Secondo i servizi segreti il neofascismo è un problema per la nostra sicurezza

Dalla relazione emergono evidenze che, purtroppo, segnaliamo da tempo e che, anche nelle relazione dei servizi, dipingono uno scenario diametralmente opposto rispetto alla narrazione cui siamo sottoposti. L'estrema destra, in Italia, è un pericolo per la sicurezza di tutti noi.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]«Il feno­me­no, che nel­la sua dimen­sio­ne asso­cia­ti­va pre­sen­ta nume­ri con­te­nu­ti, ali­men­ta soprat­tut­to – in ana­lo­gia con quan­to avvie­ne nell’ambito del­la radi­ca­liz­za­zio­ne jiha­di­staper­cor­si indi­vi­dua­li di ade­sio­ne al mes­sag­gio oltran­zi­sta». I diver­si estre­mi­smi si toc­ca­no, nel­la Rela­zio­ne sul­la poli­ti­ca del­l’in­for­ma­zio­ne per la sicu­rez­za. In paro­le pove­re, secon­do i nostri ser­vi­zi segre­ti, l’e­mer­sio­ne e la costi­tu­zio­ne di reti e movi­men­ti neo­na­zi­sti e neo­fa­sci­sti, in Ita­lia, asso­mi­glia mol­to ai feno­me­ni di radi­ca­liz­za­zio­ne jiha­di­sta. Un feno­me­no quin­di ben diver­so da come vie­ne dipin­to: non “casi iso­la­ti”, ma «una nebu­lo­sa di real­tà ski­n­head ed aggre­ga­zio­ni mino­ri, alcu­ne del­le qua­li atti­ve sol­tan­to sul web. Una galas­sia mili­tan­te fram­men­ta­ta, che si è carat­te­riz­za­ta per una comu­nan­za di visio­ne» e che si affian­ca a for­ma­zio­ni ben più strut­tu­ra­te e radi­ca­te.

Dal­la rela­zio­ne emer­go­no evi­den­ze che, pur­trop­po, segna­lia­mo da tem­po e che, anche nel­le rela­zio­ne dei ser­vi­zi, dipin­go­no uno sce­na­rio dia­me­tral­men­te oppo­sto rispet­to alla nar­ra­zio­ne cui sia­mo sot­to­po­sti. L’e­stre­ma destra, in Ita­lia, è un peri­co­lo per la sicu­rez­za di tut­ti noi. E se da un lato c’è una «pro­pa­gan­da vir­tua­le attra­ver­so dedi­ca­te piat­ta­for­me onli­ne, impie­ga­te per vei­co­la­re docu­men­ti, imma­gi­ni e video di stam­po supre­ma­ti­sta, raz­zi­sta e xeno­fo­bo», dal­l’al­tro lato c’è il sem­pre più for­te ten­ta­ti­vo di accre­di­tar­si nel­le peri­fe­rie urba­ne attra­ver­so «ini­zia­ti­ve pro­pa­gan­di­sti­che e mobi­li­ta­ti­ve […] vol­te a coin­vol­ge­re i con­te­sti gio­va­ni­li e le fasce popo­la­ri più svan­tag­gia­te, caval­can­do ten­sio­ni e pro­ble­ma­ti­che socio-eco­no­mi­che, lega­te all’emergenza abi­ta­ti­va e occu­pa­zio­na­le, alla que­stio­ne migra­to­ria e alla sicurezza».

Per quan­to riguar­da i flus­si migra­to­ri, vie­ne chia­ri­to anco­ra una vol­ta che la loro gestio­ne è nel­le mani di net­work «delin­quen­zia­li di varia cara­tu­ra e con­si­sten­za in cui ai pro­fit­ti sui tra­sfe­ri­men­ti si asso­cia­no quel­li del vasto indot­to cri­mi­na­le che si ali­men­ta negli sno­di del traf­fi­co, lun­go per­cor­si di viag­gio soven­te segna­ti da abu­si e sfrut­ta­men­to». E che, allo stes­so tem­po, «non sono sta­te rile­va­te evi­den­ze cir­ca l’utilizzo strut­tu­ra­le dei cana­li migra­to­ri clan­de­sti­ni per l’invio di jiha­di­sti in Euro­pa». I migran­ti, insom­ma, sono le vit­ti­me di un siste­ma per­ver­so e cri­mi­na­le, che potreb­be esse­re aggi­ra­to garan­ten­do cana­li uma­ni­ta­ri e cana­li migra­to­ri istituzionali.

Oltre ai mes­sag­gi tipi­ci del­la destra estre­ma «qua­li la riven­di­ca­zio­ne iden­ti­ta­ria e l’avversione all’immigrazione, al mul­ti­cul­tu­ra­li­smo e alle Isti­tu­zio­ni euro­pee», le paro­le d’or­di­ne si allar­ga­no fino alla «tute­la del­la “fami­glia tra­di­zio­na­le” e con­tro una pre­sun­ta “isla­miz­za­zio­ne” del­la socie­tà». Si segna­la inol­tre «la ten­den­za ad amplia­re gli spa­zi di mobi­li­ta­zio­ne ver­so il fron­te ambien­ta­li­sta e ani­ma­li­sta».

Tut­te ragio­ni per le qua­li è asso­lu­ta­men­te neces­sa­rio pre­sta­re ulte­rio­re atten­zio­ne non solo a grup­pi e movi­men­ti dichia­ra­ta­men­te neo­fa­sci­sti, ma a tut­ti colo­ro che fan­no pro­prie le mede­si­me bat­ta­glie, paro­le d’or­di­ne e prio­ri­tà.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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