Lavoratori dell’occhialeria Safilo: un’interrogazione per chiedere chiarezza

Dal 3 aprile, infatti, fino a fine luglio, nello stabilimento di S. Maria di Sala del noto marchio dell'occhialeria Safilo* operavano quattro linee di finissaggio, si lavorava anche di notte per far fronte alle commesse

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Correva l’an­no due­mi­la­di­cias­set­te, apri­le, otto mesi fa: i gior­na­li tito­la­va­no festeg­gian­do per il boom di pro­du­zio­ne. Dal 3 apri­le, infat­ti, fino a fine luglio, nel­lo sta­bi­li­men­to di S. Maria di Sala del noto mar­chio del­l’occhia­le­ria Safi­lo* ope­ra­va­no quat­tro linee di finis­sag­gio, si lavo­ra­va anche di not­te per far fron­te alle com­mes­se. A garan­ti­re la con­ti­nui­tà pro­dut­ti­va era­no soprat­tut­to gli inte­ri­na­li, cir­ca 200, che han­no por­ta­to a qua­si 800 i dipen­den­ti in for­ze nel­lo sta­bi­li­men­to salese.

L’ac­cor­do lavo­ra­ti­vo del­lo sta­bi­li­men­to, per dare rispo­sta all’au­men­to di pro­dut­ti­vi­tà, pre­ve­de il saba­to facol­ta­ti­vo e altri straor­di­na­ri su base volontaria.

I sin­da­ca­ti nono­stan­te tut­to era­no, giu­sta­men­te, pre­oc­cu­pa­ti per il futu­ro, vista la fuga di licen­ze ver­so la Mar­co­lin di Lon­ga­ro­ne (acqui­si­ta recen­te­men­te da Louis Vuit­ton) di alcu­ni mar­chi impor­tan­ti che garan­ti­va­no il 30% del fat­tu­ra­to. Chie­de­va­no chia­rez­za per evi­ta­re ama­re sorprese.

Di que­sta vicen­da, che alcu­ni defi­ni­sco­no para­dig­ma­ti­ca del mer­ca­to del lavo­ro odier­no, ci riman­go­no i nume­ri degli que­sti ulti­mi gior­ni: 25 come i lavo­ra­to­ri con con­trat­to a tem­po deter­mi­na­to a cui è sta­ta comu­ni­ca­ta la chiu­su­ra del rap­por­to di lavo­ro lo scor­so 7 dicem­bre, che seguo­no i 36 di otto­bre. Sono cir­ca una set­tan­ti­na i lavo­ra­to­ri cui sca­drà il con­trat­to nei pros­si­mi mesi e l’a­zien­da non ha volu­to comu­ni­ca­re se e quan­ti di que­sti ver­ran­no confermati.

I ”licen­zia­men­ti” sia per la tem­pi­sti­ca (comu­ni­ca­ti all’ul­ti­mo momen­to) che per la moda­li­tà (tele­fo­na­te a casa dei lavo­ra­to­ri) dimo­stra­no un atteg­gia­men­to irri­spet­to­so del­l’a­zien­da nei con­fron­ti dei dipen­den­ti.

A que­sto si aggiun­ge la chiu­su­ra di 15 gior­ni nel perio­do nata­li­zio, che in via Noa­le­se non si era mai vista, e che ci pre­oc­cu­pa anco­ra di più per il 2018.

Sin­da­co e Asses­so­re alle atti­vi­tà pro­dut­ti­ve anco­ra non si sono visti (è la lista civi­ca di cen­tro­si­ni­stra Civi­ca Insie­me, una mino­ran­za con­si­lia­re, ad aver chie­sto il loro inter­ven­to) e nem­me­no nes­su­no del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Venezia.

E’ così che, data l’ur­gen­za, abbia­mo deci­so di por­ta­re la que­stio­ne ad un livel­lo supe­rio­re, quel­lo nazio­na­le, insie­me ad Andrea Mae­stri e Pip­po Civa­ti, per inter­ve­ni­re a favo­re dei lavo­ra­to­ri e tro­va­re una solu­zio­ne più equa e con­di­vi­sa. Si sono subi­to atti­va­ti per poter acqui­si­re mag­gio­ri infor­ma­zio­ni e pro­dur­re l’in­ter­ro­ga­zio­ne che pote­te leg­ge­re di seguito.

Spe­ria­mo pos­sa ser­vi­re affin­ché l’a­zien­da rispet­ti i pat­ti, assu­ma un atteg­gia­men­to più con­so­no nei con­fron­ti dei lavo­ra­to­ri e si rie­sca ad otte­ne­re la giu­sta chia­rez­za sui pro­gram­mi di Safi­lo nei con­fron­ti di tut­ti i lavo­ra­to­ri del­lo sta­bi­li­men­to di S.Maria di Sala, con con­trat­to a tem­po deter­mi­na­to e indeterminato.

Ste­fa­no Artusi

*Il grup­po Safi­lo pro­du­ce in Ita­lia fra Pado­va, Lon­ga­ro­ne, S.Maria di Sala e Mar­ti­gnac­co e all’e­ste­ro fra Slo­ve­nia, Sta­ti Uni­ti e Cina per un fat­tu­ra­to net­to di 1.253 milio­ni e 7.500 dipen­den­ti in tut­to il mon­do. Con un model­lo pro­dut­ti­vo inte­gra­to che pre­ve­de una filie­ra che va dal­la ricer­ca, svi­lup­po e inno­va­zio­ne del pro­dot­to alla distri­bu­zio­ne, mar­ke­ting e comunicazione.

Al Mini­stro del lavo­ro e del­le poli­ti­che socia­li, al Mini­stro del­lo svi­lup­po eco­no­mi­co — Per sape­re — pre­mes­so che:

da noti­zie di stam­pa si appren­de che allo sta­bi­li­men­to di San­ta Maria di Sala del­la Safi­lo, lea­der nel cam­po del­la pro­du­zio­ne e distri­bu­zio­ne di occhia­li, la situa­zio­ne è pre­oc­cu­pan­te: l’a­zien­da chiu­de­rà gli sta­bi­li­men­ti per 15 gior­ni dal 23 dicem­bre all’8 gen­na­io e, inol­tre, lo scor­so 7 dicem­bre ha comu­ni­ca­to a 25 lavo­ra­to­ri a tem­po deter­mi­na­to la chiu­su­ra del rap­por­to di lavo­ro. A loro, come ad altri 36 lavo­ra­to­ri licen­zia­ti a otto­bre, l’a­zien­da non ha comu­ni­ca­to in anti­ci­po le sue inten­zio­ni di inter­rom­pe­re defi­ni­ti­va­men­te il rap­por­to lavorativo;

dal­le infor­ma­zio­ne rese note nei gior­ni pre­ce­den­ti dal­la Filc­tem Cgil , l’a­zien­da avreb­be spie­ga­to che a fron­te del­le dif­fi­col­tà che per­si­sto­no per quan­to riguar­da i volu­mi pro­dut­ti­vi, a buo­na par­te dei lavo­ra­to­ri inte­ri­na­li non sareb­be sta­to pro­ro­ga­to il con­trat­to di lavoro;

alla luce del­le recen­ti vicen­de, sem­bra­no lon­ta­ni i tem­pi — che inve­ce risal­go­no a feb­bra­io 2016 — del comu­ni­ca­to stam­pa per la pre­sen­ta­zio­ne del­l’ac­cor­do inte­gra­ti­vo sigla­to da Safi­lo con i sin­da­ca­ti dove si affer­ma­va di rico­no­sce­re al lavo­ra­to­re il con­tri­bu­to al suc­ces­so del­le stra­te­gie e ai risul­ta­ti azien­da­li e pre­ve­de­va inve­sti­men­ti per la pro­du­zio­ne ita­lia­na La ceo del grup­po dichia­ra­va: “L’accordo rap­pre­sen­ta un ulte­rio­re fat­to­re chia­ve per Safi­lo per rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi del pia­no stra­te­gi­co al 2020. (…) gli inte­res­si dell’azienda e dei suoi lavo­ra­to­ri sono inse­pa­ra­bi­li, come dichia­ra­to nel Codi­ce dei prin­ci­pi, valo­ri e com­pe­ten­ze del­l’a­zien­da”. Il diret­to­re del­le Risor­se Uma­ne aggiun­ge­va “Abbia­mo volu­to crea­re un accor­do che dia a tut­ti una par­te­ci­pa­zio­ne (…) crean­do con i lavo­ra­to­ri un lega­me di respon­sa­bi­li­tà per la con­tri­bu­zio­ne per­so­na­le a una par­te dei risul­ta­ti (…) per costrui­re il futu­ro del­la socie­tà per il bene di tut­ti”. Il comu­ni­ca­to con­ti­nua­va elen­can­do tan­te misu­re a van­tag­gio dei lavo­ra­to­ri come rap­pre­sen­tas­se­ro il “bene prin­ci­pa­le” dell’azienda;

il per­cor­so intra­pre­so da Safi­lo, di moder­niz­za­zio­ne e di tra­sfor­ma­zio­ne per la rein­ven­zio­ne del suo siste­ma di pro­du­zio­ne — un tem­po delo­ca­liz­za­te pre­va­len­te­men­te all’e­ste­ro — e di ammo­der­na­men­to dei suoi sta­bi­li­men­ti, è sta­to pos­si­bi­le gra­zie alle enor­mi age­vo­la­zio­ni fisca­li per il rilan­cio del­le impre­se ita­lia­ne intro­dot­te a par­ti­re dal­la Leg­ge di sta­bi­li­tà 2016 con il “Pia­no nazio­na­le Indu­stria 4.0” isti­tui­to per con­tri­bui­re alla cre­sci­ta e allo svi­lup­po pro­dut­ti­vo, eco­no­mi­co e occupazionale;

a giu­di­zio degli inter­ro­gan­ti è intol­le­ra­bi­le il com­por­ta­men­to del­l’a­zien­da nei con­fron­ti dei lavo­ra­to­ri e ingiu­sti­fi­ca­ta la ridu­zio­ne dei volu­mi di pro­du­zio­ne dichia­ra­ti dal­l’a­zien­da che è in pie­no perio­do di espan­sio­ne internazionale;

il 9 ago­sto 2017 sul suo sito Safi­lo annun­cia l’apertura dei mer­ca­ti di Bie­lo­rus­sia e Kaza­ki­stan, che così rag­giun­ge 40 Pae­si nel mon­do. Con­ti­nua­no gli inve­sti­men­ti in area CEE “che com­pren­de CSI, Euro­pa Cen­tra­le e Tur­chia, che ha regi­stra­to risul­ta­ti ecce­zio­na­li sia nel 2016 sia nel pri­mo seme­stre del 2017”;

da noti­zie di stam­pa si appren­de che:

il 6 novem­bre che Safi­lo ha sigla­to un accor­do per l’e­span­sio­ne in Colombia;
il 30 novem­bre che l’ac­cor­do è sta­to rag­giun­to per la Thai­lan­dia e la Cambogia;
ad apri­le 2017, la ceo del grup­po affer­ma­va “Lo sco­po fina­le è arri­va­re nel 2020 a pro­dur­re il 70% degli occhia­li negli sta­bi­li­men­ti ita­lia­ni (…) entro quest’anno voglia­mo supe­ra­re la soglia del 41%”;

se il Gover­no sia a cono­scen­za del­la situa­zio­ne descrit­ta in pre­mes­sa e se non riten­ga oppor­tu­no apri­re un tavo­lo di con­fron­to tra le par­ti per sal­va­guar­da­re l’oc­cu­pa­zio­ne nel­lo sta­bi­li­men­to di San­ta Maria di Sala e in par­ti­co­la­re per il rein­te­gro dei lavo­ra­to­ri a tem­po deter­mi­na­to licen­zia­ti dall’azienda;

se non riten­ga oppor­tu­no con­vo­ca­re i ver­ti­ci del grup­po Safi­lo per cono­sce­re i pro­gram­mi riguar­do alle azien­de del grup­po pre­sen­ti in Ita­lia, al fine di sal­va­guar­da­re la pro­du­zio­ne e l’oc­cu­pa­zio­ne dei suoi lavoratori.

FIRME
Andrea Maestri
Civati
Brignone
Pastorino[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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