Referendum svizzero: come Matteo Salvini può uscire dall’imbarazzo

Di fronte al clamoroso e imbarazzante silenzio di Matteo Salvini, offriamo noi uno spunto comunicativo al leader leghista. Peccato che poi dovrebbe applicarlo anche al caso italiano.

Oggi è la gior­na­ta dei muri, in un perio­do in cui di muri si sen­te par­la­re sem­pre più spes­so. Dal­l’Un­ghe­ria, all’Au­stria, a Calais, pas­san­do per i con­fi­ni ita­lia­ni. Que­gli stes­si con­fi­ni che, stan­do a quan­to rile­va­to da Demos, gli ita­lia­ni vor­reb­be­ro chiu­de­re, limi­tan­do o eli­mi­nan­do la liber­tà di cir­co­la­zio­ne pre­vi­sta dal trat­ta­to di Schen­gen.

schermata-2016-09-26-alle-09-48-22

La doman­da sor­ge spon­ta­nea: qua­li con­fi­ni dovrem­mo chiu­de­re? Le opzio­ni date dal­la geo­gra­fia sono due. O costruia­mo muri sul­le coste ita­lia­ne e spa­ria­mo ai migran­ti, oppu­re costruia­mo muri al con­fi­ne alpi­no. In que­sto secon­do caso, di fat­to l’u­ni­co pra­ti­ca­bi­le, ci con­dan­ne­rem­mo da soli chiu­den­do­ci dal­la par­te sba­glia­ta del muro, la par­te che un sac­co di migran­ti vor­reb­be­ro lascia­re per recar­si ver­so il nord Euro­pa. Un assag­gio del­la chiu­su­ra alpi­na lo stia­mo già osser­van­do a Como, ad esempio.

Di fron­te alle nostre titu­ban­ze, l’i­ni­zia­ti­va è arri­va­ta diret­ta­men­te dal­la Sviz­ze­ra. Con il refe­ren­dum tenu­to­si ieri pro­mos­so da UDC e Lega dei Tici­ne­si, che pur non avrà imme­dia­ti effet­ti pra­ti­ci, si è san­ci­to un prin­ci­pio: “pri­ma gli sviz­ze­ri”, in par­ti­co­la­re nel­l’ac­ces­so al mer­ca­to del lavo­ro. Il rife­ri­men­to non è ai migran­ti eri­trei o suda­ne­si, però, ma ai 62mila fron­ta­lie­ri ita­lia­nis­si­mi e lom­bar­dis­si­mi che pas­sa­no la fron­tie­ra ogni gior­no per lavo­ra­re in Sviz­ze­ra. E sareb­be­ro loro, ita­lia­nis­si­mi e lom­bar­dis­si­mi, a cau­sa­re un gene­ra­le impo­ve­ri­men­to del mer­ca­to del lavoro.

La fie­ra dei para­dos­si, insom­ma, per noi ita­lia­ni (e per noi lom­bar­di): la Sviz­ze­ra innal­za un muro (meta­fo­ri­co, per ora) uti­liz­zan­do uno slo­gan che ricor­da il “Pri­ma il nord!” maro­nia­no e il “Pri­ma gli ita­lia­ni!” sal­vi­nia­no. Slo­gan che ci han­no con­dan­na­ti — scri­ve Giu­lio Caval­li — a «per­de­re lo sguar­do gene­ra­le sul mon­do», per­ché «il pro­ble­ma non cal­co­la­to dai leghi­sti è che c’è vita anche più a nord del­la Lombardia».

Non c’è nul­la di cui stu­pir­si, però. Quan­do si apre una brec­cia che san­ci­sce una discri­mi­na­zio­ne, anche se que­sta può appa­ri­re pic­co­la e insi­gni­fi­can­te, si apre a uno sci­vo­la­men­to con­ti­nuo che si autoa­li­men­ta e che non si sa dove pos­so anda­re a fini­re. For­se è anche per que­sta ragio­ne che regi­stria­mo, al momen­to, il cla­mo­ro­so e imba­raz­zan­te silen­zio di Mat­teo Sal­vi­ni: sul­la sua fre­quen­ta­tis­si­ma pagi­na Face­book si par­la di ladri nor­da­fri­ca­ni, di Ren­zi e del refe­ren­dum, di Fiorentina-Milan.

Un sug­ge­ri­men­to ci sen­tia­mo di dar­lo noi, a Mat­teo Sal­vi­ni. In un arti­co­lo pub­bli­ca­to ieri da Pagina99 si cita uno stu­dio di Gio­van­ni Peri, docen­te di Eco­no­mia all’U­ni­ver­si­tà del­la Cali­for­nia, che dice una cosa mol­to sem­pli­ce. Dal­l’a­na­li­si di «27 inda­gi­ni scien­ti­fi­che con­dot­te tra il 1982 e il 2013, che han­no ana­liz­za­to gli effet­ti del­l’im­mi­gra­zio­ne sul­lo sti­pen­dio degli autoc­to­ni, la mag­gio­ran­za asse­gna all’au­men­to del nume­ro dei migran­ti un’in­ci­den­za media che oscil­la tra ‑0,1 e 1». Effet­ti per­ciò pros­si­mi allo zero, o di poco posi­ti­vi.

Potreb­be cita­re que­sto stu­dio, Mat­teo Sal­vi­ni, e appli­car­lo anche al caso ita­lia­no, per dire.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a

Regionali Liguria, Conferenza stampa di presentazione lista Alleanza Verdi Sinistra con Orlando, Bonelli, Fratoianni, Druetti

Gio­ve­dì 3 otto­bre alle ore 11.30, a Geno­va nel­la sala del­lo Space4business in via­le Bri­ga­ta Bisa­gno 2/25, con Andrea Orlan­do, can­di­da­to Pre­si­den­te del­la Regio­ne Ligu­ria, Ange­lo Bonel­li, por­ta­vo­ce nazio­na­le di Euro­pa Ver­de; Fran­ce­sca Druet­ti, segre­ta­ria nazio­na­le di Pos­si­bi­le e Nico­la Fra­to­ian­ni segre­ta­rio nazio­na­le di Sini­stra Italiana.