Benessere animale: i commenti acidi di chi ignora gli argomenti

Commenti e commentatori che spesso ignorano gli argomenti di cui parlano, ne sottovalutano il significato di civiltà e perdono di vista le proporzioni economiche.

Abbia­mo let­to più di un com­men­to aci­do — ormai si usa così — sul­la rete a pro­po­si­to del nostro mani­fe­sto per il benes­se­re degli ani­ma­li.

Com­men­ti e com­men­ta­to­ri che spes­so igno­ra­no gli argo­men­ti di cui par­la­no, ne sot­to­va­lu­ta­no il signi­fi­ca­to di civil­tà e per­do­no di vista le pro­por­zio­ni eco­no­mi­che.

Capi­ta spes­so di que­sti tempi.

Eppu­re più di die­ci milio­ni di fami­glie in Ita­lia han­no un ani­ma­le dome­sti­co che vive con loro.

Ci sono costi di man­te­ni­men­to e costi sani­ta­ri di una cer­ta impor­tan­za, che van­no rego­la­ti con una logi­ca di pro­por­zio­na­li­tà e con misura.

Ci sono aspet­ti che riguar­da­no la spe­sa pub­bli­ca, per­ché il ran­da­gi­smo, per esem­pio, oltre a esse­re un pro­ble­ma di per sé, ha costi eco­no­mi­ci non bana­li. Così come il man­ca­to rispet­to del ser­vi­zio dei rifu­gi (una vol­ta chia­ma­ti cani­li) che come ogni cosa pos­so­no esse­re gesti­ti bene e costa­re poco (per­ché fan­no mol­te ado­zio­ni) o esse­re sac­che di ren­di­ta e gra­va­re parec­chio sui bilan­ci degli enti loca­li.

Pen­sa­re di supe­ra­re gli spet­ta­co­li con gli ani­ma­li, non è nazia­ni­ma­li­smo (che poi cosa cavo­lo vuol dire, le paro­le sono impor­tan­ti!) ma intro­dur­re nor­me di ovvia civil­tà, nel rispet­to di cose ovvie. Così come chie­der­si come sono alle­va­ti e tra­spor­ta­ti gli ani­ma­li di cui ci cibia­mo. Così come pen­sa­re a momen­ti di edu­ca­zio­ne per i più pic­co­li, per­ché cre­sca­no in modo con­sa­pe­vo­le e rispet­to­so degli esse­ri uma­ni, degli ani­ma­li e del­l’am­bien­te.

Ci sono sem­pre cose più impor­tan­ti di cui par­la­re, sosten­go­no i pole­mi­ci com­men­ta­to­ri. Secon­do noi sono impor­tan­ti mol­te cose, quel­le che ci riguar­da­no da vici­no, che fan­no par­te del­la nostra vita quo­ti­dia­na, a cui sia­mo affe­zio­na­ti e con cui con­vi­via­mo.

Poi cer­to si può but­ta­re via tut­to Se nien­te impor­ta, come dice il tito­lo di un libro che ha a che fare con que­sta sto­ria, non impor­ta­no di sicu­ro que­ste cose. E nem­me­no le altre.

Giu­sep­pe Civa­ti, Bea­tri­ce Brignone

manifesto

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Congresso 2024: depositata la mozione “Senza confini”

Alla sca­den­za dei ter­mi­ni da rego­la­men­to è per­ve­nu­ta la mozio­ne “Sen­za con­fi­ni”, col­le­ga­ta alla can­di­da­tu­ra a Segre­ta­ria di Fran­ce­sca Druetti.
La mozio­ne “Sen­za con­fi­ni” è cor­re­da­ta di 293 sot­to­scri­zio­ni vali­de di iscrit­ti e iscrit­te ed è com­ple­ta del­le carat­te­ri­sti­che richie­ste, per­tan­to risul­ta ammes­sa alla discus­sio­ne congressuale.

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.