Liguria: l’epidemia mette alla luce tutti i limiti del sistema sanitario

Il “lato oscuro della pandemia” ha evidenziato altri problemi nazionali che dovremmo affrontare con serietà non appena l’emergenza avrà fine

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Possibile Ligu­ria ha ana­liz­za­to i dati a dispo­si­zio­ne rela­ti­vi alla pan­de­mia per il perio­do dal 4 mar­zo al 5 apri­le (FIG. 1) i qua­li ci fan­no osser­va­re che:

  • Le 556 per­so­ne dece­du­te rap­pre­sen­ta­no il 12.5 % dei casi posi­ti­vi rile­va­ti (FIG. 2) nel con­te­sto di una popo­la­zio­ne regio­na­le che con il 28,5% di per­so­ne over-65 è la pri­ma in Ita­lia per anzia­ni­tà (e la secon­da più anzia­na in Euro­pa); la Cam­pa­nia, che ha una popo­la­zio­ne over-65 del 18,5%, regi­stra inve­ce una per­cen­tua­le di deces­si del 6,4%.
  • Con i tam­po­ni effet­tua­ti in Ligu­ria (15.047), si è testa­ta una per­cen­tua­le del­la popo­la­zio­ne infe­rio­re all’1%, estre­ma­men­te bas­sa a livel­lo nazio­na­le e non con­fron­ta­bi­le con le regio­ni più cri­ti­che (FIG. 3);
  • La fles­sio­ne di rico­ve­ri in tera­pia inten­si­va e semi-inten­si­va potreb­be final­men­te signi­fi­ca­re una ten­den­za posi­ti­va dell’andamento del­la pandemia.

#IoRe­stoA­Ca­sa comin­cia a pro­dur­re i suoi frut­ti, ma come for­ze poli­ti­che dob­bia­mo riflet­te­re su quan­to avve­nu­to. Sicu­ra­men­te il pri­mo approc­cio nega­ti­vo al COVID-19 è sta­to det­ta­to da un Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le (e soprat­tut­to Ligu­re) non in gra­do di affron­ta­re tali emer­gen­ze. A tal pro­po­si­to alle­ghia­mo la cur­va di decre­sci­ta dei posti let­to (FIG. 4) che ha visto una dra­sti­ca ridu­zio­ne da 530.000 nel 1981 a solo 191.000 nel 2017. I posti a dispo­si­zio­ne in tera­pia inten­si­va all’inizio del­la pan­de­mia in Ita­lia era­no 5090, pari al 2.6% ogni 1000 abi­tan­ti, sti­ma che ci rele­ga al 19° posto su 23 pae­si euro­pei ana­liz­za­ti: solo Sve­zia, Regno Uni­to, Dani­mar­ca e Spa­gna ave­va­no per­cen­tua­li inferiori.

Ripen­sa­re la Sani­tà Ita­lia­na è quin­di la neces­si­tà pri­ma­ria, con­tra­stan­do local­men­te la posi­zio­ne del Gover­na­to­re del­la Ligu­ria che vor­reb­be pri­va­tiz­zar­ne il 15%.

Inol­tre, la decre­ta­zio­ne d’urgenza ha bloc­ca­to la gran par­te del siste­ma eco­no­mi­co pro­dut­ti­vo sen­za defi­ni­re oriz­zon­ti tem­po­ra­li e sen­za soste­ne­re misu­re di sal­va­guar­dia sani­ta­ria per una sua pron­ta ripresa.

Il “lato oscu­ro del­la pan­de­mia” ha evi­den­zia­to altri pro­ble­mi nazio­na­li che dovrem­mo affron­ta­re con serie­tà non appe­na l’emergenza avrà fine:

  • le per­so­ne sen­za­tet­to (dimen­ti­ca­te e in alcu­ni casi san­zio­na­te per il man­ca­to rispet­to dei DPCM),
  • la situa­zio­ne dei dete­nu­ti e del­le detenute,
  • le caren­ze abi­ta­ti­ve (dispo­ni­bi­li­tà di spa­zi sufficienti),
  • le pro­ble­ma­ti­che di con­vi­ven­za (vio­len­ze domestiche)
  • la man­can­za di moder­ne reti di tra­smis­sio­ne dati (ban­da larga),
  • il ruo­lo dell’inquinamento atmo­sfe­ri­co (che pare inci­de­re sui mec­ca­ni­smi di dif­fu­sio­ne del virus),
  • il rap­por­to tra le per­so­ne e il resto del­la natu­ra (si pen­si all’origine ani­ma­le del virus),
  • la man­can­za di tute­le per i cit­ta­di­ni e i lavoratori.

Nell’ambito dell’ultimo pun­to meri­ta la mas­si­ma atten­zio­ne riflet­te­re sul ruo­lo dei media osser­van­do come ci sia sta­to uno spo­sta­men­to di respon­sa­bi­li­tà ver­so run­ner, biker e mino­ri, non met­ten­do in risal­to o nascon­den­do il fat­to che il Par­la­men­to, in una volon­tà qua­si una­ni­me di sfug­gi­re alle pro­prie respon­sa­bi­li­tà deci­sio­na­li, si sia fat­to volen­tie­ri sosti­tui­re dal Pre­si­den­te del Con­si­glio dei Mini­stri e dal­la decre­ta­zio­ne d’urgenza.

I dati sono rap­pre­sen­ta­ti met­ten­do a con­fron­to con la Ligu­ria due regio­ni ad alta cri­ti­ci­tà, Vene­to e Lom­bar­dia e le Mar­che che han­no stes­sa popo­la­zio­ne del­la Liguria.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.