welfare

Reddito minimo, la ragione può prevalere

L’orientamento che sta pre­va­len­do nel gover­no è quel­lo di un poten­zia­men­to del REI incre­men­tan­do la dota­zio­ne fino a 5 miliar­di per 4 milio­ni di pove­ri con asse­gno medio indi­vi­dua­le di cir­ca 300 euro al mese: ben lun­gi dal con­cre­tiz­za­re le pro­mes­se elet­to­ra­li che inve­ce vale­va­no un asse­gno men­si­le net­to di 780 euro e a cui il Mini­stro Di Maio resta dispe­ra­ta­men­te aggrappato.

L’anatra zoppa del Reddito di inclusione

Tito Boe­ri è sta­to parec­chio espli­ci­to, lo scor­so 4 Luglio, alla pre­sen­ta­zio­ne del­la Rela­zio­ne Annua­le dell’INPS: il red­di­to di inclu­sio­ne è un “pas­so in avan­ti rispet­to alle tan­te misu­re par­zia­li intro­dot­te negli ulti­mi anni (dal SIA all’ASDI, dal­la social card, alla car­ta acqui­sti), ma è anco­ra una misu­ra basa­ta su con­di­zio­ni cate­go­ria­li arbi­tra­rie: pre­sen­za in …

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Non è un paese per piccoli

Ecco per­ché i pic­co­li non nasco­no. È di que­sto che si dovreb­be occu­pa­re un gover­no, non di fer­ti­li­ty day. Ed è di que­sto che par­le­re­mo noi doma­ni, per tut­to il gior­no, con le nostre pro­po­ste, con le vostre sto­rie, con un pro­get­to di Pae­se che è Pos­si­bi­le costrui­re, insieme.