Il ripudio della guerra, sempre

In una improbabile classifica degli orrori entra di prepotenza e con violenza quella dei kamikaze del commando che ha attaccato la sede della Ong Save the Children a Jalalabad, in Afghanistan

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Possibile, così come la Repub­bli­ca Ita­lia­na nel­la sua Car­ta, ripu­dia la guer­ra. La ripu­dia in ogni sua disu­ma­na mani­fe­sta­zio­ne, dal­le tor­tu­re nei lager libi­ci alla respon­sa­bi­li­tà del­le mor­ti dei civi­li in Yemen cadu­ti sot­to le bom­be di pro­du­zio­ne italiana.

In una impro­ba­bi­le clas­si­fi­ca degli orro­ri entra di pre­po­ten­za e con vio­len­za quel­la dei kami­ka­ze del com­man­do che ha attac­ca­to la sede del­la Ong Save the Chil­dren a Jala­la­bad, in Afgha­ni­stan. Save the Chil­dren lavo­ra nel Pae­se dal 1976 por­tan­do avanti:

  • pro­gram­mi di edu­ca­zio­ne vol­ti a faci­li­ta­re l’accesso a scuo­la dei bam­bi­ni e a ristrut­tu­ra­re gli edi­fi­ci scolastici;
  • inter­ven­ti sani­ta­ri e di nutri­zio­ne per cura­re casi di pol­mo­ni­te, mala­ria, diar­rea e malnutrizione;
  • atti­vi­tà di pro­te­zio­ne e di con­tra­sto al lavo­ro mino­ri­le, rag­giun­gen­do nel 2016 oltre 2,4 milio­ni di persone.

In segui­to a que­sto attac­co, che ha cau­sa­to mor­ti e feri­ti in nume­ri pur­trop­po anco­ra non defi­ni­ti­vi, le vit­ti­me sono tan­to i mino­ri coin­vol­ti quan­to quel­li che non potran­no più bene­fi­cia­re di alcun tipo di assi­sten­za, aven­do l’organizzazione annun­cia­to la sospen­sio­ne di tut­te le ope­ra­zio­ni in Afghanistan.

Tut­to que­sto ci impo­ne di con­dan­na­re nel­la manie­ra più net­ta e asso­lu­ta que­sto attac­co a pre­scin­de­re da chi lo abbia con­dot­to e per qua­li irra­gio­ne­vo­li ragio­ni. Auspi­chia­mo e cre­dia­mo che sarà la ragio­ne a pre­va­le­re in ulti­ma istan­za, e l’organizzazione a con­ti­nua­re a ope­ra­re nel Paese.
Orgo­glio­si di sta­re sem­pre dal­la stes­sa par­te: con­tro la guer­ra, in par­ti­co­lar modo con­tro i più effe­ra­ti cri­mi­ni con­tro l’umanità più dise­gua­le, debo­le, indi­fe­sa.

Lazio Pos­si­bi­le[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.