Solidarietà silenziosa e il buon esempio della politica

Un via vai silenzioso di persone comuni, che vogliono mostrare la loro vicinanza alle persone ferite. Le sei vittime dell’attentato fascista di sabato scorso hanno gli occhi impauriti, temono le conseguenze che potrà accadere appena dimessi

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Un via vai silen­zio­so di per­so­ne comu­ni, che voglio­no mostra­re la loro vici­nan­za alle per­so­ne feri­te. Le sei vit­ti­me dell’attentato fasci­sta di saba­to scor­so han­no gli occhi impau­ri­ti, temo­no le con­se­guen­ze che potrà acca­de­re appe­na dimes­si: qual­cu­no addi­rit­tu­ra ha cer­ca­to di scap­pa­re via, nono­stan­te una gra­ve feri­ta alla gam­ba. Ma c’è una soli­da­rie­tà silen­zio­sa che sfug­ge ai radar dei media main­stream, con­cen­tra­ti sul­la dia­tri­ba elet­to­ra­le, e che pro­se­gue, sfi­dan­do il cli­ma di ten­sio­ne che gra­va su Mace­ra­ta. Un’aria pesan­te sco­no­sciu­ta per quel­la che fino a pochi gior­ni fa era solo una tran­quil­la cit­tà di provincia.

E in tut­to ciò cosa fa la poli­ti­ca? Il Par­ti­to demo­cra­ti­co cer­ca di rimuo­ve­re dall’agenda la que­stio­ne, il Movi­men­to 5 Stel­le, son­dag­gi alla mano, pre­fe­ri­sce tace­re. Pd e pen­ta­stel­la­ti, per una vol­ta, sono uni­ti: han­no il timo­re di per­de­re con­sen­si. Dall’altra par­te nel cen­tro­de­stra c’è la gara a chi la spa­ra più gros­sa, sen­za alcu­ni timo­re di ali­men­ta­re il raz­zi­smo: l’importante è dre­na­re voti sul mer­ca­to del­la pau­ra elet­to­ra­le. In mez­zo ci sono le Isti­tu­zio­ni, dal Qui­ri­na­le a Palaz­zo Chi­gi, che resta­no immo­bi­li: giu­sto qual­che dichia­ra­zio­ne, ine­vi­ta­bi­le, di cir­co­stan­za e un appel­lo all’unità, che resta let­te­ra mor­ta sen­za un impe­gno poli­ti­co. Ma non c’è solo solo que­sto. C’è anche chi, nel rispet­to del dolo­re del­le per­so­ne coin­vol­te, rispet­ta il man­da­to par­la­men­ta­re, che pre­scri­ve la rap­pre­sen­tan­za dei cit­ta­di­ni, al di là di ogni cal­co­lo poli­ti­co elettorale.

Nel­la gior­na­ta di ieri Bea­tri­ce Bri­gno­ne, depu­ta­ta di Pos­si­bi­le e can­di­da­ta di Libe­ri e Ugua­li alla Came­ra nel­le Mar­che, è anda­ta a mani­fe­sta­re soli­da­rie­tà alla comu­ni­tà feri­ta di Mace­ra­ta: è sta­ta la pri­ma depu­ta­ta a far­lo. Un gesto per rida­re un vol­to a resti­tui­re la sto­ria del­le sei per­so­ne che sem­bra­no fan­ta­smi, per­ché l’attenzione è tut­ta rivol­ta a Luca Trai­ni, l’autore dell’attacco, assur­to a star media­ti­ca. “Ho pen­sa­to mol­to in que­sti gior­ni se anda­re o meno ed ero piut­to­sto dub­bio­sa, per­ché teme­vo di esse­re inop­por­tu­na”, ha scrit­to Bri­gno­ne su Face­book, che ha evi­ta­to in ogni modo stru­men­ta­liz­za­zio­ni elet­to­ra­li. Così, dopo un con­fron­to con i mili­tan­ti sul ter­ri­to­rio, ha deci­so di rom­pe­re gli indu­gi, andan­do a Mace­ra­ta. E ha for­ni­to una testi­mo­nian­za che descri­ve cosa stia acca­den­do più di ven­ti edi­to­ria­li. “C’è pre­oc­cu­pa­zio­ne per un ragaz­zo nige­ria­no che oggi è scap­pa­to, per la secon­da vol­ta. Ha una feri­ta alla gam­ba e cor­re serio rischio di infe­zio­ne. Saba­to scor­so ha fir­ma­to il modu­lo per le dimis­sio­ni volon­ta­rie ed è usci­to dall’ospedale”, ha raccontato.

“Poi — ha spie­ga­to la depu­ta­ta di Pos­si­bi­le — è tor­na­to ieri per­ché la feri­ta era infet­ta ed è sta­to sot­to­po­sto a cura anti­bio­ti­ca. Nel pome­rig­gio è scom­par­so di nuo­vo. Ovvia­men­te sono sta­ti aller­ta­ti i cara­bi­nie­ri e la comu­ni­tà nige­ria­na. Biso­gna pen­sa­re che per que­sti ragaz­zi è sta­to uno shock. Han­no il ter­ro­re che pos­sa suc­ce­de­re di nuo­vo”. E c’è una denun­cia, che la par­la­men­ta­re lan­cia: “Col­pi­sce la soli­da­rie­tà che cir­con­da Trai­ni. Il fat­to che la comu­ni­tà ita­lia­na non lo abbia iso­la­to come meri­ta­va. Per que­sto mol­te per­so­ne temo­no che pos­sa suc­ce­de­re anco­ra”. “E — con­clu­de Bri­gno­ne mani­fe­stan­do pre­oc­cu­pa­zio­ne — si guar­da con appren­sio­ne alla mani­fe­sta­zio­ne di saba­to, che inve­ce deve esse­re bel­la e par­te­ci­pa­ta”.

Ste­fa­no Ian­nac­co­ne[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.