In risposta a Francesco Costa

Vorrebbe votare la sinistra vera ma secondo lui non c'è, quindi si lancia in una critica di Liberi e Uguali che sembra trascritta dalla campagna di Renzi delle primarie 2012 contro Bersani.

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Gira in rete un pez­zo di Fran­ce­sco Costa del Post, per­fet­ta­men­te in linea con la cam­pa­gna del turar­si il naso, dove (rias­su­mo) dice che dob­bia­mo guar­dar­ci negli occhi e ras­se­gnar­ci al fat­to che quel­la del PD è l’u­ni­ca clas­se diri­gen­te ita­lia­na, anche se sug­ge­ri­sce che sono in gran par­te inca­pa­ci, e che quel­li che han­no per­so il lavo­ro o non rie­sco­no a tro­var­ne uno sta­bi­le per col­pa del Jobs act, quel­li, sia inse­gnan­ti che geni­to­ri, tar­tas­sa­ti dal­la Buo­na scuo­la, quel­li che si lamen­ta­no degli accor­di di Min­ni­ti con la Libia sul­la pel­le dei migran­ti, insom­ma tut­ti quel­li che ne han­no subi­to le poli­ti­che (com­pre­sa l’at­tua­le leg­ge elet­to­ra­le, direi) devo­no far­se­ne una ragio­ne e vota­re PD anche se Ren­zi è anti­pa­ti­co (?) altri­men­ti è la fine del mon­do, che gli altri fan­no schi­fo ma che lui vive in una del­le cit­tà più pro­spe­re e meglio ammi­ni­stra­te d’Italia, è un uomo, ha la cit­ta­di­nan­za ita­lia­na, è rela­ti­va­men­te gio­va­ne, è nor­mo­do­ta­to, auto­suf­fi­cien­te, ete­ro­ses­sua­le, bian­co, sen­za figli, ha un lavo­ro sta­bi­le e che gli pia­ce e uno sti­pen­dio che gli per­met­te di vive­re sere­na­men­te, quin­di lui può vota­re chi gli pare e sta­rà bene comun­que.

Inve­ce don­ne, stu­den­ti, stra­nie­ri, geni­to­ri, mala­ti, disoc­cu­pa­ti, pre­ca­ri, disa­bi­li, omo­ses­sua­li, non bian­chi, che non pos­so­no vac­ci­nar­si, o chi ha a cuo­re la sere­ni­tà di alme­no una di que­ste cate­go­rie di per­so­ne (noto­ria­men­te quel­li che leg­go­no Costa, giu­sto?) non si pos­so­no per­met­te­re di gio­ca­re col fuo­co.

Ecco, secon­do me que­sta impo­sta­zio­ne fun­zio­na esat­ta­men­te come la cam­pa­gna di Hil­la­ry Clin­ton, ma è appe­na più radi­cal chic, tan­to per esse­re sicu­ri del­la stes­sa disa­stro­sa conclusione.

Poi, a fron­te del­le doman­de e con­te­sta­zio­ni dei com­men­ta­to­ri, Costa scri­ve un secon­do post, dove emer­ge chia­ra­men­te la vera natu­ra del suo inter­ven­to: bana­le pro­pa­gan­da elet­to­ra­le.

Vor­reb­be vota­re la sini­stra vera ma secon­do lui non c’è, quin­di si lan­cia in una cri­ti­ca di Libe­ri e Ugua­li che sem­bra tra­scrit­ta dal­la cam­pa­gna di Ren­zi del­le pri­ma­rie 2012 con­tro Bersani.

In più, a con­fer­ma del­le sue tesi, lin­ka scor­ret­ta­men­te un pez­zo nostro che c’en­tra come i cavo­li a meren­da, e chis­sà che non gli vada di tra­ver­so l’o­li­va del Mar­ti­ni, men­tre inse­gna ai pove­ry come devo­no vota­re dal suo pun­to di vista dichia­ra­ta­men­te privilegiato.

Scher­zo dài, non ce l’ho con Costa, ma con le sue tesi.

Entria­mo nel meri­to, scen­den­do dal pero dei mas­si­mi siste­mi e del­la pre­sun­ta uni­ca clas­se diri­gen­te in campo.

Quin­di mi chie­do, andan­do al sodo, banal­men­te, quan­ti col­le­gi vin­ce­rà il Pd?

Per­ché l’a­na­li­si del voto uti­le (que­sto il vero tema dei post di Costa) è basa­ta sui son­dag­gi, giu­sto? E chi ci dice che LeU sia così indie­tro rispet­to al Pd?

Che i bolo­gne­si vote­ran­no Casi­ni (a pro­po­si­to, gli ulti­mi son­dag­gi leci­ti dava­no in cla­mo­ro­so van­tag­gio Erra­ni nel suo col­le­gio uni­no­mi­na­le) e i lom­bar­di vote­ran­no gli uomi­ni di For­mi­go­ni? O i mode­ne­si la Loren­zin? O i bol­za­ni­ni Boschi? O al Sud la clas­se diri­gen­te di De Luca? E così via, da Pai­ta a Geno­va ad altre can­di­da­tu­re già vin­cen­ti. I son­dag­gi dico­no che il Pd è intor­no al 20%, quin­di di col­le­gi ne vin­ce­rà pochis­si­mi, qua­si nes­su­no. E for­se la col­pa è del Pd e di chi l’ha soste­nu­to e fa smac­ca­ta­men­te cam­pa­gna elet­to­ra­le anche ora, sen­za fare una pie­ga, con l’u­ni­co argo­men­to che se vin­co­no gli altri chis­sà cosa acca­de. Noi sap­pia­mo che cosa è acca­du­to con il Pd. Ed è sufficiente.

Ma il pas­sag­gio che lo stes­so Costa smen­ti­sce con il suo secon­do post, attac­can­do dichia­ra­ta­men­te LeU, è che non è vero che non ci sia una clas­se diri­gen­te alter­na­ti­va a quel­la fal­li­men­ta­re che gira intor­no al PD.

Facen­do qual­che esem­pio a caso, vuo­le for­se dir­ci che Ros­sel­la Muro­ni, pre­si­den­te di Legam­bien­te fino a ieri l’altro, non fareb­be meglio del com­mer­cia­li­sta che tutt’ora reg­ge il mini­ste­ro dell’Ambiente?

O che Lau­ra Bol­dri­ni, la but­to lì, agli Este­ri, non fareb­be meglio di Ange­li­no Alfa­no?

Il cur­ri­cu­lum di Ber­sa­ni da mini­stro ce lo sia­mo dimenticati?

Per­si­no io farei meglio di Orlan­do alla Giu­sti­zia, e que­sto signi­fi­ca che, visto che ci sono cen­ti­na­ia di per­so­ne più com­pe­ten­ti di me in mate­ria, lo sono anche di lui.

Spe­ran­za, Fra­to­ian­ni e Civa­ti, segre­ta­ri di tre par­ti­ti, non sono clas­se dirigente?

Pie­tro Gras­so non è una figu­ra abba­stan­za istituzionale?

Il vero sen­so del post è che la clas­se diri­gen­te alter­na­ti­va c’è ecco­me, solo che a Costa non pia­ce per nien­te, e rivor­reb­be gli inca­pa­ci.

Altro argo­men­to ine­si­sten­te riguar­da la pre­sun­ta natu­ra di LeU come car­tel­lo elettorale.

Ricor­do a Costa che LeU è una lista, non una coa­li­zio­ne che com­pren­de le destre di Loren­zin e (spia­ce) di Boni­no, ha un solo pro­gram­ma e non ne ha quat­tro discor­dan­ti fra loro, ha un’unica lista, maga­ri imper­fet­ta, ma chiara.

E che ci sia­no tre com­po­nen­ti (più un note­vo­le appor­to di asso­cia­zio­ni e socie­tà civi­le che nel PD è com­ple­ta­men­te assen­te, al net­to di qual­che can­di­da­to media­ti­co) è un altro pun­to di chia­rez­za e tra­spa­ren­za, anche nel­la discus­sio­ne, per­ché tut­ti san­no che nel PD ci sono più cor­ren­ti che nell’Oceano Atlan­ti­co, che non risul­ta abbia­no orga­ni demo­cra­ti­ca­men­te elet­ti e che inve­ce pare fun­zio­ni­no come satra­pie per­sia­ne, ret­te da tan­ti pic­co­li auto­no­mi capet­ti, con un cli­ma inter­no mol­to simi­le alla cor­te dei Borgia.

Mi sto dilun­gan­do, scusate.

Lo slo­gan di Civa­ti è “sia­te libe­ri”, per­ché il voto è lar­ga­men­te pro­por­zio­na­le, non but­ta­te via due ter­zi per pren­der­ne uno, che poi rischia­te di per­de­re comunque.

Vota­te quel che vi pia­ce, se pen­sa­te che ci sia, non sie­te costret­ti a vota­re quel che non vi pia­ce, per­ché solo votan­do quel che vi pia­ce, nono­stan­te que­sta leg­ge elet­to­ra­le, lo ren­de­re­te for­te ma soprat­tut­to miglio­re.

Si chia­ma demo­cra­zia.

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