Le condizioni disumane dei richiedenti asilo a Gorizia

Dopo essere stati più volte a Gorizia, anche su invito e segnalazione del locale comitato di Possibile, per monitorare e denunciare la situazione disumana in cui versano numerosi migranti, pubblichiamo la lettera indirizzata da Andrea Maestri e condivisa con Elly Schlein, al sindaco di Gorizia e al Prefetto.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Dopo esse­re sta­ti più vol­te a Gori­zia, anche su invi­to e segna­la­zio­ne del loca­le comi­ta­to di Pos­si­bi­le, per moni­to­ra­re e denun­cia­re la situa­zio­ne disu­ma­na in cui ver­sa­no nume­ro­si migran­ti, pub­bli­chia­mo la let­te­ra indi­riz­za­ta da Andrea Mae­stri e con­di­vi­sa con Elly Schlein, al sin­da­co di Gori­zia e al Prefetto.

Alla c.a. del Sin­da­co di Gori­zia Rodol­fo Ziberna
e p.c. al Pre­fet­to di Gori­zia Isa­bel­la Alberti

Ogget­to: Richie­den­ti asi­lo alla gal­le­ria Bom­bi in con­di­zio­ni disumane

Da alcu­ne cit­ta­di­ne e cit­ta­di­ni di Gori­zia, mi giun­ge l’ac­co­ra­ta richie­sta di inter­ve­ni­re con ogni mez­zo a mia dispo­si­zio­ne per cer­ca­re di dare voce e visi­bi­li­tà alle cir­ca cen­to­ven­ti per­so­ne richie­den­ti asi­lo, pre­va­len­te­men­te afga­ne e pachi­sta­ne, che dal mese di ago­sto sono accam­pa­te in con­di­zio­ni disu­ma­ne den­tro la gal­le­ria Bom­bi, un tun­nel nel cuo­re del­l’e­le­gan­te cit­ta­di­na che par­ten­do da piaz­za del­la Vit­to­ria, pro­prio davan­ti al palaz­zo del­la Pre­fet­tu­ra, si insi­nua fino qua­si alle por­te del­la Slo­ve­nia. Don­ne e uomi­ni che, nono­stan­te il fred­do e i disa­gi, cer­ca­no di man­te­ne­re puli­to e digni­to­so quel­lo spa­zio angu­sto dove ordi­na­ta­men­te han­no siste­ma­to le loro bran­de di fortuna.

Dal­la stam­pa si appren­de che tut­ta l’as­si­sten­za e il soste­gno ver­so que­ste per­so­ne è svol­ta da volon­ta­ri che inva­no chie­do­no da tem­po al sin­da­co alme­no l’ac­ces­so all’ac­qua, doc­ce e bagni chi­mi­ci. Una richie­sta che è rima­sta ina­scol­ta­ta nono­stan­te il ritor­no posi­ti­vo che potreb­be ave­re anche sot­to il pro­fi­lo del­la sani­tà pub­bli­ca e del deco­ro di Gori­zia: sì, per­ché non c’è deco­ro sen­za digni­tà e rispet­to per ogni persona.

Al di là del­le posi­zio­ni assun­te dal­l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le, che pos­so­no o no esse­re con­di­vi­se (per quan­to a me incom­pren­si­bi­li) di non ade­ri­re al pia­no di ripar­ti­zio­ne Sprar (il Siste­ma di pro­te­zio­ne per richie­den­ti asi­lo e rifu­gia­ti) — l’ac­cor­do rag­giun­to dopo mesi di con­fron­to tra Anci e Mini­ste­ro del­l’In­ter­no — e al capar­bio rifiu­to del Sin­da­co di pren­de­re ade­gua­ti prov­ve­di­men­ti, che per­so­nal­men­te riten­go intol­le­ra­bi­le, sor­pren­de l’i­ner­zia che impe­di­sce di risol­ve­re con intel­li­gen­za, uma­ni­tà e sen­so di respon­sa­bi­li­tà una situa­zio­ne che rap­pre­sen­ta sen­z’al­tro una ver­go­gna per ogni cit­ta­di­no goriziano.

Nono­stan­te mi ren­da con­to che geo­gra­fi­ca­men­te Gori­zia si tro­vi in una posi­zio­ne “sco­mo­da” dovu­ta alla sua vici­nan­za al con­fi­ne e che per que­sto sia diven­ta­ta la meta più acces­si­bi­le per tan­ti stra­nie­ri ai qua­li è sca­du­to il per­mes­so di sog­gior­no, espul­si dal resto d’Eu­ro­pa, che sono costret­ti a rien­tra­re in Ita­lia per­ché Pae­se di appro­do, mi sen­to indi­gna­to per la tota­le assen­za di solu­zio­ni alter­na­ti­ve rispet­to­se del­la digni­tà uma­na e del­la mini­ma acco­glien­za che è dovu­ta a tutti. 

Ricor­do che, ai sen­si del­l’art. 2 del Testo Uni­co Immi­gra­zio­ne “Allo stra­nie­ro comun­que pre­sen­te alla fron­tie­ra o nel ter­ri­to­rio del­lo Sta­to sono rico­no­sciu­ti i dirit­ti fon­da­men­ta­li del­la per­so­na uma­na pre­vi­sti dal­le nor­me di dirit­to inter­no, dal­le con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li in vigo­re e dai prin­cì­pi di dirit­to inter­na­zio­na­le gene­ral­men­te riconosciuti.”

Dagli orga­ni di stam­pa ho appre­so che nel­la cit­tà, dove ha sede l’u­ni­ca Com­mis­sio­ne pre­fet­ti­zia che valu­ta e deci­de, per tut­to il Tri­ve­ne­to, se acco­glie­re o meno le richie­ste di asi­lo, attual­men­te sareb­be­ro cir­ca quat­tro­cen­to gli stra­nie­ri, tra afga­ni, pachi­sta­ni e gli “esclu­si” del trat­ta­to di Dubli­no in atte­sa da mesi di cono­sce­re il loro desti­no (secon­do lei signor Sin­da­co ci sareb­be­ro casi anche che atten­do­no da 15 mesi!). Gran par­te di que­sta pove­ra gen­te, però, è sta­ta accol­ta solo nel­le strut­tu­re mes­se a dispo­si­zio­ne dal­la Chie­sa in con­ven­zio­ne con la Pre­fet­tu­ra, men­tre gli altri sono tut­ti nel­la gal­le­ria Bombi.

L’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le, che pare abbia chie­sto al mini­stro dell’Interno Min­ni­ti di rad­dop­pia­re le Com­mis­sio­ni e di spo­star­le a Trie­ste e Udi­ne, è con­vin­ta che quan­do que­sto avver­rà, la gal­le­ria si svuo­te­rà e reste­ran­no solo gli stra­nie­ri nel­le strut­tu­re convenzionate.

Egre­gio Sig. Sin­da­co, le assi­cu­ro che io sono il pri­mo ad augu­rar­me­lo, soprat­tut­to per­ché que­sto signi­fi­che­rà che sem­pre meno stra­nie­ri avran­no l’ur­gen­za e la neces­si­tà vita­le di scap­pa­re dal­la pro­pria ter­ra natia. Pur­trop­po però non sarà così. Il pro­ces­so di eso­do da un con­ti­nen­te sem­pre più ari­do, pove­ro e dila­nia­to dal­le guer­re è ini­zia­to e sarà inar­re­sta­bi­le. Pri­ma ne pren­de­re­mo atto e meglio sapre­mo affron­ta­re tut­te le impli­ca­zio­ne con­se­guen­ti, se vor­re­mo vive­re in cit­tà e ter­ri­to­ri sen­za scon­tri socio-eco­no­mi­ci e di intolleranza.

Non è negan­do l’e­vi­den­za e “lavan­do­se­ne le mani” che si risol­vo­no le insof­fe­ren­ze dei cit­ta­di­ni, ma è attra­ver­so un lavo­ro di con­di­vi­sio­ne del­le respon­sa­bi­li­tà costrut­ti­vo e inclu­si­vo dove le isti­tu­zio­ni devo­no esse­re in gra­do di guar­da­re “oltre”: dove alcu­ni anco­ra non rie­sco­no a vedere.

Le chie­do quin­di di pren­de­re deci­sio­ni tem­pe­sti­ve e riso­lu­ti­ve per inter­ve­ni­re al più pre­sto per acco­glie­re in strut­tu­re ade­gua­ta­men­te digni­to­se e attrez­za­te le per­so­ne stra­nie­re accam­pa­te nel­la gal­le­ria Bombi.

Atten­do un Suo cor­te­se cen­no di rispo­sta e La salu­to cordialmente.

On. Andrea Mae­stri (Possibile)[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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