“Due anni dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia, la situazione resta gravissima. Le promesse, le strette di mano e gli incoraggiamenti alle popolazioni colpite da quella tragedia sono servite a poco. Gli Appennini si stanno spopolando, molte famiglie sono divise, perché dislocate in zone diverse, e c’è un senso di abbandono totale. L’emergenza non è ancora finita e in questo caso si tratta di un’emergenza vera, non come quelle inventate, con scopi di propaganda, ai quali stiamo assistendo negli ultimi giorni”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, nel giorno dell’anniversario del sisma che provocò un bilancio di oltre 300 vittime.
“I sindaci, attraverso l’Anci, avevano presentato — aggiunge Brignone — una proposta di ricostruzione al precedente governo. Con il cambio di legislatura quel documento è finito disperso, sotto le macerie dell’incapacità: probabilmente non è stato neanche letto dal governo Lega 5 Stelle. Quando Salvini, il campione di ‘prima gli italiani’, è venuto nelle Marche non è riuscito a nominare una sola volta il termine ‘terremoto’. con Possibile siamo da sempre presenti, visitiamo periodicamente il cratere sismico e abbiamo lanciato diversi progetti sociali a sostegno delle popolazioni colpite. Senza telecamere al seguito, e non solo nei giorni di commemorazione, perché non servono spot di comunicazione: occorre intervenire concretamente”