L’accozzaglia contro i diritti dei migranti

La stretta sui migranti arriva chiarissima e trova tutti d'accordo: dal Partito Democratico, al Movimento 5 Stelle, alla Lega Nord. Eppure una soluzione alternativa esiste. Basta essere realistici e non dimenticare l'umanità.

Tro­va le dif­fe­ren­ze.

Movi­men­to 5 stelle:

schermata-2016-12-31-alle-10-13-30

Par­ti­to Democratico:
schermata-2016-12-31-alle-11-09-45

D’al­tra par­te non è la pri­ma vol­ta che, in que­sta legi­sla­tu­ra, si alza un coro una­ni­me (dal Par­ti­to Demo­cra­ti­co, al M5S, alla Lega), rivol­to sem­pre con­tro i cit­ta­di­ni stra­nie­ri. Era già suc­ces­so, infat­ti, per la can­cel­la­zio­ne del rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na, rite­nu­to da tut­ti gli ope­ra­to­ri del set­to­re una fat­ti­spe­cie inu­ti­le, uno spre­co imma­ne di tem­po e di risorse.

Eppu­re, nono­stan­te la leg­ge dele­ga appro­va­ta dal Par­la­men­to, l’al­lo­ra mini­stro del­l’In­ter­no, Ange­li­no Alfa­no, dichia­rò che, pur «con­sa­pe­vo­le» del­le «voci auto­re­vo­li» e del­le «ragio­ni tec­ni­ca­men­te vali­de a soste­gno di una abro­ga­zio­ne », esi­ste­va­no «moti­vi di oppor­tu­ni­tà fin trop­po evi­den­ti. […] E’ meglio non attua­re la dele­ga ed evi­ta­re di tra­smet­te­re all’opi­nio­ne pub­bli­ca mes­sag­gi nega­ti­vi per la per­ce­zio­ne di sicu­rez­za in un momen­to par­ti­co­la­ris­si­mo per l’Italia e l’Europa». E il Par­ti­to Demo­cra­ti­co muto.

Si espres­se­ro allo stes­so modo Bep­pe Gril­lo e Gian­ro­ber­to Casa­leg­gio quan­do in com­mis­sio­ne Giu­sti­zia fu appro­va­to un emen­da­men­to pro­po­sto dai sena­to­ri M5s Mau­ri­zio Buc­ca­rel­la e Andrea Ciof­fi allo stes­so fine: «Non sia­mo d’ac­cor­doscri­ve­va­no Gril­lo e Casa­leg­gio — sia nel meto­do che nel meri­to. […] Nel meri­to que­sto emen­da­men­to è un invi­to agli emi­gran­ti del­l’A­fri­ca e del Medio Orien­te a imbar­car­si per l’I­ta­lia. Il mes­sag­gio che rice­ve­ran­no sarà da loro inter­pre­ta­to nel modo più sem­pli­ce “La clan­de­sti­ni­tà non è più un rea­to”».

Secon­do me, se chie­des­si­mo a Mat­teo Sal­vi­ni cosa ne pen­sa, sco­pri­rem­mo che è del­la stes­sa idea: più espul­sio­ni, più CIE, man­te­ni­men­to del rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na. Ricor­dia­mo­ce­ne, quan­do si par­le­rà anco­ra di accoz­za­glie. E vi dia­mo un indi­zio: la pro­po­sta di apri­re un CIE in ogni regio­ne risa­le a qual­che anno fa, e al mini­stro Maro­ni:

schermata-2016-12-31-alle-11-09-53

Negli scor­si anni i CIE (Cen­tri di Iden­ti­fi­ca­zio­ne ed Espul­sio­ne) sono sta­ti ogget­to di tan­tis­si­me denun­ce (dovu­te anche alla man­can­za di tra­spa­ren­za) e anche di con­se­guen­ti sen­ten­ze aven­ti a ogget­to la ille­git­ti­ma deten­zio­ne. Ulti­ma, in ordi­ne di tem­po, la sen­ten­za del­la CEDU rife­ri­ta al cen­tro di acco­glien­za di Lam­pe­du­sa, che «defi­ni­sce inam­mis­si­bi­le qua­lun­que for­ma di deten­zio­ne o  pri­va­zio­ne del­la liber­tà per­so­na­le de fac­to sot­trat­te al con­trol­lo dell’autorità giu­di­zia­ria».

Per quan­to riguar­da le espul­sio­ni, inve­ce, abbia­mo già spie­ga­to le ragio­ni che ren­do­no dif­fi­ci­li le ese­cu­zio­ni con­cre­te dei rim­pa­tri, e cioè i man­ca­ti accor­di con i pae­si di pro­ve­nien­za e la rilut­tan­za degli stes­si ad accet­tar­li: il caso di Anis Amri è in que­sto sen­so esem­pla­re, dato che la Tuni­sia non ne ha rico­no­sciu­to la cit­ta­di­nan­za, ren­den­do ine­se­gui­bi­le il rim­pa­trio. La solu­zio­ne, come ripe­tia­mo da tem­po, deve segui­re due linee d’a­zio­ne. La pri­ma è quel­la di ren­de­re pos­si­bi­le l’in­gres­so in Ita­lia per moti­vi di lavo­ro supe­ran­do la Bos­si-Fini, il che asciu­ghe­reb­be la quan­ti­tà di richie­ste d’a­si­lo, con­vo­glian­do sul bina­rio cor­ret­to le legit­ti­me aspi­ra­zio­ni dei migran­ti che non pos­so­no defi­nir­si rifu­gia­ti. La secon­da è quel­la di con­ce­de­re comun­que una oppor­tu­ni­tà a colo­ro ai qua­li non sarà rico­no­sciu­ta una for­ma di pro­te­zio­ne, per­met­ten­do­gli (dopo aver già tra­scor­so mesi nel siste­ma di acco­glien­za, aver impa­ra­to la lin­gua, maga­ri aver svol­to dei pri­mi per­cor­si lavo­ra­ti­vi) di con­ti­nua­re a cer­ca­re lavo­ro rego­lar­men­te: è meglio ave­re per­so­ne che sog­gior­na­no rego­lar­men­te oppu­re irre­go­la­ri che ven­go­no sfrut­ta­ti dai capo­ra­li e dal­la cri­mi­na­li­tà orga­niz­za­ta? Magi­ca­men­te la neces­si­tà di ese­gui­re rim­pa­tri si limi­te­rà a un nume­ro ridot­tis­si­mo di casi, sui qua­li lavo­ra­re attra­ver­so i pro­gram­mi di rim­pa­trio volontario. 

Infi­ne, ma qui il discor­so si fa più com­ples­so, dob­bia­mo schie­rar­ci con chia­rez­za per una rivi­si­ta­zio­ne del­la cate­go­ria del “rifu­gia­to”, amplian­do­la a colo­ro che scap­pa­no da luo­ghi nei qua­li non è più pos­si­bi­le vive­re, sia­no ter­re­ni col­pi­ti dal­la deser­ti­fi­ca­zio­ne o vil­lag­gi col­pi­ti da allu­vio­ni. Arri­ve­ran­no tut­ti qui? No. E basta con que­sto mito. I rifu­gia­ti ten­do­no a fer­mar­si nel pri­mo luo­go che repu­ta­no sicu­ro, per­ché sono costret­ti a lascia­re le pro­prie case ma — come qual­sia­si per­so­na costret­ta a scap­pa­re — voglio­no allon­ta­nar­si il meno pos­si­bi­le dai pro­pri affetti.

Fonte: Global Trends 2015, UNHCR
Fon­te: Glo­bal Trends 2015, UNHCR

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.