Sicilia, Possibile: “Bene unità sinistra, elettori scelgano candidato”

“Sia­mo mol­to feli­ci di aver rag­giun­to in Sici­lia, con l’arrivo di Sini­stra Ita­lia­na e Art1-MDP, l’unità del­la sini­stra che Pos­si­bi­le ha sem­pre auspi­ca­to a livel­lo regio­na­le e nazio­na­le, ma che fino a pochi mesi fa sem­bra­va per mol­ti irrag­giun­gi­bi­le”. È quan­to dichia­ra­no in una nota i comi­ta­ti sici­lia­ni di Pos­si­bi­le, com­men­tan­do l’abbandono del tavo­lo con Pd e alfa­nia­ni degli altri par­ti­ti di sinistra.

“Leg­gia­mo — aggiun­go­no i diri­gen­ti del par­ti­to gui­da­to da Pip­po Civa­ti — con pia­ce­re le affer­ma­zio­ni di Clau­dio Fava che dichia­ra in un’intervista: ‘biso­gna tor­na­re a dare ai sici­lia­ni un ruo­lo da pro­ta­go­ni­sti nel­la vita poli­ti­ca del­la Sici­lia’. Come ci pia­ce l’atteggiamento di Era­smo Palaz­zot­to quan­do dice tro­ve­re­mo assie­me a Otta­vio Navar­ra la solu­zio­ne miglio­re. ‘Que­ste regio­na­li pos­so­no esse­re l’inizio di una sto­ria diver­sa, da costrui­re assie­me’, ripren­den­do il nostro segre­ta­rio Pip­po Civati”.

“Sul­la scia di que­ste bel­le paro­le i comi­ta­ti sici­lia­ni di Pos­si­bi­le — con­clu­de la nota — lan­cia­no una pro­po­sta: la scel­ta del can­di­da­to pre­si­den­te del polo del­la sini­stra alter­na­ti­va sia rimes­sa alla demo­cra­zia e alla par­te­ci­pa­zio­ne dei sici­lia­ni. Ritro­via­mo­ci in una gran­de costi­tuen­te regio­na­le da con­vo­ca­re al più pre­sto. Un momen­to di incon­tro aper­to a tut­ti, in cui sce­glie­re il can­di­da­to, discu­te­re le pro­po­ste pro­gram­ma­ti­che e soprat­tut­to fare comu­ni­tà con la cul­tu­ra, con la musi­ca e con l’arte.”

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Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Cessate il fuoco a Gaza: una speranza, finalmente

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Nelle Marche si è acceso un faro per il diritto all’aborto

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Fermiamo il “ddl sicurezza” e le politiche liberticide del governo Meloni

Il ddl sicu­rez­za ovvia­men­te non c’entra nien­te con la sicu­rez­za, que­sto dovreb­be capi­re anche chi ha la fis­sa del­la sicu­rez­za e si fa pren­de­re dal­la pro­pa­gan­da del gover­no, è tut­to teso a garan­ti­re che non si distur­bi il mano­vra­to­re, a can­cel­la­re stru­men­ti di pro­te­sta e di lot­ta. Stru­men­ti che, non dimen­ti­chia­mo­lo, sono garan­ti­ti dal­la nostra costi­tu­zio­ne antifascista.