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Libia: Civati e Marcon, se c’è la guerra il Parlamento resti aperto

Non cre­dia­mo sia oppor­tu­no che il Par­la­men­to chiu­da oggi, non discu­ta del­l’in­ter­ven­to mili­ta­re in Libia se non attra­ver­so una comu­ni­ca­zio­ne del Gover­no e non abbia la pos­si­bi­li­tà di con­fron­tar­si cir­ca la par­te­ci­pa­zio­ne del­l’I­ta­lia a ope­ra­zio­ne mili­ta­ri che in que­sto momen­to sono in difet­to di legit­ti­mi­tà. Lo affer­ma­no in una nota con­giun­ta i par­la­men­ta­ri Pip­po Civa­ti di Pos­si­bi­le e Giu­lio Mar­con di Sini­stra Italiana.

Libia. Civati: sulla guerra una retorica incosciente

Una reto­ri­ca insop­por­ta­bi­le e inco­scien­te sta accom­pa­gnan­do la cro­na­ca del­la par­te­ci­pa­zio­ne ita­lia­na alla guer­ra in Libia. Sen­za con­ta­re le bece­re stru­men­ta­liz­za­zio­ni che si sono fat­te a tut­ti i livel­li sul­la mor­te dei due ope­rai ita­lia­ni ad ope­ra dei mili­zia­ni Isis.

Guerra in Libia, Possibile chiede l’intervento del Presidente della Repubblica

Si vuo­le fare pas­sa­re l’i­dea che l’u­so del­la for­za arma­ta è una scel­ta poli­ti­ca ordi­na­ria, un atto di gover­no come un altro. Inve­ce, valu­ta­ti la gra­vi­tà del­la situa­zio­ne e il vul­nus costi­tu­zio­na­le deter­mi­na­to dal­le scel­te avven­ta­te e peri­co­lo­se del Gover­no, chie­dia­mo l’in­ter­ven­to del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, supre­mo garan­te del­la Costi­tu­zio­ne e, con essa, del­le pre­ro­ga­ti­ve parlamentari.

Siamo in guerra (ma non lo diciamo)

Sem­bra stra­no, ma nes­su­no lo dice con chia­rez­za. Sia­mo in guer­ra. Allea­ti con gli Sta­ti Uni­ti, con­tro l’I­sis in Libia, a 300 km dal­le nostre coste. Sia­mo in guer­ra a segui­to di una dichia­ra­zio­ne uni­la­te­ra­le, arri­va­ta diret­ta­men­te dal­la Casa Bianca.