Ripartiamo dalla difesa del suolo
Ripartiamo dalla difesa del suolo, una di quelle battaglie che doveva essere prioritaria in questa legislatura e che invece è stata insabbiata nei cantieri delle larghe intese.
Ripartiamo dalla difesa del suolo, una di quelle battaglie che doveva essere prioritaria in questa legislatura e che invece è stata insabbiata nei cantieri delle larghe intese.
I violentissimi incendi che per mesi hanno sconvolto e reso ancor più fragile la provincia di Frosinone, già notoriamente interessata da numerosissime frane.
C’era un volta la Sardegna regione modello per la tutela del paesaggio, quella del primo Piano paesaggistico regionale, quella che fece scuola. C’era una volta. E ora? Probabilmente se l’è un po’ dimenticata (o se la ricorda male) l’attuale Giunta Pigliaru, che ha appena licenziato le nuove norme per l’Urbanistica.
Il provvedimento esaminato in questi giorni alla Camera non va nella direzione auspicata. Al di là dei proclami del titolo e dei principi generali, è un provvedimento blando che mette nero su bianco obiettivi molto limitati, raggiunge lo scopo del contenimento di suolo in maniera soltanto parziale, è fumoso in alcuni passaggi essenziali ed è talmente farraginoso che la sua applicabilità pratica risulta seriamente a rischio.
«Senza il suolo, scordatevi il cibo» è il titolo che abbiamo scelto per sintetizzare l’intervista al professor Paolo Pileri, urbanista ed esperto di consumo di suolo. Un titolo estremamente chiaro, che ci porta in un istante alla base di tutto — ma proprio tutto! Perché possiamo girarci attorno quanto vogliamo, immaginando chissà quali tecnologie futuristiche, …