le e scel­te a dispo­si­zio­ne dei cittadini.

Giu­sep­pe Civati

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Se Trasnova è il mittente delle lettere di licenziamento a Pomigliano, il mandante è Stellantis

Se Tra­sno­va è il mit­ten­te del­le let­te­re di licen­zia­men­to alle lavo­ra­tri­ci e ai lavo­ra­to­ri di Pomi­glia­no D’Ar­co, il man­dan­te è Stel­lan­tis con le scel­te e le poli­ti­che attua­te negli ulti­mi anni. Anche per­ché non c’è scu­sa (che sia la neces­sa­ria tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca o il calo del­le ven­di­te) che ten­ga di fron­te a deci­ne di miliar­di di uti­li dal­la fon­da­zio­ne di Stel­lan­tis, di cui alme­no tre per il grup­po Exor, cioè la fami­glia Elkann-Agnelli.

L’indipendenza delle persone con disabilità passa (anche) dall’indipendenza economica

È la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le del­le Per­so­ne con Disa­bi­li­tà, e anco­ra una vol­ta riba­dia­mo quan­to sia urgen­te e neces­sa­rio un cam­bia­men­to socia­le e cul­tu­ra­le per la pie­na indi­pen­den­za di tut­te e tut­ti. C’è tan­to da fare, dal­la revi­sio­ne del­le pen­sio­ni di inva­li­di­tà a un pia­no per l’eliminazione del­le bar­rie­re archi­tet­to­ni­che, pas­san­do per il tabù — da abbat­te­re al più pre­sto — sull’assistenza ses­sua­le. Una for­ma fon­da­men­ta­le di auto­no­mia è quel­la economica.