C’era una volta Porta Pia, maestosa, incastonata nelle mura aureliane a proteggere il Papa e la sua corte e poi fu la breccia, aperta a suon di cannoni dalle truppe italiane guidate da Cadorna il 20 settembre 1870: fine del potere temporale della Chiesa ma non della questione romana, forse mai risolta davvero. Pio IX, come noto, non la prese bene e nel 1874 pronunciò il famoso Non expedit, editto pontificio rivolto ai cattolici perché non partecipassero alle elezioni politiche e non collaborassero con lo Stato italiano. La storica giornata del XX settembre, già festa nazionale, fu cancellata dai patti lateranensi del 1929, un modo molto fascista e poco liberale per rabberciare quella porta e l’ideale unitario, repubblicano e laico che ci era passato, materialmente e simbolicamente, attraverso. Possibile, forza politica di una sinistra laica, liberale e repubblicana oggi fa festa e festeggia chiedendo al Governo, con un’interrogazione parlamentare, il ripristino della festa nazionale del XX settembre, festa della laicità.

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Temiamo che la nostra precaria e ammalata democrazia, che è fatta di istituzioni ma anche di contropoteri preziosi come la stampa, abbia assorbito la pax fiscalis vaticana nel suo dna. Sono finiti gli anticorpi, forse, ma noi non ci facciamo scoraggiare e assumeremo iniziative anche eclatanti per denunciare questo silenzio surreale e drammatico su un tema di pubblico interesse come quello che, solitariamente e coraggiosamente, abbiamo sollevato.

Domani saremo davanti alla Federazione Nazionale della Stampa italiana per portare la nostra solidarietà a Gianluigi Nuzzi e a Emiliano Fittipaldi in vista dell’udienza al processo che li vede coinvolti per l’inchiesta Vatileakes. La nota di Pippo Civati, Andrea Maestri, Beatrice Brignone e Luca Pastorino.

Come avevamo anticipato ieri, oggi la Camera si è pronunciata sulla Convenzione in materia fiscale riguardante i rapporti con il Vaticano. Il risultato della votazione, sia sul testo che sull’emendamento proposto da Giuseppe Civati e Andrea Maestri, conferma il rischio di estinzione che minaccia i deputati laici.