Mentre il mondo sta cercando di fronteggiare i danni devastanti provocati dal coronavirus, c’è chi invece approfitta di questa situazione di emergenza mondiale per continuare a negare diritti, avanzando addirittura proposte di legge su nodi cruciali per le battaglie rivendicative.
aborto
L’emergenza sanitaria, lo sappiamo, ha messo in ginocchio le strutture ospedaliere del Paese. E a quanto pare, creato un alibi perfetto per provare a dare un colpo ben assestato al diritto di abortire, che già negli ospedali d’Italia non gode di grande approvazione viste le percentuali terrificanti di medici obiettori che si registrano da Nord a Sud.
È davvero allarmante il fatto che a 41 anni dal varo della L.194 del 1978 siamo ancora oggi nella condizione di doverne rivendicare la piena applicazione e chiedere misure di contrasto all’uso massiccio dell’obiezione di coscienza.
8500 firme depositate presso il Consiglio Regionale il 19 aprile scorso, per chiedere, attraverso una legge di iniziativa popolare, che la legge 194 trovi piena e reale applicazione in Lombardia.
È necessario tenere alta l’attenzione e rilanciare la battaglia. Per questo chiediamo contraccettivi gratuiti, almeno il 50% di medici non obiettori, potenziamento dei consultori, formazione nelle scuole, ripristino della pillola del giorno dopo tra i farmaci prioritari da avere in farmacia. È necessario impedire l’obiezione di coscienza dei farmacisti e istituire un numero gratuito a sostegno di chi necessita di informazioni sull’interruzione di gravidanza. Ed è fondamentalmente mettere al centro della nostra azione il rispetto delle scelte delle donne e delle loro esperienze, sgombrando il campo da preconcetti, stereotipi e aspettative che non hanno ragione d’essere.
“La proposta di legge firmata da 50 parlamentati leghisti sull’aborto è sbagliata e pericolosa. L’obiettivo, nemmeno tanto velato, è quello…
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In questi mesi in Lombardia è nata la campagna Aborto al Sicuro, a cui Possibile ha aderito e per cui si stanno raccogliendo firme in molti comuni. Si tratta di una proposta di legge di iniziativa popolare rivolta alla Regione Lombardia, che si riassume in 10 punti chiave, tra cui il potenziamento e l’ampliamento dei compiti dei consultori, adeguata formazione del personale medico, diffusione della contraccezione.
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Mentre la Lega cerca di smantellare la Legge194/78, Possibile ne pretende la sua piena applicazione. Alla vergognosa mozione che la Lega ha presentato in Consiglio Comunale a Verona, noi rispondiamo con la mozione che Nadia Arace ha depositato ad Avellino e la mettiamo a disposizione di tutte le consigliere e i consiglieri comunali che vogliano affiancarci in questa battaglia.
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“Nei giorni in cui si celebrano i 40 anni dalla legge 194, le città italiane sono tappezzate di manifesti che…
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Esattamente un anno fa Possibile ha depositato alla Camera, nel disinteresse generale, una proposta di legge per la corretta applicazione della legge 194 e per far fronte all’obiezione di coscienza che ormai sfiora percentuali medie del 70% tra personale medico e paramedico in tutta Italia. Perché purtroppo, malgrado iniziative meritorie come quella della Regione Lazio, il problema è politico e va articolato correttamente per legge.
Nel 2016 in Italia ci sono ancora donne che muoiono perché negli ospedali si trovano a non essere assistite adeguatamente a causa dei medici obiettori. Perché questo è il senso, se dobbiamo trovarne uno, della terribile storia della donna di 32 anni morta a Catania lo scorso 16 ottobre.
Possibile è vicino alle donne polacche e alla #czarnyprotest contro la legge crudele e barbarica che criminalizzerebbe ogni interruzione di gravidanza e vieterebbe l’aborto.
Viviamo in una Paese dove una Ministra si inventa un “Fertility day” ma non riesce a pronunciare il termine “educazione sessuale”, dove i consultori vengono smantellati, dove L’Agenzia italiana del farmaco porta in fascia C, quindi a pagamento, le poche pillole anticoncezionali rimaste in fascia A.
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Ancora una volta è la magistratura a colmare i vuoti e a fare chiarezza laddove la politica è carente. Da mesi Possibile denuncia il dilagare dell’obiezione di coscienza negli ospedali, una pratica che sta diventando “strutturale” e che di fatto sta minando alle basi la legge 194.
Per intervenire alla radice del problema abbiamo depositato una proposta di legge che mira alla piena applicazione della legge 194, intervenendo perciò direttamente sulle cause, assicurando che tutti gli enti ospedalieri e tutte le case di cura autorizzate siano poste nelle condizioni di garantire quanto prescritto dalla legge, disinnescando le conseguenze che – in molte strutture – ha l’obiezione di coscienza.
In Italia rischiamo di tornare a una situazione pre-194, con un ricorso sempre più massiccio all’aborto clandestino: secondo la relazione Lorenzin, si registrano attualmente circa 20 mila casi l’anno (5 mila riguardano le straniere). Ma si tratta di un dato ampiamente sottostimato.