Chi è seduto accanto a chi sul treno delle riforme

Da una parte chi condivide un tratto di strada e per ragioni diverse. Dall'altro una comitiva di persone che viaggia verso una destinazione scelta di comune accordo e con entusiasmo, su un treno che loro stessi hanno progettato, che viaggia su binari che loro stessi hanno posato.

L’al­tra sera, ospi­te di Enri­co Men­ta­na, Giu­sep­pe Civa­ti era sedu­to a fian­co di Rena­to Bru­net­ta, capo­grup­po di For­za Italia.

Dal­l’al­tra par­te il sin­da­co di Firen­ze, Dario Nar­del­la del Par­ti­to Demo­cra­ti­co, era sedu­to accan­to al mini­stro del­l’am­bien­te, sto­ri­co espo­nen­te dll’U­dC,  che per anni ha soste­nu­to il lea­der di For­za Ita­lia e ora sostie­ne, con lo stes­so slan­cio, il lea­der del Pd come pre­mier e costi­tuen­te. E spie­ga che le rifor­me che Ren­zi pro­po­ne sono le stes­se di Ber­lu­sco­ni. Votò a favo­re di quel­le e coe­ren­te­men­te di que­ste. Civa­ti con­tro entrambe.

Ora, si può dire scher­za­re fin­ché si vuo­le, ma non pen­sia­mo che ci si pos­sa pren­de­re in giro fino al pun­to di non nota­re che chi cri­ti­ca Civa­ti per la posi­zio­ne sia sedu­to accan­to a Ange­li­no Alfa­no, Rober­to For­mi­go­ni, Bea­tri­ce Loren­zin, Mau­ri­zio Lupi, Denis Ver­di­ni. Che non solo sono schie­ra­ti per il sì, ma han­no dato i loro voti, nor­ma dopo nor­ma,quel­la rifor­ma che i cit­ta­di­ni dovran­no solo pren­de­re o lascia­re in bloc­co. Non è un pic­co­lo particolare.

Per­ché Civa­ti e Bru­net­ta sono d’ac­cor­do nel con­tra­sta­re una rifor­ma che Ren­zi e Alfa­no e più del­la metà dei ber­lu­sco­nia­ni elet­ti in Par­la­men­to han­no vota­to. Ma non han­no le stes­se ragio­ni per far­lo (né si sono mes­si d’ac­cor­do pri­ma) e comun­que non han­no mai fat­to e non fareb­be­ro mai le stes­se scel­te di gover­no (sul lavo­ro, la scuo­la, l’am­biem­te), come inve­ce Nar­del­la e Gal­let­ti, Ren­zi e Ver­di­ni, Alfa­no e Boschi. E’ basta­to un sì al gover­no per unir­li sul­la rifor­ma costi­tu­zio­na­le e sul­l’ap­pro­va­zio­ne del­l’I­ta­li­cum, ma anche su tut­te le altre scel­te com­piu­te da que­sto gover­no: dal­la eli­mi­na­zio­ne del­l’ar­ti­co­lo 18 al pre­si­de mana­ger. 

Sen­za poi dimen­ti­ca­re che in mas­si­ma par­te que­sto gover­no e que­sta mag­gio­ran­za han­no anche con­di­vi­so con lo stes­so Bru­net­ta il fami­ge­ra­to pat­to del Naza­re­no, il cavo­lo sot­to cui sono nate pro­prio l’I­ta­li­cum e — con qual­che appros­si­ma­zio­ne in più — la rifor­ma costituzionale.

L’al­tra sera, in stu­dio, l’u­ni­co a non aver mai fat­to par­te del pat­to del Naza­re­no e ad aver­lo sem­pre avver­sa­to era Civa­ti.

Ser­ve quin­di fare un po’ di chia­rez­za, nel­la fru­sta meta­fo­ra del tre­no del­le rifor­me, tan­to cara al PD e alla maggioranza.

Da un lato ci sono sin­go­le per­so­ne sedu­te a fian­co solo ed uni­ca­men­te per­ché un pez­zo dei rispet­ti­vi tra­git­ti segue la stes­sa dire­zio­ne, pro­prio come due sco­no­sciu­ti sul tre­no. Capi­ta anche di sta­re sedu­ti accan­to a per­so­ne con cui si ha poco o nul­la in comu­ne, poi ognu­no scen­de alla sua sta­zio­ne e pro­se­gue per la sua stra­da. Spes­so sen­za nean­che aver scam­bia­to una paro­la, o uno sguar­do. Per­ché l’u­ni­ca cosa in comu­ne, appun­to, era quel pez­zo di stra­da, e per moti­vi per altro pro­ba­bil­men­te mol­to diversi.

Dal­l’al­tro c’è una comi­ti­va di per­so­ne sedu­te l’u­na a fian­co all’al­tra per­ché stan­no facen­do un viag­gio assie­me. Ver­so una desti­na­zio­ne scel­ta di comu­ne accor­do e con entu­sia­smo. Su un tre­no che loro stes­si han­no pro­get­ta­to, che viag­gia su bina­ri che loro stes­si han­no posa­to

Non so se a voi sem­bra la stes­sa cosa. A noi per niente.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.