Bestie e umani

Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, benedice la dottrina Minniti. «Tutto subito non si può fare», dice, e allora cominciamo dal condannare i migranti

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1504355360244{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]«Serve buon­sen­so, ragio­ne­vo­lez­za e pen­sar­la sul medio perio­do. Tut­to subi­to non si può fare. Si è fat­to bene a bloc­ca­re gli sbar­chi. Non c’è divi­sio­ne nel Pd su que­sta cosa». Con que­ste paro­le Mat­teo Ren­zi, segre­ta­rio del Par­ti­to Demo­cra­ti­co, bene­di­ce la dot­tri­na Min­ni­ti. «Tut­to subi­to non si può fare», dice, e allo­ra comin­cia­mo dal con­dan­na­re i migran­ti a subi­re vio­len­ze, stu­pri, tor­tu­re, fino alla mor­te, nei cen­tri di deten­zio­ne in Libia, gesti­ti da cri­mi­na­li che si posi­zio­na­no a caval­lo tra mili­zie pri­va­te e isti­tu­zio­ni e con i qua­li — diret­ta­men­te o indi­ret­ta­men­te, secon­do nume­ro­se fon­ti — il gover­no ita­lia­no, su ini­zia­ti­va del mini­stro Min­ni­ti, sta collaborando.

«Quan­do ti tro­vi di fron­te al più gran­de movi­men­to migra­to­rio dal dopo­guer­ra — dichia­ra­va Ren­zi solo pochi mesi fa — e tro­vi pae­si che, anzi­ché aiu­tar­ti, alza­no muri, il ruo­lo sto­ri­co del­l’I­ta­lia non è lamen­tar­si ma ricor­da­re a costo­ro che l’i­den­ti­tà Ue è cosa diver­sa e sen­za pau­ra di per­de­re voti, fare di tut­to per­ché la vita di un bim­bo che sta per affo­ga­re sia sal­va­ta. Que­sta è l’I­ta­lia, anche se que­sto rischia di far per­de­re con­sen­so».

«Sia­mo un gran­de Pae­se — scri­ve­va di suo pugno — che non si lascia anda­re a sce­ne di iste­ria per­ché in un anno arri­va qual­che miglia­io di pro­fu­ghi in più. Se costret­ti a fare da soli, non ci tire­re­mo indie­tro. Non rinun­ce­re­mo a sal­va­re nem­me­no una vita, per­ché abbia­mo sul­le nostre spal­le seco­li di civil­tà ai qua­li non rinun­cia­mo per un pun­to di gra­di­men­to: la vita vale più di un son­dag­gio».

Un argi­ne, quel­lo del sal­va­re vite uma­ne, che Ren­zi stes­so ricon­du­ce­va a una distin­zio­ne non tra destra e sini­stra, ma tra bestie e uma­ni, nien­te di meno. 

Quel­l’ar­gi­ne ora si è rot­to. E la vita dei bam­bi­ni non con­ta più, il non costrui­re muri non con­ta più, i nume­ri del­la non-emer­gen­za non con­ta­no più. Con­ta che quel­le stes­se mor­ti pri­ma era­no un pro­ble­ma per l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca, per­ché il cada­ve­re di un inno­cen­te sul­le nostre spiag­ge pesa enor­me­men­te sul­le nostre coscien­ze, men­tre il cada­ve­re di un inno­cen­te tor­tu­ra­to in Libia o di un anne­ga­to sot­to gli occhi di nes­su­no non ha peso, non esi­ste, e nem­me­no i son­dag­gi rie­sco­no a rile­var­lo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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