Servono più ispettori del lavoro

Qual­che gior­no fa l’Ispettorato Nazio­na­le del Lavo­ro ha dif­fu­so il rap­por­to annua­le 2021 sull’attività di vigi­lan­za in mate­ria di lavo­ro e legi­sla­zio­ne sociale.

I dati del­la rela­zio­ne con­fer­ma­no, sostan­zial­men­te, quan­to abbia­mo già indi­ca­to nel nostro pro­gram­ma elet­to­ra­le (cfr. pagg. 22–24), ovve­ro un alto tas­so di irre­go­la­ri­tà del­le impre­se ispe­zio­na­te (il 69%) ma, pur­trop­po, anche un calo del nume­ro del­le ispe­zio­ni, dell’evasione con­tri­bu­ti­va accer­ta­ta e del nume­ro dei lavo­ra­to­ri in nero indi­vi­dua­ti negli acces­si ispettivi.

È un anda­men­to che pro­se­gue ormai imper­ter­ri­to dal 2015. Per resta­re ai soli ulti­mi anni, tenen­do con­to che i dati del 2020 risen­to­no dell’impatto del­la pri­ma pan­de­mia, non si può non osser­va­re che se nel 2019 era­no sta­ti defi­ni­ti 142.385 accer­ta­men­ti, nel 2021 ne sono sta­ti defi­ni­ti 84.679 (nel 2020, 79.952). I lavo­ra­to­ri in nero sono dimi­nui­ti dai 41.554 del 2019 ai 20.571 del 2021 (22.366 nel 2020). L’accertamento dell’evasione con­tri­bu­ti­va è infi­ne sce­so da € 1.237.132.833,00 del 2019 a € 1.111.584.648,00 del 2021 (€ 882.669.154,00 nel 2020).

È di tut­ta evi­den­za che que­sti risul­ta­ti sono diret­ta con­se­guen­za dal­la dimi­nu­zio­ne del nume­ro degli ispet­to­ri. Se infat­ti nel 2018 la con­si­sten­za del cor­po ispet­ti­vo effet­ti­va­men­te impie­ga­to nell’attività di vigi­lan­za era di 4.549 addet­ti (tra ispet­to­ri INL, INPS, INAIL e Cara­bi­nie­ri del Coman­do Tute­la del Lavo­ro, cfr. Rap­por­to INL 2018), al 31/12/2021 essi si sono ridot­ti a 3.848 (di cui 3.459 “civi­li”).

L’INL, nel pro­prio rap­por­to, sot­to­li­nea come sia in pro­cin­to di assu­me­re 2.580 per­so­ne, di cui 900 ispet­to­ri del lavo­ro: ben ven­ga­no le assun­zio­ni annun­cia­te, ma si trat­ta di un nume­ro asso­lu­ta­men­te insuf­fi­cien­te a man­te­ne­re uno sta­to di lega­li­tà e dirit­to nel mon­do del lavo­ro. Il pia­no, peral­tro, è caren­te anche per le pro­ce­du­re di reclu­ta­men­to pre­vi­ste, oltre che per quan­to riguar­da la ripar­ti­zio­ne del­le assunzioni.

L’Ispettorato, infat­ti, pri­ma di ban­di­re nuo­vi con­cor­si con aggra­vio di spe­se e di tem­pi, potreb­be incre­men­ta­re da subi­to il pro­prio orga­ni­co attin­gen­do a una gra­dua­to­ria di 2.984 per­so­ne che, a segui­to di una impe­gna­ti­va pro­ce­du­ra con­cor­sua­le ban­di­ta nel 2019, sono già sta­te giu­di­ca­te ido­nee ad esple­ta­re le fun­zio­ni di ispet­to­re del lavo­ro: inspie­ga­bil­men­te, inve­ce, l’INL pre­fe­ri­sce assu­me­re i soli 691 vin­ci­to­ri di quel con­cor­so, quan­do la sem­pli­ce dota­zio­ne orga­ni­ca auto­riz­za­ta per il tur­no­ver (non­ché dal­la legi­sla­zio­ne spe­cia­le), con­sen­ti­reb­be di assu­me­re 1.094 unità.

L’ulteriore abba­glio del pia­no dell’Ispettorato Nazio­na­le del Lavo­ro è la per­se­ve­ran­za nel voler effet­tua­re le assun­zio­ni nel solo INL, quan­do inve­ce le atti­vi­tà che ren­do­no mag­gior­men­te alle cas­se del­lo Sta­to sono quel­le con­dot­te dagli ispet­to­ri INPS e INAIL, il cui orga­ni­co è sem­pre più ridot­to a cau­sa di quell’assurda nor­ma del Jobs Act (d.lgs. 149/2015) che li ha posti in un ruo­lo ad esau­ri­men­to e che impe­di­sce agli Enti pre­vi­den­zia­li di assu­me­re pro­pri nuo­vi ispettori.

Eppu­re, anche i dati del rap­por­to 2021 – così come quel­li degli anni pre­ce­den­ti – sono incon­tro­ver­ti­bi­li. Si osser­vi­no le seguen­ti tabelle:

Dai dati emer­ge incon­fu­ta­bil­men­te, anche nel 2021, la mag­gior red­di­ti­vi­tà dell’azione degli ispet­to­ri degli enti pre­vi­den­zia­li ed assi­cu­ra­ti­vi, sia per quan­to riguar­da il tas­so del­le irre­go­la­ri­tà riscon­tra­te, sia per il nume­ro di lavo­ra­to­ri tute­la­ti per ispet­to­re e per ispe­zio­ne, sia per il recu­pe­ro dei con­tri­bu­ti e dei pre­mi eva­si. Ciò, negli anni scor­si, è sta­to più vol­te cer­ti­fi­ca­to dal­la Cor­te dei Con­ti non­ché dal­la Com­mis­sio­ne per­ma­nen­te Lavo­ro pub­bli­co e pri­va­to del­la Came­ra e dipen­de da una dif­fe­ren­te meto­do­lo­gia di con­trol­lo degli ispet­to­ri dei tre Enti (che con­sen­te agli Isti­tu­ti pre­vi­den­zia­li, in base a siste­mi sta­ti­sti­ci pre­dit­ti­vi, di indi­riz­za­re le veri­fi­che su azien­de con indi­ce di rischio più ele­va­to), oltre che dal­la diver­sa ampiez­za del man­da­to loro asse­gna­to (gene­ral­men­te, veri­fi­ca di tut­ti i dipen­den­ti occu­pa­ti negli ulti­mi cin­que anni per gli ispet­to­ri INPS e INAIL, ambi­ti più ristret­ti per gli ispet­to­ri INL).

Eppu­re, sia­mo pas­sa­ti dai 1.400 ispet­to­ri INPS del 2014 agli attua­li 942 sen­za che il legi­sla­to­re si pre­oc­cu­pas­se di abo­li­re quel noci­vo decre­to attua­ti­vo del Jobs Act che impe­di­sce la sosti­tu­zio­ne degli ispet­to­ri pre­vi­den­zia­li anda­ti in quiescenza.

Ecco per­ché il pro­gram­ma elet­to­ra­le di Pos­si­bi­le – e i dati del rap­por­to INL 2021 avva­lo­ra­no la nostra pro­po­sta – si pre­fig­ge innan­zi­tut­to la can­cel­la­zio­ne del ruo­lo ad esau­ri­men­to per INPS e INAIL in modo che pos­sa­no nuo­va­men­te reclu­ta­re e for­ma­re nuo­ve risor­se spe­cia­liz­za­te. Poi, pro­po­ne che nei pros­si­mi due anni ven­ga­no assun­ti non i soli 900 ispet­to­ri del lavo­ro annun­cia­ti, ma alme­no 10.000 Fun­zio­na­ri ispet­ti­vi, sud­di­vi­si tra ispet­to­ri del lavo­ro, dell’INPS, dell’INAIL e tec­ni­ci del­la pre­ven­zio­ne ASL, ossia ripar­ti­ti tra tut­ti gli orga­ni depu­ta­ti al con­tra­sto del lavo­ro irre­go­la­re e dell’evasione con­tri­bu­ti­va e assi­cu­ra­ti­va non­ché alla tute­la del­la salu­te e del­la sicu­rez­za sui luo­ghi di lavoro.

La vigi­lan­za sul­la sicu­rez­za e sul­la salu­te, infat­ti, a nostro avvi­so deve tor­na­re ad esse­re attri­bui­ta ai tec­ni­ci del­la pre­ven­zio­ne del­le ASL lau­rea­ti nel­le spe­ci­fi­che mate­rie tec­ni­che e non agli ispet­to­ri del lavo­ro, pre­va­len­te­men­te lau­rea­ti in disci­pli­ne giu­ri­di­che ed eco­no­mi­che e che, secon­do il legi­sla­to­re, dovreb­be­ro improv­vi­sar­si anche inge­gne­ri o tec­ni­ci del­la pre­ven­zio­ne, sen­za alcu­na for­ma­zio­ne tec­ni­ca o tito­lo di stu­dio spe­ci­fi­co. Pos­si­bi­le pro­po­ne quin­di di modi­fi­ca­re anche il recen­te art. 13 del D. L. n. 146/2021, che ha ino­pi­na­ta­men­te este­so agli ispet­to­ri del lavo­ro le com­pe­ten­ze in mate­ria di sicu­rez­za e salute.

 

dal grup­po Lavo­ro Possibile

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