Con il nuovo codice appalti il Governo ha gravemente leso la sovranità del Parlamento

La lettera ai presidenti di Camera e Senato e al Presidente della Repubblica Mattarella promossa da Possibile: il governo nell’adozione del nuovo codice ha gravemente leso la sovranità del Parlamento.

La let­te­ra ai pre­si­den­ti di Came­ra e Sena­to e al Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca Mat­ta­rel­la pro­mos­sa da Possibile.

Egre­gi presidenti,

Il gover­no nell’adozione del nuo­vo codi­ce appal­ti (d. lgs n. 50 del 2016) ha gra­ve­men­te leso la sovra­ni­tà del Par­la­men­to.

La leg­ge dele­ga pre­ve­de­va che le Com­mis­sio­ni par­la­men­ta­ri com­pe­ten­ti doves­se­ro espri­mer­si con pare­ri cir­ca la con­for­mi­tà del­lo sche­ma di decre­to e che nel caso in cui il gover­no aves­se deci­so di non tener­ne con­to, avreb­be dovu­to ritra­smet­te­re il testo alle Came­re per il pare­re defi­ni­ti­vo. Ben­ché le Com­mis­sio­ni com­pe­ten­ti di Came­ra e Sena­to abbia­no reso due iden­ti­ci pare­ri favo­re­vo­li, con con­di­zio­ni, il Gover­no ha deci­so di non tener­ne con­to e di prov­ve­de­re alla pub­bli­ca­zio­ne in Gaz­zet­ta Uffi­cia­le, sen­za il pre­vio e dove­ro­so rin­vio alla Camere.

Più pre­ci­sa­men­te la leg­ge dele­ga (n. 11 del 2016) pre­ve­de che: “Gli sche­mi dei decre­ti legi­sla­ti­vi sono con­te­stual­men­te tra­smes­si alle Com­mis­sio­ni par­la­men­ta­ri com­pe­ten­ti per mate­ria e  per i pro­fi­li finan­zia­ri, che si pro­nun­cia­no entro  tren­ta  gior­ni  dal­la tra­smis­sio­ne. Decor­si inu­til­men­te i ter­mi­ni di  cui  al  pri­mo  e  al secon­do perio­do, i decre­ti legi­sla­ti­vi pos­so­no esse­re adot­ta­ti  anche in man­can­za dei pare­ri. Ove il pare­re del­le Com­mis­sio­ni  par­la­men­ta­ri indi­chi spe­ci­fi­ca­men­te  talu­ne  dispo­si­zio­ni  come  non  con­for­mi  ai prin­ci­pi e cri­te­ri diret­ti­vi di cui alla pre­sen­te leg­ge, il  Gover­no, con  le  pro­prie  osser­va­zio­ni   e   con   even­tua­li   modi­fi­ca­zio­ni, ritra­smet­te il testo alle  Came­re  per  il  pare­re  defi­ni­ti­vo  del­le Com­mis­sio­ni par­la­men­ta­ri  com­pe­ten­ti,  da  espri­me­re  entro  quin­di­ci gior­ni dall’assegnazione; decor­so inu­til­men­te tale ter­mi­ne il decre­to legi­sla­ti­vo può esse­re comun­que emanato”.

I pare­ri resi dal­le Com­mis­sio­ni sono sta­ti favo­re­vo­li, ma con la pre­vi­sio­ne di nume­ro­se con­di­zio­ni che han­no con­sen­ti­to di valu­ta­re la pie­na con­for­mi­tà del­lo sche­ma di decre­to ai prin­ci­pi e ai cri­te­ri diret­ti­vi del­la leg­ge delega.

Il man­ca­to rece­pi­men­to del­le con­di­zio­ni con­te­nu­te nei pare­ri da par­te del Gover­no, com­por­ta­men­to di per sé legit­ti­mo in quan­to pre­vi­sto nel­la leg­ge dele­ga, infi­cia la con­for­mi­tà del­lo sche­ma di decre­to alla leg­ge dele­ga. Infat­ti sen­za quel­le con­di­zio­ni il testo risul­ta dif­for­me dal­la dele­ga.

Per­tan­to da Palaz­zo Chi­gi si sareb­be dovu­to rein­via­re il decre­to alle Came­re, ma come noto, ciò non è avve­nu­to.

A tito­lo mera­men­te esem­pli­fi­ca­ti­vo si con­si­de­ri che all’Articolo 50 (del dlgs 50 del 2016) riguar­dan­te “Clau­so­le socia­li del ban­do di gara e degli avvi­si” il pare­re pre­ve­de­va la con­di­zio­ne che fos­se obbli­ga­to­rio l’inserimento di tali clau­so­le. Men­tre il Gover­no ha pre­vi­sto la sola facol­tà di inse­ri­men­to del­la clau­so­la socia­le.

Oppu­re si con­si­de­ri che all’Articolo 112 (del dlgs 50 del 2016) riguar­dan­te “Appal­ti e con­ces­sio­ni riser­va­ti” il pare­re pre­ve­de­va la con­di­zio­ne che gli appal­ti riser­va­ti alla coo­pe­ra­ti­ve socia­li fos­se­ro spe­ci­fi­ca­ti con appo­si­te linee gui­da riguar­do ai cri­te­ri di affi­da­men­to, soglie di valo­re, tipo­lo­gia di con­trat­ti di appal­to, da appro­var­si con decre­to del Mini­stro del­le Infra­strut­tu­re, su pro­po­sta dell’Anac, pre­vio pare­re del­le com­pe­ten­ti Com­mis­sio­ni Par­la­men­ta­ri. Men­tre il Gover­no non ha rite­nu­to di rece­pi­re nul­la di ciò.

Alla luce di quan­to acca­du­to si chie­de il suo inter­ven­to a tute­la del­le pre­ro­ga­ti­ve del Par­la­men­to affin­ché il Gover­no rispet­ti le leg­gi che disci­pli­na­no la fun­zio­ne legi­sla­ti­va. Diver­sa­men­te si pren­de­rà atto che non si vuo­le solo supe­ra­re il bica­me­ra­li­smo ma che ci si tro­va già in pre­sen­za di una nuo­va for­ma di gover­no.

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