Al fianco delle educatrici per l’educazione alle differenze

Di fronte alla richiesta di sanzioni e licenziamento per cinque educatrici della Cooperativa Dolce in servizio presso l’asilo della Meridiana di Casalecchio, senza esitazione la comunità di Possibile si schiera al fianco delle lavoratrici

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Di fron­te alla richie­sta di san­zio­ni e licen­zia­men­to per cin­que edu­ca­tri­ci del­la Coo­pe­ra­ti­va Dol­ce in ser­vi­zio pres­so l’asilo del­la Meri­dia­na di Casa­lec­chio, sen­za esi­ta­zio­ne la comu­ni­tà di Pos­si­bi­le si schie­ra al fian­co del­le lavo­ra­tri­ci. La col­pa del­le edu­ca­tri­ci sareb­be quel­la di aver svol­to atti­vi­tà di edu­ca­zio­ne alle dif­fe­ren­ze con rife­ri­men­to anche alle fami­glie arco­ba­le­no in vista del Pri­de di Bologna.

Il pol­ve­ro­ne che si è alza­to a livel­lo loca­le da par­te di alcu­ni geni­to­ri si è addi­rit­tu­ra tra­dot­to, tra­mi­te alcu­ni ammi­ni­stra­to­ri loca­li di For­za Ita­lia, in una inter­ro­ga­zio­ne par­la­men­ta­re con­giun­ta al Mini­stro dell’Istruzione Bus­set­ti e al Mini­stro del­la Fami­glia Fon­ta­na, con rife­ri­men­to alla let­tu­ra di due libri per l’infanzia in pos­ses­so del­la biblio­te­ca sco­la­sti­ca — “Pic­co­lo Uovo” e “Buon­gior­no Posti­no” — al dise­gna­re 2 car­tel­lo­ni con un richia­mo alle fami­glie arco­ba­le­no e al Pri­de e al colo­ra­re le guan­ce dei bim­bi e del­le bim­be con tan­ti colo­ri. Let­tu­re e gio­co con fina­li­tà edu­ca­ti­ve ed inclu­si­ve, rea­liz­za­te gra­zie al sup­por­to di stru­men­ti adat­ti all’età dei partecipanti.

Le edu­ca­tri­ci ave­va­no svol­to sia pres­so la pro­pria Coo­pe­ra­ti­va che pres­so il Comu­ne di Casa­lec­chio atti­vi­tà di for­ma­zio­ne e aggior­na­men­to sul tema dell’educazione alla diver­si­tà e spe­ci­fi­ca­men­te alle fami­glie arco­ba­le­no, per­tan­to han­no assi­cu­ra­to una con­ti­nui­tà tra le atti­vi­tà pro­po­ste e il pro­get­to edu­ca­ti­vo, in linea anche con gli obiet­ti­vi di edu­ca­zio­ne alla cit­ta­di­nan­za che sono pre­sen­ti nel­la Costi­tu­zio­ne e decli­na­ti, nel lin­guag­gio e nel­le meto­do­lo­gie, a secon­da dell’età degli stu­den­ti e le, sep­pur timi­de, indi­ca­zio­ni pre­sen­ti ne La Buo­na Scuola.

A Casa­lec­chio non suc­ce­de nul­la di par­ti­co­lar­men­te stra­no; acca­de che si fan­no atti­vi­tà lega­te all’e­du­ca­zio­ne alle dif­fe­ren­ze con un approc­cio didat­ti­co che è fon­da­men­ta­le per for­ma­re gene­ra­zio­ni che sia­no in gra­do di guar­da­re all’al­tro e a sè in manie­ra libe­ra da pre­giu­di­zi e ste­reo­ti­pi e sen­za pen­sa­re che l’o­dio o la vio­len­za pos­sa­no esse­re stru­men­ti di inte­ra­zio­ne. Si cer­ca di per­se­gui­re l’obiettivo di ogni Sta­to demo­cra­ti­co: quel­lo di crea­re una socie­tà acco­glien­te e rispet­to­sa che met­ta al ban­do odio ed intol­le­ran­za per tut­te le mino­ran­ze e le diver­si­tà. Per fare que­sto non si può che par­ti­re dall’educazione, dal­le scuo­le e dal­le nuo­ve gene­ra­zio­ni. Sta tut­to qui il cri­te­rio edu­ca­ti­vo che cer­ca il Mini­stro Fon­ta­na che si è espres­so sull’accaduto.

L’e­du­ca­zio­ne alla diver­si­tà è disci­pli­na sco­la­sti­ca in tan­ti Sta­ti euro­pei; in Spa­gna e Regno Uni­to esi­ste da cir­ca die­ci anni anche con rife­ri­men­ti pre­ci­si inse­ri­ti in Costi­tu­zio­ne. Nel nostro Pae­se non riu­scia­mo nem­me­no ad apri­re una discus­sio­ne seria sul tema per l’ingerenza di chi ha costrui­to un fal­so cul­tu­ra­le come il Gen­der che ser­ve solo alle ideo­lo­gie oscu­ran­ti­ste e rea­zio­na­rie. Con­si­de­ra­ti i dati allar­man­ti del­l’I­ta­lia in meri­to alla vio­len­za ver­so le don­ne e ver­so le per­so­ne LGBTI, risul­ta urgen­te e impro­ro­ga­bi­le un inter­ven­to sta­ta­le con una leg­ge qua­dro che ten­ga con­to anche degli aspet­ti for­ma­ti­vi ed educativi.

Sui temi dell’educazione ses­sua­le e all’affettività si deve discu­te­re in ter­mi­ni seri, a par­ti­re dal­le indi­ca­zio­ni dell’Organizzazione Mon­dia­li del­la Sani­tà e lascian­do liber­tà di azio­ne alle edu­ca­tri­ci e agli edu­ca­to­ri che fan­no par­ti­re pro­get­ti di edu­ca­zio­ne alle dif­fe­ren­ze. La poli­ti­ca è chia­ma­ta a sti­mo­la­re que­sto dibat­ti­to serio, non ad ali­men­ta­re scan­da­li, luo­ghi comu­ni e ste­reo­ti­pi che fan­no solo male a chi lavo­ra tra mil­le dif­fi­col­tà nel­le scuo­le e, soprat­tut­to, ai bam­bi­ni e alle bambine.

Gian­mar­co Capogna

Eula­lia Gril­lo[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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