Expo della dignità — La campagna

Expo sarà un gran­de even­to e avrà un gran­de suc­ces­so media­ti­co. Ma qua­le sarà — se ci sarà — il riscon­tro sul­la nostra cul­tu­ra, nei nostri ter­ri­to­ri, nei pro­gram­mi poli­ti­ci, nel­le azio­ni legi­sla­ti­ve e amministrative?

 

Schermata 2015-04-08 alle 14.13.00Cos’è «Expo del­la digni­tà — Con­tro la fame e ogni sfruttamento»?

«Expo del­le digni­tà» è una rac­col­ta di con­tri­bu­ti di qua­li­tà, ognu­no dei qua­li costi­tui­sce un invi­to all’azione, che sia sin­go­la, col­let­ti­va, nel­le isti­tu­zio­ni o nel­la socie­tà civile.

«Expo del­la digni­tà» è un manua­le d’a­zio­ne, scrit­to pro­iet­tan­do­si oltre Expo, che met­te in fila pro­po­ste pre­ci­se per fare del­lo slo­gan di Expo — “Nutri­re il pia­ne­ta, ener­gia per la vita” — un impegno.

 

Cosa tro­ve­re­mo in «Expo del­la digni­tà», e per­ché que­sto nome?

La digni­tà di tut­ti pas­sa, in pri­mo luo­go, dal­la lot­ta alla fame, da affron­ta­re secon­do mol­te­pli­ci ango­la­tu­re. Ci gui­de­ran­no in que­sta pri­ma tap­pa Davi­de Mat­tiel­lo (depu­ta­to) e Mar­co Omiz­zo­lo (socio­lo­go), i qua­li dise­gna­no un qua­dro deso­lan­te del­lo sfrut­ta­men­to e del capo­ra­la­to in Ita­lia, Fran­ce­sco Vignar­ca (Rete Disar­mo), con un con­tri­bu­to sul­la pace e sul­le ragio­ni dei con­flit­ti, Rober­to Bar­bie­ri (OXFAM), che ragio­na con noi sul rap­por­to tra disu­gua­glian­za e acces­so alla ter­ra, Ric­car­do Finel­li (gior­na­li­sta), in viag­gio tra le tan­te ter­re di mez­zo del­la peni­so­la, Gian­ni Prin­ci­pe (eco­no­mi­sta), il qua­le ha ela­bo­ra­to una pro­po­sta per l’introduzione rapi­da del red­di­to mini­mo garan­ti­to e, infi­ne, il sot­to­scrit­to, in un dia­lo­go con i volon­ta­ri del­le asso­cia­zio­ni che si occu­pa­no di recu­pe­ro alimentare.

La digni­tà, però, non può fare a meno di una gestio­ne vir­tuo­sa del­le risor­se ambien­ta­li. In que­sta secon­da tap­pa ci accom­pa­gne­ran­no Gian­lu­ca Rug­gie­ri (docen­te), descri­ven­do­ci le poten­zia­li­tà di una poli­ti­ca ener­ge­ti­ca dal bas­so, Pao­lo Pile­ri (docen­te), sull’importanza del suo­lo anche e soprat­tut­to a fini ali­men­ta­ri, Mir­ko Tuti­no (asses­so­re a Reg­gio Emi­lia), deli­nean­do un nuo­vo model­lo di gestio­ne dei beni comu­ni, l’amministrazione comu­na­le di Desio, spie­gan­do­ci come stra­vol­ge­re posi­ti­va­men­te un pia­no urba­ni­sti­co, e Toma­so Mon­ta­na­ri, alla ricer­ca del­la cul­tu­ra – gran­de assen­te di Expo, finora.

Il futu­ro è un’impresa, se l’impresa è quel­la giu­sta. Quel­la giu­sta come la As do mar di Vito Gul­li – in un dia­lo­go con Pip­po Civa­ti. Cosa c’entrano Wha­tsApp e la pesca ce lo rac­con­ta, infi­ne, Pao­la Nata­lic­chio, sin­da­co di Molfetta.

Il cam­bia­men­to, però, non arri­va mai se non lo si imma­gi­na, e se non lo si appli­ca. Le cose cam­bia­no per­ché c’è qual­cu­no che le fa cam­bia­re. Imma­gi­na­zio­ne e appli­ca­zio­ne sono le due varia­bi­li dell’ultimo capi­to­lo, dedi­ca­te all’Italia che potrà esse­re e all’Italia che già c’è. I con­tri­bu­ti di Cri­stia­no Bot­to­ne (Tran­si­tion Town Ita­lia) sul­le cit­tà in tran­si­zio­ne, di Daniel Taroz­zi (Gior­na­li­sta e scrit­to­re) sul­le buo­ne pra­ti­che, e di Miche­le Dot­ti (Eco­fu­tu­ro) sul­la neces­si­tà di ripor­ta­re il tem­po al cen­tro dei nostri pen­sie­ri por­ta­no alle con­clu­sio­ni di Mar­co Boschi­ni (Asso­cia­zio­ne Comu­ni virtuosi).

La pre­fa­zio­ne è a cura di Pip­po Civa­ti, inter­lo­cu­to­re poli­ti­co dei pro­ta­go­ni­sti dell’Expo che si svol­ge quo­ti­dia­na­men­te in tut­ta Italia.

 

E per­ché par­la­te di “cam­pa­gna” per «Expo del­la dignità»? 

Per­ché è una gros­sa sfi­da edi­to­ria­le, e per vin­cer­la c’è biso­gno di par­ti­re da una base eco­no­mi­ca. Per­ché non abbia­mo gros­si spon­sor (e non voglia­mo nem­me­no aver­li…). E per­ché ci aiu­te­re­te a dif­fon­de­re un libro che popo­la­re, ora, non può esse­re. Per­ché i temi trat­ta­ti e le solu­zio­ni offer­te non sono popo­la­ri, soprat­tut­to se para­go­na­ti alla musco­la­ri­tà e alla velo­ci­tà con cui si impor­rà Expo.

Per­ché la pub­bli­ca­zio­ne non è a sco­po di lucro, dato che tut­ti i rica­vi saran­no rein­ve­sti­ti nel­la dif­fu­sio­ne e nel­la discus­sio­ne del­le idee con­te­nu­te nel libro.

Per­ché, infi­ne, il cam­bia­men­to pas­sa da cia­scu­no di noi.

 

Come si può soste­ne­re «Expo del­la dignità»?

In due modi.

Il pri­mo modo è facen­do una dona­zio­ne che per­met­te­rà di assi­cu­rar­si il libro, nel momen­to in cui ver­rà stam­pa­to. Per rac­co­glie­re le dona­zio­ni ci sia­mo ser­vi­ti di un por­ta­le appo­si­to, Eppe­la, sul qua­le pote­te tro­va­re il nostro pro­get­to. A ogni dona­zio­ne cor­ri­spon­de una ricom­pen­sa, costi­tui­ta dal libro — e più copie ci si assi­cu­ra, più scen­de il prez­zo per copia — e da altre cose.

Nota bene: sola­men­te nel momen­to in cui ver­rà rag­giun­to il bud­get pre­fis­sa­to avver­rà la tran­si­zio­ne eco­no­mi­ca. Se non si rag­giun­ge il bud­get, non se ne fa nulla.

Il secon­do modo è dif­fon­de­re tra i tuoi ami­ci que­sta ini­zia­ti­va.

Per qual­sia­si infor­ma­zio­ne, dub­bio, richie­sta di chia­ri­men­to: associazionepossibile@gmail.com.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.