Politica fiscale: l’alternativa c’è

Abbassate le tasse sul lavoroPren­de­te per mano chi vi dice che non ci sono alter­na­ti­ve e por­ta­te­lo qui. Por­ta­te­lo a par­la­re con Filip­po Tad­dei, respon­sa­bi­le eco­no­mia del nostro docu­men­to con­gres­sua­le, che sul­la poli­ti­ca fisca­le ha le idee mol­to chia­re. “Il nostro Pae­se ha smes­so di esse­re il Pae­se del lavo­ro. Abbia­mo crea­to un mer­ca­to del lavo­ro incoe­ren­te e un siste­ma fisca­le scon­si­de­ra­to. Se voglia­mo ave­re un ruo­lo nel mon­do dob­bia­mo chie­der­ci che ruo­lo dare al lavo­ro. Per far que­sto dob­bia­mo pro­va­re a cam­bia­re il para­dig­ma del­la sini­stra pro­gres­si­sta: non solo com­bat­te­re i diso­ne­sti, ma soste­ne­re gli one­sti, chie­den­do loro di veni­re con noi. Voglia­mo un siste­ma eco­no­mi­co che pre­mi chi lavo­ra one­sta­men­te. Se non con­vin­cia­mo il nostro Pae­se che il lavo­ro è cen­tra­le, se rima­nia­mo la socie­tà dei Patri­mo­ni anzi­chè la socie­tà del Lavo­ro non andia­mo da nes­su­na par­te. Par­tia­mo da dati indi­ca­ti­vi. Pen­sia­mo ad un appar­ta­men­to medio, intor­no ai 200 mila euro e 100mq. Negli anni ’80 occor­re­va­no tra le 3 e le 4 annua­li­tà per com­pra­re casa, si ave­va tran­quil­la­men­te la capa­ci­tà con­tri­bu­ti­va neces­sa­ria. Oggi il rap­por­to è diven­ta­to di 12 annua­li­tà lor­de … da Repub­bli­ca fon­da­ta sul lavo­ro sia­mo diven­ta­ti la Repub­bli­ca fon­da­ta sul­la pri­ma casa. L’IMU sul­la pri­ma casa vale 4,5 miliar­di. Il 50% del get­ti­to IMU deri­va dal 30% del­le fami­glie più ric­che di que­sto Pae­se. Cer­to può dare fasti­dio paga­re l’I­MU, ma non è una tas­sa stra­na, pecu­lia­re, stra­no è non aver­la. Ad oggi il get­ti­to IMU in Ita­lia vale meno del­la metà di quel­lo che vale in Fran­cia, meno di 1/3 di quan­to vale in Gran Bre­ta­gna. Pro­via­mo a pen­sa­re a que­sto esem­pio: un lavo­ra­to­re che gua­da­gna 30 mila euro lor­di paga un’a­li­quo­ta mar­gi­na­le del 38%. Cioè 1700 euro net­ti al mese. Il vostro dato­re di lavo­ro vuo­le dar­vi un pre­mio, met­te giù 100 euro al mese in più sul­la vostra busta paga. Ecco: 38 di que­sti 100 van­no in Irpef, 2 van­no in addi­zio­na­le Regio­na­le-comu­na­le, 30 e rot­ti in con­tri­bu­ti socia­li. Al lavo­ra­to­re riman­go­no 28 euro di quei 100. E’ una situa­zio­ne assur­da. Dire taglia­re que­ste tas­se sul lavo­ro sen­za dire da dove si pren­do­no è fare il PD. Noi fare­mo una cosa diver­sa, vi dire­mo come si fa. Infat­ti gli sti­pen­di in Ita­lia sono bas­si, ma non per tut­ti. Il Capo del­la Poli­zia gua­da­gna il dop­pio del capo del­l’F­BI ame­ri­ca­na. Il Pre­si­den­te del­la Ban­ca d’I­ta­lia gua­da­gna 200 mila euro in più del Pre­si­den­te del­la Bun­de­sBank. Il Pre­si­den­te del­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le 450 mila euro lor­di e il Segre­ta­rio del­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le gua­da­gna più di Napo­li­ta­no. Il dato sor­pren­den­te è che lo Sta­to Ita­lia­no, secon­do l’Eu­ro­stat, per la spe­sa per il cuo­re del­lo Sta­to (ese­cu­ti­vo, legi­sla­ti­vo, affa­ri este­ri) spen­de un pun­to di PIL in più rispet­to alla Gran Bre­ta­gna, 0,7% in più rispet­to alla Ger­ma­nia, 0,8% in più rispet­to alla spa­gna. Un pun­to di PIL sono 15 miliar­di di euro. 15 miliar­di di euro solo per il cuo­re del­lo Sta­to, che non offre ser­vi­zi ma si limi­ta ad ammi­ni­stra­re la mac­chi­na del­lo Sta­to. Paz­ze­sco. Il Pae­se è fer­mo a par­la­re di 4,5 miliar­di di IMU e noi spen­dia­mo 15 miliar­di in più del­la Gran Bre­ta­gna.

Pro­po­sta: nes­su­no può gua­da­gna­re più del 90% del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, inclu­so il pri­mo Pre­si­den­te del­la Cas­sa­zio­ne. Ecco Napo­li­ta­no gua­da­gna 242 mila euro lor­di, il 90% sono intor­no i 220 mila euro lor­di. Ecco se noi dia­mo que­sto tet­to da una par­te pre­mia­mo il meri­to di que­ste cari­che e dal­l’al­tro pro­via­mo a fare un pas­so ver­so il cam­bia­men­to. Non sia­mo maoi­sti. Non risol­ve­rà tut­to, ma è un pun­to di par­ten­za impor­tan­te. Una vol­ta che recu­pe­ria­mo quel pun­to per­cen­tua­le pos­sia­mo riscri­ve­re il nostro pat­to con gli ita­lia­ni. Abbia­mo biso­gno di que­sta ridu­zio­ne del­la spe­sa pub­bli­ca per comin­cia­re. Se voglia­mo com­bat­te­re l’e­va­sio­ne fisca­le, la pri­ma cosa da fare è ridur­re le tas­se sul lavo­ro e ridur­re la spe­sa. Solo così si riac­qui­sta credibilità.

Ogni euro di lot­ta all’e­va­sio­ne che recu­pe­ria­mo dob­bia­mo usar­lo per ridur­re l’Ir­pef l’an­no dopo. In que­sto modo non fac­cia­mo un euro di debi­to e in 5 anni abbia­mo taglia­to l’im­po­sta del lavo­ro del 20%. Così diven­tia­mo un Pae­se diverso”

(Trat­to dal­l’in­ter­ven­to del­l’e­co­no­mi­sta Filip­po Tad­dei al Poli­ti­camp di Reg­gio Emilia.)

Cam­bia­mo insie­me il paradigma.

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