“No alla nuova discarica G4 di Ginestreto”: nuova interrogazione di Civati

"Possibile", il partito di Giuseppe Civati, ritorna all'attacco per la seconda volta sulla discarica G4 Ginestreto e lo fa attraverso una nuova interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri dell'Ambiente Gianluca Galletti e della Salute Beatrice Lorenzin.

da Cesenatoday.it

“Pos­si­bi­le”, il par­ti­to di Giu­sep­pe Civa­ti, ritor­na all’at­tac­co per la secon­da vol­ta sul­la disca­ri­ca G4 Gine­stre­to e lo fa attra­ver­so una nuo­va inter­ro­ga­zio­ne par­la­men­ta­re rivol­ta ai Mini­stri del­l’Am­bien­te Gian­lu­ca Gal­let­ti e del­la Salu­te Bea­tri­ce Loren­zin. Il nuo­vo docu­men­to depo­si­ta­to il 22dicembre  fa segui­to ad una pre­ce­den­te inter­ro­ga­zio­ne del luglio scor­so rivol­ta allo stes­so Mini­stro Gal­let­ti al qua­le non è anco­ra giun­ta risposta.

La nuo­va istan­za è fir­ma­ta dal­lo stes­so Civa­ti, dal raven­na­te Andrea Mae­stri e da altri par­la­men­ta­ri di Pos­si­bi­le.  I pro­po­nen­ti stig­ma­tiz­za­no come la rea­liz­za­zio­ne del­la nuo­va disca­ri­ca G4 sia peri­co­lo­sa in un ter­ri­to­rio alta­men­te fra­gi­le e idro­geo­lo­gi­ca­men­te vul­ne­ra­bi­le, ma c’è da dire di più:  il polo dei rifiu­ti insi­ste in una zona a livel­lo 2 di sismi­ci­tà (rischio di for­ti ter­re­mo­ti). Gine­stre­to dista a soli 20 km dal­la costa romagnola.

Spie­ga una nota di Pos­si­bi­le: “Gli inter­ro­gan­ti mostra­no for­ti per­ples­si­tà anche per pos­si­bi­li rica­du­te nega­ti­ve sul­la qua­li­tà del­la vita e sul­la salu­te degli abi­tan­ti dei ter­ri­to­ri impat­ta­ti, rimar­ca­no l’in­spie­ga­bi­le man­can­za, a tut­t’og­gi, di moni­to­rag­gi mira­ti che indi­vi­dui­no i rischi per la salu­te degli abi­tan­ti e l’e­ven­tua­le incre­men­to di pato­lo­gie, lega­te all’in­qui­na­men­to ambien­ta­le, anche in con­si­de­ra­zio­ne del­la dero­ga sui limi­ti di con­cen­tra­zio­ne per le sostan­ze tos­si­che e can­ce­ro­ge­ne. Per que­sti e mol­ti altri moti­vi “Pos­si­bi­le” ritie­ne il pro­get­to incoe­ren­te e ingiu­sti­fi­ca­bi­le e chie­de l’in­ter­ru­zio­ne di ogni atti­vi­tà di depo­si­to dei rifiuti”.

 

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Caro Marco, ci vorrebbe un colpo da maestro

Caro Mar­co, ci vor­reb­be un col­po da mae­stro, alla Tibe­ri, l’abbiamo sem­pre chia­ma­to così: un’i­dea per scri­ve­re una sto­ria com­ple­ta­men­te diver­sa. Per­ché, Mar­co, non amavi

Nature Restoration Law: stavolta ha vinto la Terra!

È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi.