Salvini e lo tsunami dei pagamenti digitali

Sal­vi­ni e la libe­ra­liz­za­zio­ne del dena­ro con­tan­te saran­no a bre­ve spaz­za­ti via dal­la Sto­ria. Sto­ria che è inti­ma­men­te lega­ta allo svi­lup­po del­le tec­no­lo­gie digi­ta­li. Nell’ambito dei paga­men­ti e del tra­sfe­ri­men­to di dena­ro sia­mo in pro­cin­to di vive­re una rivo­lu­zio­ne. Sol­tan­to che Sal­vi­ni non lo sa e, pro­ba­bil­men­te, le per­so­ne — cit­ta­di­ne e cit­ta­di­ni ita­lia­ni — anche loro non lo san­no. Rivol­go­no tut­ti la testa all’indietro, in una per­fet­ta retro­to­pia (ah, quan­do c’era la Lira!), men­tre dinan­zi a noi si sta­glia­no onde altis­si­me, le onde del­lo tsu­na­mi dei paga­men­ti digi­ta­li.

Fino­ra abbia­mo par­la­to di limi­ta­zio­ne del con­tan­te in fun­zio­ne del­la ridu­zio­ne dei costi socia­li cor­re­la­ti all’uso e alla cir­co­la­zio­ne del dena­ro nel nostro pae­se. Qual­che mese fa ci ave­va pen­sa­to Mile­na Gaba­nel­li con la sua rubri­ca, Data­room, su Corriere.it. Le vie del­l’e­co­no­mia non osser­va­ta sono infi­ni­te e tro­va­no sem­pre nuo­ve risor­se per mol­ti­pli­ca­re le occa­sio­ni di tra­sfe­ri­re dena­ro in modo poco tra­spa­ren­te. L’os­ser­va­zio­ne prin­ci­pa­le di Data­room è arci­no­ta e dovreb­be esse­re al cen­tro di ogni pro­gram­ma poli­ti­co che si rispetti: 

Sia­mo un Pae­se mol­to cor­rot­to, e tut­te le inchie­ste lega­te al mon­do degli appal­ti dimo­stra­no che la tan­gen­te viag­gia sot­to for­ma di bigliet­to­ni. Di con­tan­ti vive lo spac­cio di dro­ga, il con­trab­ban­do di petro­lio e del­la mer­ce con­traf­fat­ta. Sco­rag­giar­ne l’uso quin­di è un dove­re, se non altro per­ché si osta­co­la­no le atti­vi­tà ille­ci­te e si con­tri­bui­sce ad una socie­tà più giu­sta. Anche se tut­ti pagas­se­ro le tas­se sareb­be un mon­do più equo. Il tema ci riguar­da per­ché in Euro­pa noi sia­mo i miglio­ri evasori

L’attuale soglia limi­te nei paga­men­ti in dena­ro con­tan­te è sta­ta fis­sa­ta dal Gover­no dei Mil­le Gior­ni di Mat­teo Ren­zi con la Leg­ge di Sta­bi­li­tà 2016 a 3 mila euro. È un limi­te inin­fluen­te a pre­ve­ni­re la pic­co­la eva­sio­ne fisca­le, il som­mer­so in gene­ra­le, la cor­ru­zio­ne e le atti­vi­tà cri­mi­no­se. È un limi­te facil­men­te aggi­ra­bi­le, stan­te anche alle blan­de san­zio­ni di carat­te­re civilistico-amministrativo. 

Nel 2012 in Ita­lia, l’83% del­le tran­sa­zio­ni com­ples­si­ve è sta­to ese­gui­to in con­tan­te (in Sve­zia il nume­ro di tran­sa­zio­ni che avvie­ne in con­tan­te è solo il 15%).

Secon­do Ban­ca d’Italia, i costi socia­li dei diver­si stru­men­ti pon­go­no il con­tan­te anco­ra in van­tag­gio rispet­to agli stru­men­ti elet­tro­ni­ci, lad­do­ve il costo per ope­ra­zio­ni è pari a cir­ca 0,33 euro vs. 0,74 euro per le car­te di debi­to e 1,91 euro per le car­te di cre­di­to (fon­te https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/tematiche-istituzionali/2012-costo-sociale/testo.pdf). Tut­ta­via, stan­do al minor impor­to uni­ta­rio dei paga­men­ti (cir­ca 21.3 euro), il costo del­le ope­ra­zio­ni in con­tan­te, con­si­de­ra­to in per­cen­tua­le rispet­to al valo­re del­la tran­sa­zio­ne, è supe­rio­re anche quel­lo rela­ti­vo alle car­te di cre­di­to (2% con­tro 1.95%).

Nel com­ples­so, la gestio­ne del con­tan­te (inter­fac­cia B2C, busi­ness-to-con­su­mer) ha un costo socia­le com­ples­si­vo valu­ta­to in 9 miliar­di di euro all’anno: 4.4 a cari­co del siste­ma ban­ca­rio (tra­spor­to, con­teg­gio e gestio­ne), 3.4 a cari­co degli eser­cen­ti (tra­spor­to, gestio­ne, sicu­rez­za e costi oppor­tu­ni­tà) e 1.2 a cari­co dei con­su­ma­to­ri (tem­pi e costi di pre­lie­vo e depo­si­to, fur­ti e smar­ri­men­ti). Inol­tre, il get­ti­to per­so per eva­sio­ne al det­ta­glio e nei con­su­mi inter­me­di è sti­ma­to in cir­ca 25 miliar­di di euro ogni anno.

Ma la cen­tra­li­tà del­lo smart­pho­ne nel taglio dei costi del­le inte­ra­zio­ni socia­li, ivi com­pre­se quel­le rela­ti­ve ai paga­men­ti, è fon­da­men­ta­le e non appe­na pren­de­rà pie­de nel nostro pae­se sarà addi­rit­tu­ra super­fluo par­la­re di con­tan­ti. Sarà super­fluo pren­der­se­la con la fat­tu­ra­zio­ne elet­tro­ni­ca. Sul tele­fo­ni­no nei pros­si­mi 10 anni tran­si­te­rà alme­no il 20% di tut­ti i paga­men­ti effet­tua­ti nel nostro pae­se. Que­sto feno­me­no emer­gen­te dovreb­be sug­ge­ri­re l’urgenza di agi­re sul­la cyber­se­cu­ri­ty, sia nel­le tran­sa­zio­ni effet­ti­ve di dena­ro digi­ta­le, sia nel­la gestio­ne dei dati, a tut­ti i livel­li: per­so­ne fisi­che, pro­fes­sio­ni­sti, impre­se. Sarà così assi­cu­ra­ta la pie­na trac­cia­bi­li­tà con river­be­ro sul­le tran­sa­zio­ni inter­me­die, di fat­to stroz­zan­do le fon­ti di approv­vi­gio­na­men­to del­le atti­vi­tà cri­mi­na­li e dell’economia som­mer­sa in sen­so più ampio.

L’o­bie­zio­ne mag­gio­re che potreb­be segui­re a que­sto com­men­to è che i paga­men­ti digi­ta­li sia­no una man­na dal cie­lo per le ban­che, che così gua­da­gne­reb­be­ro milio­ni di euro dai cano­ni e dal­le com­mis­sio­ni per cia­scu­na del­le ope­ra­zio­ni ese­gui­te. Lo imma­gi­no già, Sal­vi­ni, in tele­vi­sio­ne, ad evo­ca­re il com­plot­to dei ban­chie­ri, di Soros e del Grup­po Bil­der­berg mes­si insieme.

Pec­ca­to vera­men­te esse­re intrap­po­la­ti in que­sto pas­sa­ti­smo. Piut­to­sto che evo­ca­re la can­cel­la­zio­ne dell’irri­so­ria soglia di limi­ta­zio­ne del con­tan­te sta­bi­li­ta dal suo semi-omo­ni­mo Mat­teo, avreb­be fat­to meglio a leg­ge­re lo stu­dio dell’Osser­va­to­rio Mobi­le Pay­ment & E‑commerce  (Poli­tec­ni­co di Mila­no) secon­do cui, nel 2017, le tran­sa­zio­ni digi­ta­li han­no supe­ra­to quo­ta 46 miliar­di di euro. Il 2020 è die­tro l’angolo e per quel­la data i paga­men­ti digi­ta­li sono atte­si sopra la som­ma di 100 miliar­di di euro.

Sve­glia­te­vi da que­sto brut­to sogno.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.