Le scuole agli studenti, votiamo in altre sedi

La nostra proposta nasce dall’urgenza di tornare a scuola, di rimetterla al centro della visione di Paese. Occorre ribaltare la prospettiva del ragionamento politico in favore di scuola e giovani, non è più accettabile che siano temi puntualmente sacrificati di fronte a ogni tipo di esigenza.

L’ipotesi di voto il 20 set­tem­bre sem­bra con­cre­ta e l’inizio dell’anno sco­la­sti­co, secon­do una pras­si ormai con­so­li­da­ta, dovreb­be ruo­ta­re intor­no a quel­la data. La Mini­stra Azzo­li­na ha annun­cia­to la pro­po­sta — rivol­ta alle Regio­ni — di apri­re le scuo­le il 14 set­tem­bre, ma alcu­ni gover­na­to­ri han­no già fat­to sape­re che sareb­be bene sal­va­guar­da­re per inte­ro la sta­gio­ne turi­sti­ca, appro­fit­tan­do del fat­to che la data del voto farà slit­ta­re l’avvio del­le lezio­ni a fine mese, visto che non vale la pena apri­re per poi chiu­de­re pochi gior­ni dopo. Le ope­ra­zio­ni di sani­fi­ca­zio­ne del­le aule pre­vi­ste dai pro­to­col­li anti — Covid richie­de­ran­no infat­ti qual­che gior­no in più del soli­to e le lezio­ni sareb­be­ro sospe­se per una set­ti­ma­na, cui se ne aggiun­ge­reb­be un’altra per i bal­lot­tag­gi. A noi pare sia ora di ribal­ta­re la pro­spet­ti­va. Le scuo­le, in alcu­ne regio­ni del Nord Ita­lia, sono chiu­se dal 23 feb­bra­io. Ria­prir­le pre­sto e ripor­ta­re in clas­se stu­den­ti e docen­ti deve esse­re la prio­ri­tà attor­no alla qua­le si deci­de tut­to il resto, se voglia­mo resti­tui­re alla scuo­la la sua fun­zio­ne costi­tu­zio­na­le e ai bam­bi­ni una par­te dei dirit­ti a cui han­no dovu­to rinun­cia­re negli ulti­mi mesi e se voglia­mo mostrar­ci atten­ti al biso­gno espres­so da stu­den­ti, docen­ti e fami­glie di tor­na­re a fare scuo­la a scuo­la. Per evi­ta­re quin­di che l’esercizio del dirit­to al voto leda un altro dirit­to fon­da­men­ta­le, quel­lo allo stu­dio, cre­dia­mo che in que­sto avvio d’anno sco­la­sti­co ecce­zio­na­le non si deb­ba fer­ma­re la scuo­la, ma si pos­sa spo­sta­re il voto fuo­ri da essa. Negli ulti­mi docu­men­ti mini­ste­ria­li si pro­fi­la la mes­sa a dispo­si­zio­ne di altri luo­ghi per svol­ge­re le lezio­ni agli stu­den­ti. Luo­ghi cen­si­ti in accor­do con gli Enti loca­li: musei, tea­tri, biblio­te­che pos­so­no cer­ta­men­te esse­re ade­gua­ti per acco­glie­re le atti­vi­tà didat­ti­che, ma anche i seg­gi elet­to­ra­li. A que­sti si pos­so­no aggiun­ge­re altri uffi­ci pub­bli­ci, in alcu­ni dei qua­li i dipen­den­ti pro­se­gui­ran­no anco­ra fino a fine anno lo smart­wor­king (come ad esem­pio la Came­ra di Com­mer­cio di Mila­no), i palaz­zet­ti del­lo Sport, e gli oltre 17000 edi­fi­ci sco­la­sti­ci dismes­si con il dimen­sio­na­men­to dei ples­si, ora in uso per lo più per atti­vi­tà del ter­zo set­to­re. CI sono anco­ra le case di quar­tie­re, le sale poli­va­len­ti comu­na­li, i cen­tri ricrea­ti­vi per ragaz­zi e quel­li per gli anzia­ni, i cen­tri spor­ti­vi, tan­te solu­zio­ni che sono già pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio e che si pos­so­no ade­gua­re alle neces­si­tà del voto. I seg­gi tota­li da alle­sti­re sono cir­ca 62mila e il costo medio è cir­ca 5mila euro per seg­gio. La pro­po­sta di far migra­re le ele­zio­ni fuo­ri degli edi­fi­ci sco­la­sti­ci può vale­re qual­che miglia­io di euro di costi aggiun­ti­vi a seg­gio (per acqui­sto di arre­di e altro), ipo­tiz­zia­mo cir­ca 1500. Con­si­de­ra­to che le spe­se per le ele­zio­ni sono già coper­te dal Capi­to­lo di Spe­sa 3020 del­la leg­ge di Bilan­cio 2020 (dota­zio­ne del fon­do pari a 300 milio­ni di euro), si trat­te­reb­be di cir­ca 100 milio­ni di euro di costi aggiun­ti­vi. D’altra par­te, il minor nume­ro di con­ge­di geni­to­ria­li e di bonus baby-sit­ter usu­frui­ti se le scuo­le non chiu­des­se­ro per qua­si tut­to il mese di set­tem­bre, per­met­te­reb­be di affron­ta­re que­sta scel­ta sen­za gran­di pate­mi d’animo cir­ca la spe­sa pub­bli­ca. La nostra pro­po­sta nasce dall’urgenza di tor­na­re a scuo­la, di rimet­ter­la al cen­tro del­la visio­ne di Pae­se. Occor­re ribal­ta­re la pro­spet­ti­va del ragio­na­men­to poli­ti­co in favo­re di scuo­la e gio­va­ni, non è più accet­ta­bi­le che sia­no temi pun­tual­men­te sacri­fi­ca­ti di fron­te a ogni tipo di esi­gen­za. Eula­lia Gril­lo e Davi­de Sera­fin Comi­ta­to Scien­ti­fi­co Possibile

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