Possibile per il lavoro autonomo

Saba­to 1 Luglio a Vero­na orga­niz­ze­re­mo un incon­tro per quan­ti sono inte­res­sa­ti al desti­no del lavo­ro auto­no­mo in Italia.

In par­ti­co­la­re vor­rem­mo riu­ni­re quan­ti han­no idee e pro­po­ste rela­ti­ve al lavo­ro auto­no­mo e alle par­ti­te Iva, che vor­reb­be­ro sot­to­por­re al Comi­ta­to Scien­ti­fi­co e poi agli Sta­ti gene­ra­li di Pos­si­bi­le maga­ri per tra­dur­li in pro­po­ste di leg­ge, e anche quan­ti sono più sem­pli­ce­men­te inte­res­sa­ti a que­sto tema. L’idea è quel­la di fare una gior­na­ta di lavo­ro per ela­bo­ra­re un docu­men­to con­di­vi­so da sot­to­por­re agli orga­ni del partito.

Ecco in bre­ve per­ché cre­dia­mo che Pos­si­bi­le deb­ba occu­par­si di lavo­ro auto­no­mo e par­ti­te Iva.

Il siste­ma del­le azien­de ita­lia­no è costi­tui­to com­ples­si­va­men­te da 4,3 milio­ni di impre­se, che occu­pa­no 15,8 milio­ni di addet­ti (10,9 sono dipen­den­ti; la dimen­sio­ne media del­le impre­se ita­lia­ne è di 3,7 addet­ti). Di que­ste, le micro impre­se—quel­le con meno di 10 dipen­den­ti—, sono cir­ca 4,1 milio­ni e pesa­no per il 95% del­le impre­se atti­ve, per il 47% degli addet­ti e per il 31% del valo­re aggiun­to rea­liz­za­to. Tra le micro impre­se, quel­le indi­vi­dua­li sono più di 2,4 milio­ni e con­tri­bui­sco­no per cir­ca un ter­zo al valo­re aggiun­to di que­sto seg­men­to di impre­se (Istat, 2015).

Si trat­ta quin­di di una par­te rile­van­te del siste­ma pro­dut­ti­vo ita­lia­no che è soprav­vis­su­ta in buo­na par­te alla cri­si ini­zia­ta nel­lo scor­so 2009 e che è rima­sta sul ter­ri­to­rio con­tra­ria­men­te alla gran­de indu­stria che negli ulti­mi die­ci anni ha pro­gres­si­va­men­te delo­ca­liz­za­to le pro­prie attività.

Pur­trop­po, gran par­te del­le nor­ma­ti­ve che rego­la­no la vita di que­ste micro e pic­co­le impre­se sono sta­te crea­te sul model­lo del­la gran­de impre­sa e uni­ta­men­te alla cri­si eco­no­mi­ca stan­no oggi stran­go­lan­do que­sta par­te impor­tan­te del Pae­se che ogni gior­no si inven­ta un lavo­ro per sé e per altri. Per que­sto cre­dia­mo che Pos­si­bi­le pos­sa e deb­ba far­si por­ta­vo­ce di un pro­ces­so di sem­pli­fi­ca­zio­ne e di ade­gua­men­to del­le nor­ma­ti­ve alle rea­li pos­si­bi­li­tà di que­sto pez­zo del Pae­se, pri­ma di veder­lo scom­pa­ri­re, chiu­de­re, tira­re giù la ser­ran­da o maga­ri appen­de­re la lau­rea o il mestie­re al chiodo.

Chiun­que sia inte­res­sa­to a par­te­ci­pa­re segna­li la sua dispo­ni­bi­li­tà scri­ven­do a [email protected] e indi­can­do nel­la email anche un reca­pi­to telefonico.
I lavo­ri ver­so metà mat­ti­na­ta e si chiu­de­ran­no nel pri­mo pomeriggio.

Anto­nio Cec­can­ti­ni (Comi­ta­to Livor­no Possibile)
Car­lo Mas­si­ro­ni (Comi­ta­to Vero­net­ta e Impre­sa Possibile)

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