Mario Paciolla: le indagini continuino, il governo faccia pressione per arrivare alla verità

Continueremo a chiedere verità e giustizia per Mario Paciolla. Faremo questa battaglia con la sua famiglia, gli amici e quella grande comunità che si è costruita nel corso del tempo al loro fianco. Crediamo che le istituzioni, nazionali e internazionali, abbiano il dovere di far emergere la verità sulla sua morte e di fare giustizia.

Druet­ti (Pos­si­bi­le) al cor­teo per Mario Paciol­la: le inda­gi­ni devo­no con­ti­nua­re, il gover­no fac­cia pres­sio­ne per arri­va­re alla verità

“Un momen­to impor­tan­te, per strin­ger­ci intor­no alla fami­glia di Mario Paciol­la, e con­ti­nua­re a insi­ste­re per la veri­tà e la giu­sti­zia.” Lo dichia­ra Fran­ce­sca Druet­ti, Segre­ta­ria Nazio­na­le di Pos­si­bi­le, che oggi era a Napo­li per il cor­teo “Voi archi­via­te. Noi alzia­mo la voce”.

“Sono pas­sa­ti cin­que anni dal­la tra­gi­ca noti­zia del­la mor­te di Mario, e le evi­den­ze e le testi­mo­nian­ze rac­col­te in que­sti anni pun­ta­no tut­te nel­la dire­zio­ne dell’omicidio.”

“Con­ti­nue­re­mo a fare que­sta bat­ta­glia con la sua fami­glia, gli ami­ci e quel­la gran­de comu­ni­tà che si è costrui­ta nel cor­so del tem­po al loro fian­co. Cre­dia­mo che le isti­tu­zio­ni, nazio­na­li e inter­na­zio­na­li, abbia­no il dove­re di far emer­ge­re la veri­tà sul­la sua mor­te e di fare giustizia.

Per far­lo, stia­mo pre­pa­ran­do una mozio­ne che vor­rem­mo pre­sen­ta­re a tut­ti i livel­li, a ini­zia­re dai comu­ni che sono le isti­tu­zio­ni più vici­ne a cit­ta­di­ne e cit­ta­di­ni. Abbia­mo visto in altri casi, come quel­lo di Patrick Zaki, quan­to l’im­pe­gno del­le isti­tu­zio­ni sia impor­tan­te per fare pres­sio­ne, e cre­dia­mo che il gover­no — che fino a ora ha tenu­to un pro­fi­lo bas­so, trop­po bas­so — deb­ba unir­si a noi nel­la richie­sta di veri­tà e giustizia.

Intan­to, con­ti­nue­re­mo a lot­ta­re per un mon­do più giu­sto, come avreb­be fat­to Mario se fos­se anco­ra tra noi.”

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mario Paciolla: le indagini continuino, il governo faccia pressione per arrivare alla verità

Con­ti­nue­re­mo a chie­de­re veri­tà e giu­sti­zia per Mario Paciol­la. Fare­mo que­sta bat­ta­glia con la sua fami­glia, gli ami­ci e quel­la gran­de comu­ni­tà che si è costrui­ta nel cor­so del tem­po al loro fian­co. Cre­dia­mo che le isti­tu­zio­ni, nazio­na­li e inter­na­zio­na­li, abbia­no il dove­re di far emer­ge­re la veri­tà sul­la sua mor­te e di fare giustizia.

Genitorialità e servizi per l’infanzia: a che punto siamo?

Ci con­ti­nuia­mo a ripe­te­re che per un’in­fan­zia feli­ce, sana ed equi­li­bra­ta ser­ve un vil­lag­gio. Che la fami­glia (di qua­lun­que tipo essa sia) da sola non basta. Ma esi­ste un vil­lag­gio, in Ita­lia? Ci sono i ser­vi­zi pub­bli­ci, la sen­si­bi­li­tà e la cul­tu­ra neces­sa­ri per acco­glie­re le esi­gen­ze del­le per­so­ne più pic­co­le sen­za mor­ti­fi­ca­re geni­to­ri spes­so esau­sti e sen­za alcun appi­glio? La rispo­sta oggi è NO. Attra­ver­so il que­stio­na­rio onli­ne, vi pro­po­nia­mo di con­di­vi­de­re la vostra espe­rien­za per­so­na­le per aiu­tar­ci ad arric­chi­re la rifles­sio­ne sul tema e trar­re spun­to per costrui­re insie­me le solu­zio­ni possibili.

Le aree interne vanno rigenerate, non “accompagnate in un percorso di spopolamento irreversibile”.

All’o­biet­ti­vo 4 del nuo­vo Pia­no Stra­te­gi­co Nazio­na­le Aree Inter­ne 2021–2027 capeg­gia la dici­tu­ra: “accom­pa­gna­men­to in un per­cor­so di spo­po­la­men­to irreversibile”.

È così che il gover­no Melo­ni par­la di 13 milio­ni di per­so­ne, 4000 comu­ni, col­lo­ca­ti lun­go tut­ta la Peni­so­la, per un tota­le cir­ca del 60% del ter­ri­to­rio nazio­na­le. Paro­le irri­ce­vi­bi­li, che dimo­stra­no quan­to poco si com­pren­da l’importanza che pos­so­no ave­re le aree inter­ne, e il ter­ri­to­rio mon­ta­no in par­ti­co­la­re, per il con­tra­sto all’emergenza cli­ma­ti­ca e per il cro­gio­lo di espe­rien­ze, spe­ri­men­ta­zio­ni e dia­lo­go che contengono.