egitto

Giulio Regeni, il fango, i dittatori e il coraggio che manca

E’ pas­sa­to un anno, un anno in cui il cada­ve­re di Rege­ni è sta­to rico­per­to di fan­go. Anco­ra. Eppu­re den­tro que­sta sto­ria san­gui­na anche la timi­dez­za com­pia­cen­te di chi con­ti­nua a deman­da­re alla magi­stra­tu­ra un ruo­lo che è soprat­tut­to poli­ti­co: l’ac­cet­ta­zio­ne silen­te di regi­mi dit­ta­to­ria­li di bastar­di sen­za glo­ria che ban­chet­ta­no sui dirit­ti del mon­do in cam­bio di buo­ne com­mes­se com­mer­cia­li è una respon­sa­bi­li­tà anche del­l’I­ta­lia e dell’Europa.

«Liberate Malek Adly»: Possibile porta in Parlamento la mobilitazione

Incri­mi­na­to per inci­ta­men­to alla pro­te­sta, dif­fu­sio­ne di fal­se noti­zie, minac­cia alla sta­bi­li­tà e all’u­ni­tà nazio­na­le, Malek Adly, l’av­vo­ca­to egi­zia­no e atti­vi­sta per i dirit­ti uma­ni che tra i pri­mi sol­le­vò il caso del­la scom­par­sa di Giu­lio Rege­ni, è sta­to arre­sta­to all’i­ni­zio del mag­gio scor­so e da tre set­ti­ma­ne si tro­va in iso­la­men­to. Le sue con­di­zio­ni si …

«Libe­ra­te Malek Adly»: Pos­si­bi­le por­ta in Par­la­men­to la mobi­li­ta­zio­ne Leg­gi altro »