Perché la regolarizzazione è la strada verso una società più sicura

Che la tutela della salute sia un questione che riguarda ciascuno di noi, e ciascuno di noi in quanto parte di una comunità, lo stiamo purtroppo provando sulla nostra pelle in queste difficili settimane. Si tratta di quanto sancito, d'altra parte, dall'art. 32 della nostra Carta Costituzionale, secondo il quale «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività».

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Che la tute­la del­la salu­te sia un que­stio­ne che riguar­da cia­scu­no di noi, e cia­scu­no di noi in quan­to par­te di una comu­ni­tà, lo stia­mo pur­trop­po pro­van­do sul­la nostra pel­le in que­ste dif­fi­ci­li set­ti­ma­ne. Si trat­ta di quan­to san­ci­to, d’al­tra par­te, dal­l’art. 32 del­la nostra Car­ta Costi­tu­zio­na­le, secon­do il qua­le «La Repub­bli­ca tute­la la salu­te come fon­da­men­ta­le dirit­to del­l’in­di­vi­duo e inte­res­se del­la col­let­ti­vi­tà».

Per que­sto moti­vo appa­re del tut­to coe­ren­te con que­sto approc­cio la richie­sta di sana­to­ria per gli stra­nie­ri che sog­gior­na­no irre­go­lar­men­te nel nostro Pae­se: per per­met­te­re di tute­la­re la loro salu­te e la salu­te del­l’in­te­ra comu­ni­tà. Sana­to­rie di que­sto tipo sono sta­te — ahi­noi — una costan­te nel nostro Pae­se, pro­mos­se in diver­se occa­sio­ni da gover­ni di cen­tro­de­stra e accom­pa­gna­te da rifor­me nor­ma­ti­ve che non han­no mai supe­ra­to l’ap­proc­cio fol­le e irrea­li­sti­co dise­gna­to dal­la Bos­si-Fini. Fin­ché non si inter­ver­rà sul­la Bos­si-Fini, le sana­to­rie con­ti­nue­ran­no a rima­ne­re una costan­te, ed è evi­den­te che non c’è momen­to miglio­re di quel­lo che stia­mo viven­do per garan­tir­ci una socie­tà più for­te, libe­ra e coesa.

Quan­do par­lia­mo di “stra­nie­ri che sog­gior­na­no irre­go­lar­men­te nel nostro Pae­se” dob­bia­mo sem­pre tene­re a men­te che par­lia­mo di per­so­ne che mol­to spes­so lavo­ra­no nel nostro Pae­se altret­tan­to irre­go­lar­men­te. In mol­ti casi sono espo­ste a squal­li­di ricat­ti e a con­di­zio­ni estre­ma­men­te peri­co­lo­se — pen­sia­mo al capo­ra­la­to -, in altri casi a rischi enor­mi — pen­sia­mo alle mor­ti bian­che nel­l’e­di­li­zia -, in altri casi anco­ra sono per­so­ne dedi­te a lavo­ri di cura, pro­prio nel­le nostre case, pro­prio a con­tat­to con sog­get­ti fragili.

Tut­to ciò pre­mes­so, abbia­mo dato la nostra ade­sio­ne all’«Appel­lo per la sana­to­ria dei migran­ti irre­go­la­ri ai tem­pi del Covid-19», pro­mos­so da Legal Team Ita­lia, Cam­pa­gna Lascia­te­CIEn­tra­re, Pro­get­to Mel­ting Pot Euro­pa, Medi­ci­na Democratica.

Per ade­ri­re anche voi, clic­ca­te qui.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.