Possibile e l’alternativa a questa riforma costituzionale

Nel documento che pubblichiamo, a firma di Pasquino, Pertici, Viroli e Zaccaria, trovate punti più circostanziati, soluzioni più equilibrate (in tutti i sensi), elementi chiari e immediatamente comprensibili agli elettori, in uno schema che con ogni probabilità avrebbe raccolto - e quindi a maggior ragione raccoglierebbe - i consensi della maggior parte delle forze politiche presenti in Parlamento.

Dopo tre anni di ana­li­si e di pro­po­ste, non pos­sia­mo non con­cor­da­re con il docu­men­to sot­to­scrit­to da Gian­fran­co Pasqui­no, Andrea Per­ti­ci, Mau­ri­zio Viro­li e Rober­to Zac­ca­ria.

Un docu­men­to che si col­lo­ca su una linea che per­so­nal­men­te con­di­vi­do e che fa par­te di mol­te rifles­sio­ni discus­se e rac­col­te nel nostro viag­gio rico­sti­tuen­te par­ti­to ormai mesi fa.

Il loro testo dimo­stra anco­ra una vol­ta come si potes­se fare diver­sa­men­te, per ave­re una rifor­ma pun­tua­le, razio­na­le e con­di­vi­sa al posto del pastic­cio brut­to, brut­tis­si­mo del­la rifor­ma ora sot­to­po­sta (tut­ta inte­ra, per­ché così ha deci­so il gover­no volen­do appro­va­re un’u­ni­ca leg­ge di rifor­ma costi­tu­zio­na­le) al voto degli elet­to­ri, in cui com­pa­io­no ele­men­ti con­fu­si e con­trad­dit­to­ri: un supe­ra­men­to del bica­me­ra­li­smo che non lo è, meno pote­ri alle Regio­ni e però i con­si­glie­ri regio­na­li in Sena­to e i sin­da­ci scel­ti da loro, una ‘navet­ta’ che ritor­na mol­ti­pli­can­do­si in pro­ce­du­re com­pli­ca­te e di dif­fi­ci­le com­po­si­zio­ne in caso di con­flit­ti tra le due Came­re, un Sena­to che non pre­ve­de il voto dei cit­ta­di­ni e che non si capi­sce nem­me­no come real­men­te potrà fun­zio­na­re.

Nel docu­men­to che è pub­bli­ca­to oggi tro­va­te pun­ti più cir­co­stan­zia­ti, solu­zio­ni più equi­li­bra­te (in tut­ti i sen­si), ele­men­ti chia­ri e imme­dia­ta­men­te com­pren­si­bi­li agli elet­to­ri, in uno sche­ma che con ogni pro­ba­bi­li­tà avreb­be rac­col­to — e quin­di a mag­gior ragio­ne rac­co­glie­reb­be — i con­sen­si del­la mag­gior par­te del­le for­ze poli­ti­che pre­sen­ti in Parlamento.

Un docu­men­to che si pone anche e soprat­tut­to come doman­da fon­da­men­ta­le a tut­ti colo­ro che non si rico­no­sco­no nel­la rifor­ma che sarà mes­sa ai voti: se vin­ce il No, che cosa si può fare? Che cosa ne pen­sa­no gli altri par­ti­ti e gli altri espo­nen­ti politici?

Attra­ver­so il docu­men­to di Pasqui­no, Per­ti­ci, Viro­li e Zac­ca­ria si può inol­tre rico­strui­re (e deco­strui­re) a ritro­so il per­cor­so su cui ha insi­sti­to il gover­no, divi­den­do pri­ma il Par­la­men­to e poi il Pae­se. Un per­cor­so di rifor­ma da subi­to ple­bi­sci­ta­rio e per­so­na­liz­za­to, all’in­se­gna del­lo sche­ma: «o con me o con­tro di me». Un cam­mi­no fat­to di pre­po­ten­za e super­fi­cia­li­tà, tra can­gu­ri e sedu­te-fiu­me nel­la not­te. Un testo costrui­to fin dal­l’i­ni­zio sul­la base di man­tra spes­so sen­za alcun fon­da­men­to e su un pat­to di potere.

Non è un caso che il pro­dot­to fina­le sia così incer­to e scrit­to male e pure peri­co­lo­so per il cor­ret­to fun­zio­na­men­to del­le due Came­re, per i rap­por­ti tra Sta­to e Regio­ni, per i rap­por­ti con il gover­no, per l’ac­cen­tra­men­to di pote­ri che può crea­re mol­ti più scom­pen­si di quan­ti già non vedia­mo nel­la vita isti­tu­zio­na­le del nostro Paese.

[SCARICA IL DOCUMENTO “UNA RIFORMA PUNTUALE, CONDIVISA E DEMOCRATICA”]

http://www.possibile.com/wp-content/uploads/2015/06/le-alternative-definitivo.pdf

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