Stop armi all’Egitto: siamo ancora in tempo

Con questa mozione rilanciamo la richiesta di Rete disarmo affinchè il governo riferisca sulle autorizzazioni e sospenda le trattative in corso fino a che non sarà raggiunta la piena collaborazione per ottenere verità per Giulio Regeni. Non è ancora detta l'ultima parola: nonostante siano state autorizzate le trattative tra Roma ed Il Cairo, il ministero degli Esteri ed il governo possono tuttora non concedere l’autorizzazione all’esportazione di sistemi militari all’Egitto.

Con que­sta mozio­ne rilan­cia­mo la richie­sta di Rete disar­mo affin­chè il gover­no rife­ri­sca sul­le auto­riz­za­zio­ni e sospen­da le trat­ta­ti­ve in cor­so fino a che non sarà rag­giun­ta la pie­na col­la­bo­ra­zio­ne per otte­ne­re veri­tà per Giu­lio Rege­ni. Non è anco­ra det­ta l’ul­ti­ma paro­la: nono­stan­te sia­no sta­te auto­riz­za­te le trat­ta­ti­ve tra Roma ed Il Cai­ro, il mini­ste­ro degli Este­ri ed il gover­no pos­so­no tut­to­ra non con­ce­de­re l’autorizzazione all’esportazione di siste­mi mili­ta­ri all’Egitto. Que­sto dipen­de anche da tut­ti noi e dal­le capa­ci­tà con le qua­li sapre­mo mobi­li­tar­ci in tem­po uti­le ed evi­ta­re che il cini­smo del­la real­po­li­tik pre­val­ga sul­la ricer­ca del­la veri­tà e del­la giu­sti­zia per Giu­lio Rege­ni, per Patrick Zaki e per tut­ti i dirit­ti uma­ni che si con­ti­nua­no a vio­la­re in Egit­to per sof­fo­ca­re il dis­sen­so e la liber­tà di pen­sie­ro.    Mozio­ne per la sospen­sio­ne del­l’au­to­riz­za­zio­ne all’e­spor­ta­zio­ne di siste­mi mili­ta­ri ita­lia­ni all’E­git­to PREMESSO CHE Il Con­si­glio dei Mini­stri del­lo scor­so 11 giu­gno ha auto­riz­za­to la ven­di­ta di due fre­ga­te Fremm all’E­git­to e che il dos­sier è atte­so al tavo­lo del­l’Ua­ma del­la Far­ne­si­na (l’U­ni­tà per le auto­riz­za­zio­ni dei mate­ria­li di arma­men­to) a cui spet­ta il via libe­ro defi­ni­ti­vo; I dati sul­la ven­di­ta di armi ita­lia­ne di Rete disar­mo ci dico­no che nel 2019 l’Egitto è sta­to il pri­mo clien­te dell’industria bel­li­ca ita­lia­na, con licen­ze per 871,7 milio­ni di Euro; Il nego­zia­to fra Ita­lia ed Egit­to pre­ve­de che alle due uni­tà Fremm già cita­te ne segua­no altre quat­tro, oltre a 20 pat­tu­glia­to­ri, 24 cac­cia inter­cet­to­ri ”Typhoon” (Euro­fighter), 24 cac­cia-adde­stra­to­ri M346; Un pre­ce­den­te con­trat­to sti­pul­ta­to con Il Cai­ro lo scor­so anno  pre­ve­de una com­mes­sa per 32 eli­cot­te­ri Agu­sta (model­lo AW139 e AW189) in ver­sio­ne mili­ta­re; Si trat­ta di pro­gram­ma com­ples­si­vo di cir­ca 10 miliar­di di Euro di ven­di­ta di arma­men­ti dal­l’I­ta­lia all’E­git­to, che va a som­mar­si agli altri 10 mld che lo Sta­to afri­ca­no spen­de­rà in com­mes­se con la Rus­sia, 8 mld con la Fran­cia, 4,5 con la Ger­ma­nia e 2,5 con gli Sta­ti Uni­ti. Spe­sa che a cau­sa del­le dif­fi­col­tà finan­zia­rie egi­zia­ne sarà soste­nu­ta gra­zie all’a­iu­to del­l’A­ra­bia Sau­di­ta e degli Emi­ra­ti Ara­bi Uni­ti. CONSIDERATO CHE La leg­ge n.185 del 1990 non solo vie­ta espli­ci­ta­men­te le espor­ta­zio­ni di arma­men­ti ver­so i Pae­si i cui gover­ni sono respon­sa­bi­li di accer­ta­te vio­la­zio­ni del­le con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li in mate­ria di dirit­ti uma­ni, ma pre­scri­ve che l’esportazione di mate­ria­le di arma­men­to e la ces­sio­ne del­la rela­ti­ve licen­ze di pro­du­zio­ne “devo­no esse­re con­for­mi alla poli­ti­ca este­ra e di dife­sa dell’Italia”; Secon­do fon­ti del­l’Osser­va­to­rio dei Dirit­ti fra i moder­ni siste­mi mili­ta­ri ita­lia­ni sono com­pre­si quel­li «non cedi­bi­li all’estero, pena la dif­fu­sio­ne sostan­zia­le di segre­ti e tec­no­lo­gie mili­ta­ri nazio­na­li»; La ven­di­ta di asset­ti di guer­ra a un Pae­se che non con­di­vi­de, ma anzi avver­sa la nostra visio­ne stra­te­gi­ca sul Medi­ter­ra­neo non ha sen­so: la poli­ti­ca com­mer­cia­le non può esse­re scol­le­ga­ta alla poli­ti­ca di sicu­rez­za; Si trat­ta di una deci­sio­ne in con­tra­sto con gli impe­gni assun­ti da gover­no e par­la­men­to sul­la ricer­ca del­la veri­tà per Giu­lio Rege­ni. RICORDATO CHE Le auto­ri­tà egi­zia­ne non han­no mai con­tri­bui­to a fare chia­rez­za e han­no pale­se­men­te osta­co­la­to l’inchiesta dei magi­stra­ti ita­lia­ni sull’omicidio di Giu­lio Rege­ni, il gio­va­ne ricer­ca­to­re ita­lia­no seque­stra­to, tor­tu­ra­to e ucci­so in Egit­to (la col­la­bo­ra­zio­ne giu­di­zia­ria è fer­ma al 28 novem­bre 2018 con l’uf­fi­cia­liz­za­zio­ne del­le accu­se del­la Pro­cu­ra di Roma nei con­fron­ti dei poli­ziot­ti egi­zia­ni); Risul­ta costan­te il river­be­ro inter­na­zio­na­le del­le ter­ri­bi­li con­di­zio­ni, dal car­ce­re alle tor­tu­re, in cui river­sa­no in Egit­to gli oppo­si­to­ri poli­ti­ci, gior­na­li­sti, sin­da­ca­li­sti, uni­ver­si­ta­ri, difen­so­ri dei dirit­ti uma­ni: non ulti­mo Patrick Zaki. In Egit­to dal 2017 vige lo sta­to di emer­gen­za (rin­no­va­to perio­di­ca­men­te) che con­sen­te alla Pro­cu­ra Supre­ma l’a­bu­so del­le nor­me anti­ter­ro­ri­smo per annul­la­re le garan­zie sul giu­sto pro­ces­so e per­se­gui­re miglia­ia di per­so­ne che han­no cri­ti­ca­to il gover­no in modo paci­fi­co. Il con­si­glio comu­na­le  CHIEDE all’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di mani­fe­sta­re la pro­pria con­tra­rie­tà alle nuo­ve for­ni­tu­re mili­ta­ri all’E­git­to e di chie­der­ne la sospen­sio­ne fin­chè non sarà rag­giun­ta la pie­na col­la­bo­ra­zio­ne per otte­ne­re veri­tà e giu­sti­zia per Giu­lio Rege­ni e la libe­ra­zio­ne di Patrick Geor­ge Zaki;  CHIEDE all’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di impe­gnar­si a col­la­bo­ra­re con gli enti pre­po­sti affi­chè il Gover­no Ita­lia­no e il mini­stro degli Este­ri rife­ri­sca­no in Par­la­men­to;  CHIEDE all’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di ade­ri­re all’as­so­cia­zio­ne ‘Mayors for Pea­ce’ (Sin­da­ci per la Pace) che pro­muo­ve la coo­pe­ra­zio­ne inter­na­zio­na­le al fine di abo­li­re le armi nuclea­ri; CHIEDE all’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di invia­re que­sta mozio­ne al Pre­si­den­te del­la Regio­ne al Pre­si­den­te del Con­si­glio dei Mini­stri affin­chè, sen­si­bi­liz­za­ti, pos­sa­no assu­me­re ogni ini­zia­ti­va di com­pe­ten­za uti­le affin­chè si per­ven­ga allo sospen­sio­ne dell’autorizzazione.

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Una visio­ne a cui ci oppo­nia­mo con tut­ta la nostra for­za, men­tre lot­tia­mo per una cit­tà ospi­ta­le, inclu­si­va, che pen­si alla qua­li­tà del­la vita, l’ambiente e l’erogazione di ser­vi­zi essen­zia­li e non alla spe­cu­la­zio­ne immo­bi­lia­re e al pro­fit­to a tut­ti i costi.”

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