La sicurezza dei decreti Minniti non è né di sinistra né di sinistra

Il decre­to Min­ni­ti-Orlan­do è con­tro il popu­li­smo, come dichia­ra­no i suoi soste­ni­to­ri, per­ché lo inse­gue. E lo supe­ra. In aula sia­mo al para­dos­so di dover ascol­ta­re in que­ste ore la Lega affer­ma­re che il gover­no scim­miot­ta Maro­ni su que­sti temi e come ovvio peg­gio­ra l’originale. Il DL sicu­rez­za infat­ti è sen­za dub­bio la brut­ta copia del decre­to Maro­ni del 2008, azzop­pa­to dal­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le del 2011.

Con la scu­sa del deco­ro e del­la sicu­rez­za urba­na si col­pi­sco­no con lo stig­ma del­la san­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va e pena­le i sog­get­ti più debo­li: clo­chard, rom, tos­si­co­di­pen­den­ti, pove­ri, vit­ti­me di trat­ta costret­te alla pro­sti­tu­zio­ne, emar­gi­na­ti, per­si­no i writers.

Si mili­ta­riz­za lo sgom­be­ro degli immo­bi­li occu­pa­ti, sen­za cau­te­le per bam­bi­ni, disa­bi­li, anziani.

Si intro­du­ce la pos­si­bi­li­tà di accet­ta­re (gra­tis? in dero­ga alle rego­le di con­ta­bi­li­tà pub­bli­ca e con­cor­ren­za?) soste­gno finan­zia­rio da pri­va­ti per imple­men­ta­re siste­mi di con­trol­lo del territorio.

Regi­stria­mo un arre­tra­men­to spa­ven­to­so sul ter­re­no del­la cul­tu­ra e del­la civil­tà giu­ri­di­ca del nostro paese.

Que­sta è un’iniziativa genui­na­men­te di destra, c’è da pre­oc­cu­par­si e mobilitarsi.

Per que­sto oggi Pos­si­bi­le e Sini­stra Ita­lia­na han­no deci­so di pre­sen­tar­si per la pri­ma vol­ta insie­me coglien­do l’opportunità di for­ma­liz­za­re la nostra col­la­bo­ra­zio­ne su temi diri­men­ti come quel­lo del decre­to Minniti.

Il soste­gno a que­sto pac­chet­to di nor­me repres­si­ve per noi è un discri­mi­ne fon­da­men­ta­le: è inac­cet­ta­bi­le l’idea di una socie­tà che non è né di sini­stra né di destra, in cui non ci rico­no­scia­mo affat­to e che con­tra­ste­re­mo pun­tual­men­te den­tro il Par­la­men­to e fuo­ri. Lo stes­so discri­mi­ne che ave­va­mo posto sul Jobs Act e sul­la rifor­ma Costi­tu­zio­na­le. Lo stes­so siste­ma di valo­ri indiscutibili.

Giu­sep­pe Civati
Andrea Mae­stri

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